Nelle mense scolastiche il 35% degli alunni rifiuta il cibo a priori
È quanto emerge dai dati raccolti dall’8° Rating dei menu scolastici: Fano, Cremona e Parma sempre in testa per quanto riguarda la qualità. Assente il Sud con solo la Puglia a offrire qualità con Lecce e Brindisi
Secondo l'8° Rating dei menu scolastici, l'indagine annuale svolta da Foodinsider, oltre un terzo dei bambini a scuola rifiuta a priori il cibo, che nel 6% dei casi analizzati risulta ultra processato. Sul fronte dei controlli, l'indagine ricorda che dalle ispezioni dei Nas il 25% delle mense erano “non conformi” nel 2016, il 36% nel 2018 e il 31% nel 2023, con un trend in miglioramento, secondo i dati dell'anno scolastico 2022/23, dopo la fine del Covid. Migliora un comune su tre.
Mense scolastiche, quali sono i migliori menu di d'Italia
Per quanto riguarda la qualità dei menu all'interno delle mense scolastiche si confermano in testa Fano, Cremona e Parma. Ottime anche le proposte di Jesi, Sesto Fiorentino, Rimini, Ancona, Bergamo, Perugia e Mantova.
Grande assente il Sud con solo la Puglia che offre qualità con Lecce, Brindisi, e Bari che si contraddistingue per i prodotti biologici. Dall'indagine di Foodinsider emerge inoltre come quasi il 30% delle mense prese in analisi siano ben radicate sul territorio, da cui si riforniscono con più di 10 prodotti locali a settimana, e un 13% che ne acquista almeno cinque.
Mense scolastiche, solo il 14% dei ragazzi mangia con gusto. Ma i menu sono muti
L’ottavo rating di Foodinsider fa emergere in Italia il problema dello scarso consumo di cibo in mensa, tra le questioni principali da risolvere. Come detto ci sono troppi bambini che “rifiutano il cibo a priori” (il 35% dei casi secondo i dati del sondaggio), mentre il 31 ha “paura di assaggiare nuovi piatti”; solo il 14% sembra “mangiare con gusto”.
I menu continuano a essere in prevalenza “muti” (il 61% del campione analizzato) e a non esplicitare la qualità delle materie prime mentre i “menu parlanti” sono solo il 39%, e si distinguono perché dichiarano quali sono gli alimenti surgelati, il biologico, i prodotti Dop/Igp, quelli a Km0 e a filiera corta. I menu parlanti ci sono e si possono esprimere con icone come nel caso di Bolzano o con informazioni testuali come per il menu di Mantova, due esempi diversi di come si può essere trasparenti attraverso la tabella dietetica.
Mense scolastiche, a Bolzano attività di educazione alimentare
Come riporta lo studio tra le novità di quest’anno ci sono i pediatri e gli psicologi che entrano in campo sulle questioni del mangiare a scuola. Succede a Bolzano dove si organizzano incontri con i pediatri per sensibilizzare genitori e insegnanti sull’importanza di una corretta educazione alimentare e di un’alimentazione più varia fin dalla prima infanzia. Ad Aosta, invece, gli psicologi sono stati ingaggiati dal Comune per studiare le dinamiche di relazione durante il consumo del pasto in mensa.
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Alberto Lupini
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