Niente Pos sotto i 60 euro? La frenata di Meloni e i sondaggi negativi
Il presidente del Consiglio ha dichiarato che la soglia sotto la quale si potranno rifiutare i pagamenti elettronici senza incorrere in sanzioni potrebbe essere più bassa dei 60 euro. E la misura non piace agli italiani...
Il dibattito sui pagamenti elettronici continua a tenere banco e a rinvigorirlo ci ha pensato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nella sua nuova rubrica social Gli Appunti di Giorgia ha, infatti, parlato sia degli ormai famosi 60 euro, soglia sotto la quale i commercianti potranno rifiutare le carte di credito senza incorrere in sanzioni, ma anche del tetto al contante, innalzato a 5mila euro.
Nel primo caso, Meloni ha detto: «Quella di 60 euro è una soglia indicativa, per me può essere anche più bassa. C’è un’interlocuzione con la Commissione Ue. Vedremo». Una frenata evidente. Sul secondo aspetto ha invece sottolineato: «In un mercato europeo ha senso se ce l’hanno tutti, altrimenti sfavorisce la nostra economia. Per paradosso — prosegue poi — più è basso il tetto al contante e più si rischia l’evasione, perché i contanti io posso averli in casa per svariati motivi e, se non li posso spendere legalmente, tenderò a farlo in nero». Un punto di vista che sta facendo parecchio discutere.
In questo contesto in continuo divenire, ad aggiungere ulteriore sale c'è poi un sondaggio proposto da La Stampa, con risultati senza dubbio interessanti: solo il 33% degli intervistati si dice d'accordo con le misure del Governo Meloni in tema di pagamenti elettronici.
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Che sul tema dei pagamenti elettronici non tutto stia filando liscio all'interno del Governo Meloni appare evidente. Si era partiti con la volontà di inserire nel testo della legge di Bilancio un tetto, fissato a 30 euro, sotto il quale i commercianti si sarebbero potuti rifiutare di accettare pagamenti con il Pos, senza incorrere in sanzioni. Il tetto è poi stato innalzato a 60 euro, il doppio, ma nel testo l'obbligo di accettare i pagamenti elettronici rimane. Vengono però tolte le sanzioni per chi si rifiuta di accettare le carte. Un mezzo pasticcio, arrivato peraltro dopo una brusca frenata sul tema, dovuta all'intervento e ai dubbi dell'Europa.
Nel frattempo, il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini è entrato a gamba tesa sul tema dichiarando che «Se uno vuole pagare due euro di caffè con la carta di credito è un rompiballe». Peccato che il suo compagno di partito e ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, in contemporanea, diceva l'esatto contrario: «Un consiglio per chi va in un ristorante che rifiuta il Pos: cambiate ristorante. Se tutti lo facessero, questi ristoranti dovrebbero dotarsi della macchinetta per il Pos».
E ora, in conclusione, l'intervento di Meloni, a raffreddare ulteriormente la linea più oltranzista e ad aprire alla possibilità di abbassare nuovamente la soglia. Dietro, ancora una volta, sembra esserci l'Europa. La lotta all'evasione è uno dei pilastri del Pnrr e il Governo non sembra disposto a mettere a rischio i fondi europei per una misura "bandiera".
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Questo tira e mola non sembra piacere particolarmente agli italiani, anzi. A confermarlo è un sondaggio realizzato da La Stampa. Solo il 33% degli intervistati si dice d'accordo con la linea del Governo Meloni in tema di pagamenti elettronici. Il 56,2% boccia addirittura in toto il provvedimento. Un numero importante che assume contorni ancora più importanti se si pensa che, sempre secondo il sondaggio del quotidiano piemontese, un terzo degli elettori di Forza Italia e di Fratelli d'Italia si dice contrario e la maggioranza degli elettori della Lega. La misura, di contro, piace molto ai commercianti: il 65,2% si dice d'accordo.
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