Natale al ristorante: ecco come sarà dal Nord al Sud Italia

Caro energia, bollette e inflazione non fermano la voglia di festeggiare: al Nord si tende a preferire il ristorante per il 25 dicembre, al Sud gli italiani privilegiano il fuori casa per San Silvestro. Ne abbiamo parlato, tra Nord, Centro e Sud con alcuni cuochi di Euro-Toques: Fabio Silva, Marco Sacco, Silvia Baracchi, Stefano Ciotti e Pierluigi Vacca

19 dicembre 2022 | 05:00
di Luca Bassi

La voglia di festeggiare non manca. La crisi energetica e i prezzi in aumento non fermeranno neanche quest’anno le intenzioni degli italiani, che, almeno per le festività più importanti e sentite, quelle di fine dicembre, non si priveranno dell’esperienza della buona cucina: per Natale e per l’arrivo del nuovo anno, infatti, le sale dei ristoranti potrebbero tornare a riempirsi.

Questo nonostante la stima fatta dalla Confcommercio nel mese di novembre, con la quale si sottolineava che più del 70% degli italiani sta stringendo la cinghia per risparmiare in vista delle spese natalizie. Caro energia, bollette e stipendi bassi metteranno a rischio il pranzo delle feste? A quanto pare no. O almeno, non in tutta Italia.

Da Nord a Sud ne abbiamo parlato con alcuni cuochi di Euro-ToquesFabio Silva del Ristorante Derby Grill a Monza(Mb), Marco Sacco di Piano 35 a Torino, Silvia Baracchi de Il Falconiere di Cortona (Ar), Stefano Ciotti di Nostrano Ristorante a Pesaro e Pierluigi Vacca de L'Antico Borgo a Morano Calabro (Cs). 

Da Nord a Sud situazioni diverse

Il quadro che emerge a una settimana dal Natale è quello di un’Italia spezzata - più o meno - in due: al Nord si tende a preferire il ristorante anche per il 25 dicembre e non solo per il veglione di fine anno, mentre al Sud le mura domestiche resistono come teatro delle tradizionali abbuffate di Natale e Santo Stefano con familiari e parenti stretti. Quindi, se al Nord sembra quasi impossibile trovare un tavolo libero a sette giorni dalla festività, al Sud la tendenza di recarsi al ristorante il 25 dicembre non è ancora così scontata. I ristoranti, del canto loro, si orientano verso una proposta esclusiva per i giorni di festa, con menu fissi pensati ad hoc per l’occasione nei quali non manca mai - al Nord soprattutto - il tradizionalissimo panettone. Spesso fatto direttamente nella cucina del ristorante stesso.

 

Quest’anno per Natale abbiamo riempito l’intera sala in una giornata

Per Fabio Silva del Ristorante Derby Grill di Monza le festività rappresentano anche quest'anno un momento di ottimi risultati e ha dichiarato: «Da noi il 25 dicembre sarà proposto un solo menu per tutti i clienti del ristorante: aperitivo conviviale con proposte da condividere con tutto il tavolo, poi antipasto, primo, secondo, dessert e grande chiusura col nostro panettone. Un menu che, secondo me, rispecchia in tutto e per tutto quello che un italiano vorrebbe mangiare in un giorno di festa. In questo periodo le cose ci vanno sempre molto bene, sia a Natale, sia a Pasqua. Anche quest’anno abbiamo riempito l’intera sala in una giornata: 140 persone prenotate quando abbiamo lanciato il menu. Avevamo più di 200 richieste. Dal 26 dicembre, poi, chiudiamo e riapriamo dopo la Befana: giusto riposare perché per noi il mese di dicembre rappresenta l’altissima stagione tra eventi e festività. E poi credo che sia fondamentale lasciare la libertà di vivere il reste delle feste in famiglia anche al nostro personale».

Le prenotazioni stanno andando molto bene

Per Marco Sacco di Piano 35 a Torino, «A Natale saremo aperti solo a pranzo, solo a Torino, col Piano 35. Le prenotazioni stanno andando bene: abbiamo posti per 50 persone e siamo quasi al completo. Torino, come sempre, risponde bene anche se a me piace pensare che sia il Piano 35 a rispondere bene alla città di Torino. Per il cenone di San Silvestro abbiamo pensato a una cosa completamente differente, con una doppia proposta: il ristorante stellato proporrà una formula con aperitivo e menu degustazione, poi chiusura con Champagne e isole dei dolci in una serra bioclimatica che permetterà a tutti gli ospiti di godere dei fuochi d’artificio dall’alto, guardando tutta la città. Il lounge bar, invece, sarà aperto dalle 22 fino all’1 con una particolare offerta di street food e quattro cocktail compresi nel prezzo. Un’offerta, quest’ultima, pensata per i giovani, più economica e pop».

Un ritorno alla normalità dopo il Covid

Sul tema interviene anche Silvia Baracchi de Il Falconiere di Cortona, che ha dichiarato: «Quest’anno faremo una cosa inusuale e, probabilmente, unica: saremo chiusi il 25 dicembre ma aperti il 26, a Santo Stefano. Le prenotazioni al momento vanno benissimo, anche per quanto riguarda l’hotel: avremo tanta gente del posto ma anche tantissimi stranieri. Un po’ di normalità dopo gli ultimi due anni nei quali dicembre era stato fortemente segnato dal Covid. Abbiamo fatto un periodo di ferie a metà mese per dare un po’ di respiro al personale, poi lavoreremo filati fino all’Epifania. Menu fissi? A Santo Stefano no, ci sarà solo la carta per gli ospiti, mentre per la cena di San Silvestro abbiamo una proposta fissa che spazia dalla terra al mare: ai clienti che sceglieranno Il Falconiere cercheremo di far assaggiare il meglio della nostra cucina».

Gli italiani hanno voglia di festeggiare al ristorante

Soddisfazione per i risultati anche per Stefano Ciotti del Nostrano Ristorante di Pesaro, che ha dichiarato: «Ci siamo meravigliati anche noi, ma quest’anno abbiamo riempito fatto sold-out sia col pranzo di Natale, sia col cenone di Capodanno con larghissimo anticipo. Non ce lo aspettavamo: finora dicembre l’ho visto un po’ scarico, credo che le bollette in arrivo stiano incidendo anche sulla capacità di spesa degli italiani, ma appena abbiamo pubblicizzato le proposte abbiamo dovuto chiudere le prenotazioni. Il tutto senza fare nessun tipo di sponsorizzazione. Questo mi fa pensare che l’italiano abbia sempre voglia di andare in un bel ristorante per festeggiare queste ricorrenze: per noi è la più bella delle conferme».

Le iniziative le abbiamo messe in campo e ora speriamo di lavorare

Qual è, invece, la situazione nel Sud Italia? Per Pierluigi Vacca de L'Antico Borgo di Morano Calabro, «Per Natale abbiamo diverse prenotazioni, ma non siamo al completo. Vediamo cosa succederà nell’ultima settimana prima del 25 dicembre. Tra le proposte, poi, abbiamo sia il cenone del 31, sia il pranzo di Capodanno. La mia paura è che quest’anno bollette e vari aumenti incideranno parecchio. Noi comunque restiamo ottimisti: le iniziative le abbiamo messe in campo e ora speriamo di lavorare. Come si fa a far quadrare i conti in un momento così? Più qualità a prezzi magari un filo più ridotti per andare incontro al cliente. Oggi come oggi, non c’è alternativa».

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Alberto Lupini


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