Una moneta per il Panettone e le bollicine Franciacorta
La nuova moneta realizzata dall'artista incisore Marta Bonifacio e prodotta dalle Officine della Zecca dello Stato celebra due eccellenze della Regione Lombardia: Franciacorta e Panettone
Di mano in mano. Panettone e Franciacorta, due eccellenze lombarde sono state immortalate anche in due monete coniate appositamente dalla Zecca dello Stato. Un vanto per due prodotti squisitamente lombardi, che proprio in questo periodo finiscono sulle tavole di milioni di italiani, e non solo. Il panettone o Pan De Toni è una etimologia fiabesca; le prime testimonianze di un pane di frumento natalizio milanese risalgono al 1470 (testo della biblioteca ambrosiana) e le bollicine che nascono in terra bresciana a ridosso del lago d'Iseo, entrano quindi in una prestigiosa collezione numismatica.
Celebrazioni di due prodotti simboli della Lombardia
La presentazione delle monete è avvenuta al 39° piano del grattacielo regionale con il presidente Attilio Fontana. Ufficialmente fanno parte della serie ''Cultura Italiana Gastronomia /Franciacorta e Panettone, collezione 2022 della Repubblica Italiana.
«Il Poligrafico dello Stato - hanno detto gli amministratori regionali -, con le nuove monete realizzate dall'artista Marta Bonifacio e prodotte nelle officine della Zecca dello Stato - da giusto risalto alle migliori produzioni della nostra terra».
Esulta il presidente del Consorzio Franciacorta, Silvano Brescianini presente alla cerimonia. «Un altro prestigioso riconoscimento per i nostri vini. Un grande onore - ha ricordato Brescianini - avere una moneta tutta dedicata ai nostri viticoltori. Fin dal '97 il Consorzio collabora con il Poligrafico per la stampa delle fascette Docg .Un prestigioso riconoscimento che va a merito del lavoro e della qualità dei produttori franciacortini».
Sul dolce milanese per antonomasia interviene invece Stanislao Porzio, inventore di Re Panettone. «Questo dolce, dopo aver conquistato nella versione industriale di Angelo Motta e Gino Alemagna il palato degli italiani, negli ultimi anni ha visto una diffusione a macchia d'olio in tutto il territorio nazionale nella sua versione artigianale. La competenza professionale indispensabile per prepararlo, stratificata in secoli di storia, meriterebbe adesso- come ho proposto con una petizione di 5mila firme- il riconoscimento di Patrimonio Immateriale dell'Umanità Unesco».
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Alberto Lupini