Natale e Capodanno come l'estate: 14 milioni in viaggio, vicino a casa e da amici o parenti

Soggiorni brevi, meglio se vicino casa, magari ospitati da qualche parente. Questa la fotografia scattata da una ricerca di Federalberghi relativa alle partenze per le festività. Montagna e città d'arte le mete gettonate . A livello di sistemazione, alberghi e hotel lontani dai pienoni. In sofferenza i viaggi all'estero (e i tour operator)

13 dicembre 2021 | 17:19

La voglia di partire è tanta, le possibilità di farlo un po' meno. Per questo, da un punto di vista turistico, il Natale 2021 si preannuncia una fotocopia dell'estate: vacanze corte, meglio se vicino casa, magari ospitati da qualche parente. Questa la fotografia scattata da una ricerca Federalberghi presentata oggi a Roma alla presenza del ministro al Turismo, Massimo Garavaglia. Dopo il ponte dell'Immacolata che è servito da test in vista del periodo delle festività, saranno oltre 14 milioni gli italiani in viaggio per Natale e Capodanno. Cifra in riduzione del -19,9% rispetto al 2019 quando ancora il Covid sembrava solo una questione cinese. Nuova occasioni per il turismo enogastronomico. Notizie negative per i tour operator.

 

A Natale 10,4 milioni di persone in viaggio verso montagna e città d'arte

Andando nel dettaglio, sui 14 milioni di persone in viaggio, 10,4 lo faranno nei giorni di Natale (e per il 94,6% dei casi rimarranno entro i confini nazionali). Tra le mete preferite c'è la montagna, scelta dal 25,9% dei turisti in partenza, per la gioia degli operatori di questo segmento che lo scorso anno hanno dovuto alzare bandiera bianca a causa della pandemia dopo un lungo tira e molla con le istituzioni (e gli amanti dello sci ne sanno qualcosa). A seguire, le città diverse da quelle di residenza (25,4%) con particolare enfasi sulle città d'arte che attireranno il 20% dei partenti. Un dato, quest'ultimo, che conferma almeno in parte il recupero avviato dall'autunno in poi e culminato, nel periodo fra il 4 e l'8 dicembre, con un'occupazione delle camere di alberghi e hotel pari al 70%. Giù dal podio delle mete preferiti dagli italiani in viaggio per Natale e Capodanno c'è il mare (14%).

 

Le sistemazioni domestiche battono quelle in alberghi e hotel

Per quanto riguarda il tipo di sistemazione, si darà priorità alle case di parenti e amici: nel 41,8% dei casi sarà quindi un natale prettamente domestico, magari in famiglia; possibilità che compensa le festività natalizie 2020 quando la seconda ondata aveva reso molto difficoltosi gli spostamenti fra una regione e l'altra a causa dei diversi regimi di zone colorate. A seguire i soggiorni in albergo che coinvolgerà il 26,1% dei partenti. In generale, si passeranno fuori casa una media di 6,9 notti per una spesa media pro-capite (fra trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) pari a 804 euro. Da questo punto di vista, vale la pena soffermarsi sul divario molto grande fra la spesa media di chi rimarrà in Italia pari a 724 euro pro-capite e dei pochi fortunati (o coraggiosi) che andranno all'estero: 1.990 euro a testa. Il tutto per un giro d'affari che dovrebbe aggirarsi intorno agli 8,4 miliardi di euro.

 

 

A Capodanno si muoveranno in 4,4 milioni per una media di 3,6 notti fuori casa

Per quanto riguarda il Capodanno saranno 4,4 milioni gli italiani a muoversi (anch'essi per la stragrande maggioranza dei casi, ossia il 97%, lungo la Penisola). Coloro che resteranno in Italia si dirigeranno soprattutto verso città diverse dalla propria (44,1%), località di montagna (23,1%) e località d'arte (17,4%). Chi va all'estero, invece, punterà sulle grandi capitali europee (83,3%) e i parchi divertimento europei (16,7%). Anche in questo caso l'alloggio preferito è la casa di parenti e amici (per il 36,3% dei casi), seguita dagli alberghi con il 27,3%. Si passeranno in media 3,6 notti fuori casa. La spesa media pro-capite sarà di 477 euro (462 in Italia e 938 all'estero), con un conseguente giro d'affari di 2 miliardi e 90 milioni.

 

La variante Omicron rischia di far saltare i piani di fine anno

Sul tema Capodanno e festeggiamenti merita una chiosa il fatto che i piani potrebbero essere molto fluidi. Come già scritto su Italia a Tavola, infatti, in diverse grandi città italiane i tradizionali festeggiamenti in piazza, i concertoni e gli eventi di massa stanno venendo via via sospesi o ridimensionati per far fronte all'aumento dei contagi e ai timori per la nuova variante Omicron. Annullato, per esempio, il tradizionale concerto di Natale della Fanfara della Brigata Alpina Taurinese ad Aosta, il bacio collettivo in piazza San Marco a Venezia per festeggiare l’arrivo del nuovo anno e i festeggiamenti in centro a Genova. Mercatini sottotono si terranno a Merano, Bolzano, Trento e Rovereto. Niente danze in Piazzetta a Capri; e via discorrendo da Nord a Sud della Penisola. Per i concertoni nazional-popolari, invece, sembra esserci più flessibilità: confermato quello di San Silvestro a Bari (in diretta su Canale 5) e quello a Terni (live su Rai Uno). In attesa, invece, quello al Circo Massimo di Roma che dovrebbe consentire l’accesso a soli 15mila presenti con posti a sedere assegnati e, ovviamente, l’obbligo di mascherine durante l’evento e di super green pass per l’accesso. 

 

Vacanze in Italia? Ne beneficiano i piccoli borghi e le eccellenze enogastronomiche

Andando oltre la cronaca, però, non tutto il male vien per nuocere. Come rilevato da Coldiretti, le vacanze di prossimità non sono tutte da buttar via. Anzi, consentono, così come è stato nell'ultima stagione estiva e in quella precedente, di riscoprire le eccellenze di prossimità. Dai piccoli borghi (circa 5mila i piccoli comuni sparsi nel Belpaese), che consentono di coniugare la voglia di tranquillità alla possibilità di godersi gli spazi aperti della provincia italiana, agli agriturismi, vero e proprio punto di incontro fra produttori, clienti e viaggiatori. Un'occasione d'oro per capitalizzare la voglia di cibo buono e di qualità (anch'essa accelerata dalle conseguenze sanitarie della pandemia). «Il 16% dei vacanzieri che partecipa ad eventi gastronomici aiutano a salvare una parte consistente del patrimonio agroalimentare Made in Italy a partire dai 5.333 prodotti alimentari tradizionali coltivati da generazioni dagli agricoltori che non hanno solo un valore economico ma anche storico, culturale ed ambientale ma garantiscono la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate», ha sottolineato Coldiretti. 

 

Le restrizioni all'estero mettono in crisi i tour operator

Diametralmente opposta, invece, la situazione dei tour operator che nemmeno a Natale e Capodanno possono invertire la rotta. Le diverse restrizioni a livello internazionale, nonostante la diffusione del green pass, non sembrano venire meno. Soprattutto in un periodo in cui proprio le mete estere sembrano quelle più vulnerabili alla recrudescenza della pandemia. E anche i corridoi turistici verso le mete esotiche sembrano una cosa per pochi. Per questo «servono interventi e sostegni specifici per salvare un settore che genera un volume d'affari di oltre 13 miliardi all'anno, quasi il 14% del Pil nazionale. A grave rischio sono aziende e persone: 13mila imprese e 86mila addetti, fermi e senza poter programmare un futuro e una ripresa», hanno denunciato le associazioni di settore duante un incontro unitario tenutosi il 9 dicembre a Roma.

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Alberto Lupini


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