Dopo il caso Ferragni ecco il disegno di legge sulla trasparenza nella beneficenza
Nello stesso giorno in cui New York dichiara i social come pericolo per la salute pubblica, il Consiglio dei ministri dà il via libera al disegno di legge sulla trasparenza nella beneficenza (anche per gli influencer)
Dopo il pandoro-gate e gli scandali che hanno visto Chiara Ferragni protagonista (in negativo) nelle ultime settimane, e nel giorno in cui New York dichiara i social media come pericolo per la salute pubblica, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge sulla trasparenza nella beneficenza, con regole e sanzioni stringenti anche per gli influencer.
Che cosa prevede la nuova legge sulla beneficenza?
Le sanzioni previste per le violazioni vanno da 5mila a 50mila euro, con la possibilità di sospendere le attività per un periodo compreso tra uno e dodici mesi in caso di violazioni reiterate. Nel caso di infrazioni di minore gravità, la sanzione può essere ridotta fino a due terzi. I produttori sono tenuti a fornire tutte le informazioni necessarie sulle confezioni, compreso l'importo destinato alla beneficenza se predeterminato. Ad annunciare ciò il ministro per le Imprese, Adolfo Urso, al termine del Consiglio dei Ministri.
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Nuova legge sulla beneficenza: il commento di Chiara Ferragni
Proprio Chiara Ferragni, tramite una nota di stampa, ha voluto dire la sua sulla nuova legge sulla beneficienza: «Sono lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo. Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali. Questo disegno di legge consente di colmare una lacuna che da una parte impedisce di cadere in errore, ma dall'altra evita il rischio che da ora in poi chiunque voglia fare attività di beneficenza in piena trasparenza desista per la paura di essere accusato di commettere un'attività illecita».
I social media ufficialmente un pericolo per la salute pubblica a New York
Intanto, come già annunciato, a New York i social media sono ufficialmente diventati un «pericolo per la salute pubblica» e una «tossina ambientale». Lo ha annunciato il sindaco della città statunitense, Eric Adams, sottolineando che i giovani devono essere protetti dai pericoli che i social pongono. «Siamo la prima città americana a prendere questo tipo di iniziativa - ha detto Adams. I social media saranno trattati come gli altri pericoli per la salute pubblica e ci si assicurerà che le società tecnologiche si assumano la responsabilità dei loro prodotti».
Perché i social media possono essere un pericolo per la salute pubblica?
I social media, ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, svolgono un ruolo ambivalente che può presentare gravi rischi per la salute pubblica. L'aspetto più evidente riguarda la salute mentale, con le piattaforme che spesso inducono ansia, depressione e bassa autostima attraverso il confronto costante con vite idealizzate e la pressione sociale. La dipendenza da questi strumenti digitali, riportano gli studi scientifici, può inoltre portare a disturbi del sonno e isolamento sociale.
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In questo contesto, le recensioni online, un tema di attualità, sono un esempio valido e chiaro di quanto i social media siano pericolosi per la società. Molte di queste valutazioni, spesso motivate da impulsività o da sentimenti negativi, si trasformano in veicoli di cattiveria ingiustificata. Un fenomeno che non si limita a danneggiare la reputazione di singoli individui, ma può avere impatti devastanti sulle imprese - in particolare su quelle dell'ospitalità come bar, ristoranti e hotel.
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Alberto Lupini
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