Non bastava la peste suina: in Lombardia c'è l'aviaria
In Piemonte e Liguria continua l'emergenza legata alla peste suina, ma in Lombardia le cose non vanno meglio: a causa dell'aviaria sono stati già abbattuti 1,8 milioni di capi
Non bastava la peste suina, ora c'è pure l'aviaria! Non c'è pace per gli allevatori del Nord Italia. Attenzione alta, molto alta in Liguria e Piemonte per la peste suina, con un centinaio di comuni "isolati" per evitare il diffondersi del virus portato dai cinghiali selvatici. E allevamenti di maiali costantemente monitorati e sanificati. Provvedimenti meno drastici, ma preallarme per l'aviaria anche in Lombardia, nelle province di Brescia, Cremona e Mantova.
L'aviaria colpisce dure in Lombardia
In Lombardia il settore avicolo conta 1200 allevamenti e 25 milioni di capi allevati. Sono stati 56 i focolai di aviaria registrati nelle ultime settimane. Ne risultano a oggi estinti 41, di cui 26 a Brescia, 2 nel cremonese e 22 nel mantovano. Un duro colpo, che ha portato già all'abbattimento di 1,8 milioni di capi di cui 876.000 nel solo territorio bresciano. Bloccati , come richiesto dal Ministero, gli spostamenti dei richiami vivi.
«Credo sia giunto il momento - ha sottolineato l'assessore regionale all'Agricoltura Fabio Rolfi - anche per l'Italia di introdurre il vaccino contro l'aviaria. Lo sta già facendo la Francia in maniera strutturale e anche noi dobbiamo intervenire per una profilassi diffusa contro la malattia che è presente in natura e che torna ciclicamente».
L'appello dell'assessore
Rolfi è poi tornato su una questione centrale, legata a doppio filo con l'aviaria, ma anche con la peste suina. «L'aviaria (così come la peste suina, ndr) - ha rimarcato l'assessore - non crea alcun danno sanitario alle persone. Chi dice il contrario fomenta un allarmismo ingiustificato e crea ulteriore danni alla filiera avicola italiana. Un' eccellenza che soddisfa l'intero fabbisogno nazionale e che esporta all'estero prodotti di alta qualità e sicurezza alimentare».
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Alberto Lupini