Nella calza della Befana? Per gli italiani ancora un viaggio

Per Federalberghi la befana pigliatutto con 5 milioni e 200mila in viaggio. Vince il turismo di prossimità all’insegna del relax. L’albergo è il preferito. Per Assoturismo, il 2022 si è chiuso in positivo

03 gennaio 2023 | 13:00

Cosa ci sarà nella calza delle Befana? Un viaggio! Ancora una volta gli italiani hanno, infatti, deciso di non rinunciare alla vacanza anche nei giorni dell’Epifania, grazie a una congiuntura un po’ più fortunata rispetto ai giorni di Natale e del Capodanno, dal momento che la festività è collocata nella giornata di venerdì. Secondo Federalberghi, tra coloro che hanno effettuato una vacanza lunga, comprendendo sia il Natale sia la Befana (3 milioni e 54mila persone), e chi invece si è orientato solo sulle festività di Capodanno ed Epifania (242mila), si distingue quel milione e 868 mila che, appunto, si muoverà soltanto nei giorni della Befana. E il 2022? Che anno è stato per i viaggi? Per Assoturismo-Cst, il bilancio è positivo con quasi 400 milioni di presenze (+38,2% sul 2021) e il boom degli stranieri (oltre 194 milioni di presenze straniere in più rispetto allo scorso anno). Ma i livelli pre-covid non sono ancora raggiunti: siamo ancora a -8,5% sul 2019. Ma gli imprenditori prevedono un rallentamento della crescita nel I trimestre del 2023: pesano inflazione e frenata area Euro.


Città d’arte e mete di relax

Ma torniamo ali dati per la Befana. In sostanza ci si è piacevolmente trovati di fronte ad un fine settimana lungo, che si trascorrerà per la maggior parte in Italia (nel 97,7% de casi), a caccia di relax e preferibilmente in località di facile raggiungibilità. La maggior parte dell’interesse sarà concentrato sulle visite in città d’arte o siti pieni di storia e di musei e mostre da scoprire. Il tutto, prediligendo nel complesso la sistemazione in albergo (nel 44,3% dei casi) Un bel sorpasso rispetto alla scelta della casa di parenti e/o amici (29,5%).


«Analizzando i dati emersi, si ha la percezione che il turismo italiano stia cambiando – afferma il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca a commento dell’indagine realizzata per la Federalberghi dalla ACS Marketing Solutions - Oggi i nostri concittadini mostrano di avere delle priorità: viaggiare sì, ma in modo intelligente, rifuggendo da situazioni di stress eccessivi. Far bene la vacanza fa bene alla vacanza, nel tentativo di tornare ad essere spensierati. In questa ottica leggo la scelta di restare in luoghi di prossimità e di soggiornare in albergo».


Occorre porre freno ai rincari

«Nel complesso potremmo dire che si chiude in bellezza - conclude Bocca - Se non ci fosse però quel 34% di persone che ridurrà la durata del viaggio a causa degli aumenti divenuti insostenibili. Sono questi i veri nemici del turismo e di tutta la sua filiera. Se c’è un’urgenza nel nostro comparto, e lo gridiamo a gran voce, è quella di porre un freno ai rincari».


I dati per l’Epifania

Saranno complessivamente 5 milioni e 164 mila gli italiani in viaggio nei giorni dell’Epifania. Nel 97,7% dei casi si sceglierà l’Italia come destinazione della propria vacanza mentre per il restante 2,3% verranno privilegiate mete estere. In generale non ci si allontanerà molto da casa, privilegiando la regione della propria residenza (68,6%) o una regione vicina (29,1%).


Tra i vacanzieri, 1 milione 868 mila si metterà in viaggio per il solo periodo dell’Epifania; 242 mila saranno già in movimento sin da Capodanno mentre 3 milioni e 54 mila avrà programmato la vacanza lunga, ovvero l’intero arco delle festività, da Natale alla Befana.
Per coloro che andranno in vacanza esclusivamente nel periodo dell’Epifania, la durata media sarà di circa 3,3 notti con una spesa pro capite complessiva (ovvero comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) di 572 euro di cui 567 per chi resta in Italia e 875 per chi sceglie l’estero. Il giro di affari specifico del week end si attesterà sui 1 miliardo e 68 milioni di euro.


L’alloggio preferito sarà l’albergo nel 44,3% dei casi, seguito a distanza dalla casa di parenti o amici con il 29,5%. Il motivo principale della vacanza è la ricerca del riposo e del relax (58,0%) passeggiando (33,0%), visitando monumenti (22,7%) e musei (18,2%) e assistendo a spettacoli musicali (14,8%).


L’indagine, realizzata dalla Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto Acs Marketing Solutions, è stata effettuata nel periodo compreso tra il 7 e il 12 dicembre. Sono state ascoltate con il sistema Cati (interviste telefoniche) 3.014 persone maggiorenni, per un campione rappresentativo di 50 milioni di individui maggiorenni. Il campione è stato costruito in modo da rispettare la popolazione di riferimento, mediante l’assegnazione di precise quote in funzione di sesso, età, grandi ripartizioni geografiche ed ampiezza dei centri abitati.

 

2022 anno positivo

Questo per quanto riguarda la Befana, ma come è andato il 2022? Per Assoturismo-Cst, la filiera del turismo è tornata a respirare dopo due anni terribili: il 2022 si chiude sfiorando i 400 milioni di presenze turistiche, con un balzo del +38,2% sul 2021. Un risultato decisamente positivo, anche se i livelli pre-covid sfuggono ancora.


Il comparto registra dunque una robusta ripresa di arrivi e presenze, grazie soprattutto al forte aumento dei turisti stranieri e al rafforzamento della domanda italiana. Risultati positivi sono stati raggiunti dagli imprenditori della ricettività in tutte le regioni e per le diverse tipologie di prodotti turistici, ma in assoluto le città/centri d’arte hanno registrato la crescita più rilevante.


In generale, le presenze nelle strutture ricettive sono aumentate del +38,2% rispetto al 2021, per un totale di circa 399,5 milioni. Gli arrivi si attestano invece, secondo le nostre stime, su una crescita del +42,8%, sull’anno passato per un totale di 112,3 milioni. Però, nel confronto con il 2019 i dati segnano ancora il -8,5% di presenze e il -14,5% di arrivi. A trainare soprattutto i visitatori europei, anche se si rileva un forte aumento anche di viaggiatori dal nord America (Usa in testa).


Il forte recupero dei flussi stranieri ha dato il maggior contributo alla crescita: l’incremento stimato è del +83,4% sul 2021 e in valori assoluti circa 194,7 milioni di presenze, anche se la differenza con i dati del 2019 segna il -11,8%. Il mercato dei turisti italiani, invece, ha registrato un incremento del +11,9%, per un totale di 204,8 milioni di presenze (-5,2% rispetto al 2019). Il movimento nelle strutture alberghiere è stimato in crescita del +45,6%, mentre l’extralberghiero si ferma al +27,6%.


Le previsioni per il 2023

Sulle previsioni per i primi tre mesi del 2023 permane sempre un certo ottimismo ma con ampi margini di incertezza. L’opinione di oltre un quarto degli intervistati, su un campione di 1.334 imprenditori intervistati è di una ulteriore crescita del settore, ma a ritmi decisamente più contenuti. Per il 54% le aspettative sono di una sostanziale stabilità del mercato e il 20% circa prevede, invece, una diminuzione dei flussi turistici. Una crescita economica lenta dell’area euro, l’elevata inflazione e l’aumento dei prezzi dell’energia, aggravati dal prolungamento della guerra in Ucraina, potrebbero rallentare la ripresa già nei primi mesi del prossimo anno.

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Alberto Lupini


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