“No al cibo sintetico”: alleanza tra Federcuochi, Coldiretti e Filiera Italiana
Anche la federazione degli chef condivide la petizione a sostegno del processo legislativo aperto dal disegno di legge che vuole tutelare la sicurezza alimentare e ambientale. Pozzullo, presidente Fic: «Valorizzare in cucina i primati green dell’agricoltura italiana»
“No al cibo sintetico”: Federcuochi si schiera a favore della petizione promossa da Coldiretti e Filiera Italia a sostegno del processo legislativo aperto dal disegno di legge approvato in Consiglio dei Ministri, che prevede il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici, in mancanza di adeguate garanzie per la sicurezza alimentare e ambientale. In occasione dell’Assemblea nazionale della Federazione Italiana Cuochi, il presidente FIC Rocco Pozzulo ha sottolineato «l'importanza di valorizzare in cucina i primati green dell’agricoltura italiana con 5450 specialità tradizionali censite dalle Regioni, 320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 526 vini Doc/Docg e Igt, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche».
«Business in mano a pochi ma molto influenti nel mondo»
«Abbiamo acceso i riflettori su un business in mano a pochi ma molto influenti nel mondo che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda» ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare la «positiva apertura di una discussione nel Paese, nei comuni, nelle regioni e in Parlamento che rappresenta la casa della democrazia, considerato che il disegno di legge del Governo sarà infatti operativo solo dopo la discussione ed approvazione del Parlamento». Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, aggiunge: «L’Italia, che è leader nella qualità e nella sicurezza alimentare nel mondo, ha la responsabilità e il dovere di fare da apripista nelle politiche di tutela della qualità a tavola, come è già avvenuto con l’obbligo dell’etichetta con l’indicazione di origine».
Secondo la Fao e l’Oms, infatti, attualmente esiste una quantità limitata di informazioni e di dati sugli aspetti della sicurezza alimentare degli alimenti a base di cellule per aiutare i regolatori a prendere decisioni informate. Nel documento Fao/Oms 'Aspetti della sicurezza alimentare del cibo a base cellulare' vengono infatti individuati ben 53 rischi potenziali, dalle allergie al tumore, ma si invita ad approfondire anche altri aspetti come le questioni etiche, le considerazioni ambientali, la preferenza/accettazione dei consumatori, gli aspetti nutrizionali, i costi di produzione, i prezzi dei prodotti finali e i requisiti normativi come i meccanismi di approvazione e le regole di etichettatura.
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Il disegno di legge vieta la carne sintetica anche per consumo animale
Il disegno di legge presentato dal ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida intendere mettere dei chiari paletti ai cibi di laboratorio, così come emerge dalla relazione illustrativa del provvedimento questa legge «detta disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti sintetici. Il divieto comprende sia gli alimenti destinati al consumo umano che i mangimi destinati al consumo animale». Inoltre, «gli operatori che vìoleranno le disposizioni saranno soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 10mila euro fino ad un massimo di 60mila ovvero fino al dieci per cento del fatturato totale annuo realizzato nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente all'accertamento della violazione, quando tale importo è superiore a euro 60.000, oltre alla confisca del prodotto illecito. Tra gli alimenti sintetici - si legge - quello su cui si è concentrata maggiormente la ricerca e la produzione è la carne che è il risultato di un processo di coltivazione cellulare operata in laboratorio su cellule animali staminali».
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Alberto Lupini