Il caro voli colpirà le tasche degli italiani anche durante le vacanze di Natale. Le tariffe, infatti, in vista delle festività invernali, come avvenuto nel corso dell'estate, sono impennate e hanno raggiunto cifre record rispetto agli anni scorsi (basti pensare che un volo su una compagnia low cost da Roma a Catania può arrivare a costare 400 euro). Il Governo, però, non sa ancora come muoversi: dopo aver varato il decreto omnibus lo scorso 5 ottobre, che vietava la fissazione dinamica delle tariffe aeree in alcune condizioni ed evitava così che i costi dei biglietti superassero del 200% la tariffa media del volo, Palazzo Chigi ha dovuto fare retromarcia a causa delle cannonate sparate da Ryanair - con Michael O'Leary, ceo della compagnia aerea - e si è dovuto affidare nelle scorse settimane all'Antitrust, come confermato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
«Sul caro voli nessun tetto, ma lo stesso obiettivo e il riferimento al +200% resta come indicativo per l'Antitrust. Sul dl Asset pensiamo di presentare un emendamento che superi l'ostacolo in merito al tetto del 200% delle tariffe aeree, con tre misure che raggiungono lo stesso obiettivo conferendo specifici e maggiori poteri all'Autorità per la concorrenza e il mercato e all'Autorità dei trasporti». L'obiettivo indicato dal ministro è «contrastare ogni eventuale distorsione di mercato a cominciare dall'algoritmo, che potrebbe profilare l'utente e creare un fenomeno distorsivo del mercato stesso». «Inoltre - conclude Urso - abbiamo reso più trasparente l'attività nel comparto aereo, per consentire a qualunque operatore di conoscere le condizioni di mercato nel Paese, i sussidi e gli incentivi dati dai singoli aeroporti e per far conoscere all'utente come si forma il prezzo finale».
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Caro voli, il governo si affida all'Antitrust
Il cambiamento più significativo nel percorso di questa controversa nuova normativa è rappresentato dalla revoca del «divieto di fissazione dinamica delle tariffe modulata in relazione al tempo della prenotazione» nelle rotte nazionali di collegamento con le isole (Sardegna e Sicilia). Questo è permesso solo se si verificano contemporaneamente tre condizioni: se le tariffe sono applicate durante un periodo di elevata domanda aerea legata alla stagionalità e se ciò comporta un aumento del prezzo del biglietto del +200% rispetto alla tariffa media. La modifica ora menziona queste tre condizioni come tipologie di comportamento delle compagnie aeree che possono essere esaminate dall'Antitrust per avviare eventuali procedimenti contro il vettore.
Caro voli, le denunce delle associazioni del settore
Insomma, c'è ancora tanta confusione e a farne le spese, come sempre accade, saranno gli italiani, che saranno obbligati - a meno di novità dell'ultimo minuto - a spendere cifre spropositate o a rinunciare ai viaggi a causa dei prezzi folli che stanno colpendo il comparto. E giustamente arrivano anche le denunce delle associazioni: «Con l'approssimarsi delle festività natalizie è tornato puntualmente il caro voli per spostarsi su e dalle Isole maggiori. Le tariffe - ha commentato il presidente di Federazione turismo organizzato di Confcommercio, Franco Gattinoni - e i costi aggiuntivi più o meno trasparenti stanno nuovamente limitando il diritto alla mobilità dei cittadini italiani e dei turisti stranieri, con difficoltà per le agenzie di viaggio che lavorano sulle tratte nazionali o sull'incoming che poi prevede spostamenti interni all'Italia».
Caro voli, le associazioni chiedono un tavolo tecnico con il Governo
La richiesta, dunque, è quella di aprire un tavolo tecnico per approfondire e risolvere la questione: «Ma è chiaro che a fronte di un mercato tutt'altro che sano e competitivo servono soluzioni di sistema e un ridisegno strategico complessivo del settore dei voli, cui siamo pronti a dare il nostro apporto nell'ambito del tavolo istituzionale ad hoc, del quale sollecitiamo a questo punto una convocazione. Le misure governative del decreto asset non possono risolvere tutti i problemi - ha concluso il presidente Fto. Ma è necessario che i vettori rispettino il lavoro di tutti gli operatori della filiera, a cominciare da agenzie di viaggio e tour operator, e che osservino tutte le tutele previste per il viaggiatore dal Regolamento 261 del 2004».
Caro voli, l'Unione Europea apre un'indagine
Intanto, la situazione è arrivata anche a Bruxelles, che ha deciso di condurre un'indagine sull'aumento delle tariffe aeree in tutta Europa. Un'indagine annunciata dalla commissaria dell'Unione Europea ai Trasporti, Adina Valean, durante un'intervista al Financial Times. «Stiamo indagando per avere una spiegazione completa e dettagliata» ha spiegato Valean, precisando che Bruxelles non intende intervenire su un mercato "funzionante".
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Alberto Lupini
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