La ministra Santanché salda il debito e chiude il "caso Visibilia"
Per farlo, Visibilia Editore, si è avvalsa della liquidità fornita da Visibilia Concessionaria, società che, appunto, fa riferimento alla ministra Santanché. Il debito era di quasi 985 mila euro
Caso chiuso per la vicenda Visibilia Editore, la concessionaria di pubblicità che la neoministra del Turismo Daniela Santanché aveva rilevato nel 2016 e che poi aveva lasciato cedendo le proprie quote nei mesi scorsi, mentre i conti della società versavano già in pessime condizioni, e per la quale sarebbe stata indagata (ma i suoi legali smentiscono) per falso in bilancio dalla Procura di Milano. La ministra Santanchè, attraverso Visibilia Concessionaria, ha ora saldato i debiti della Visibilia Editore.
Debito pagato
Durante l’assemblea di Visibilia Editore, chiamata a deliberare sulla revoca del consiglio di amministrazione, si legge in una nota, il presidente Dimitri Kunz d'Asburgo Lorena ha reso noto che Visibilia Concessionaria, infatti, ha pagato a Visibilia Editore 1 milione di euro, riducendo la sua esposizione debitoria verso Visibilia Editore e permettendo alla società di saldare il debito di quasi 985mila euro (in parte con l'Agenzia delle entrate) in relazione al quale «è stata formulata l'istanza di apertura della procedura di liquidazione giudiziale». «E ciò - spiega la nota - anche al fine di fornire adeguato riscontro in relazione alle prospettive di continuità aziendale della società».
Visibilia Editore sta quindi «ponendo in essere una serie di iniziative idonee a garantire la continuità aziendale prospettica e imprimere una decisa accelerazione al processo di rafforzamento della società, nell'ottica altresì di fornire un segnale chiaro in relazione alla persistente pendenza del procedimento di cui all'art 2409 cod. civ. promosso dinanzi al Tribunale di Milano» da alcuni azionisti di minoranza.
Azzerata la partecipazione di Santanché
Nel corso dell'assemblea è stato ricordato che Visibilia Editore Holding e Visibilia Concessionaria, società riconducibili a Santanché, hanno azzerato la loro partecipazione mentre azionista di riferimento è diventato Luca Ruffino, che detiene il 7,87% del capitale attraverso Sif, di cui è amministratore delegato e azionista di controllo, e il 12,94% direttamente.
Il nodo balneari ancora in sospeso
Dopo Visibilia, per la ministra rimane ora ancora aperta la questione della delega ai balneari. La premier Giorgia Meloni sta pensando di dividere la delega tra la presidenza del consiglio e il ministro del Mare Nello Musumeci. Il motivo? Il conflitto di interessi riguardo al Twiga, Beach Club che la ministra ha in comproprietà con Flavio Briatore.
Le attività editoriali di Visibilia
Visibilia Spa era diventata ufficialmente "editore" nel luglio 2013 acquisendo da Mondadori il magazine VilleGiardini, a cui hanno fatto seguito le acquisizioni nel marzo 2014 dei due magazine mensili Pc Professionale e Ciak.
Visibilia nel 2017 aveva colto l’opportunità di acquisire i marchi “VISTO” e “NOVELLA”, marchi storici nel segmento dei periodici settimanali. Ad agosto 2019 era stato stipulato un contratto di affitto delle testate “VISTO” e “NOVELLA” con opzione di acquisto per le medesime con Visibilia Magazine S.r.l. grazie al quale la Società aveva potuto editare “NOVELLA 2000” a partire da agosto 2019. Nel mese di dicembre 2020 la Società aveva esercitato l’opzione di acquisto delle testate, nonché tutti i domini legati alle testate stesse e di proprietà di Visibilia Magazine S.r.l.
In data 16/12/21 il CdA aveva deliberato di approvare l’operazione di conferimento, a favore di una Srl interamente controllata dalla Società, del ramo d’azienda operativo e relativo a tutte le attività editoriali della Società.
In data 23/12/21 Visibilia, in esecuzione di quanto sopra, ha proceduto all’atto di conferimento, a favore di Visibilia Editrice S.r.l. interamente controllata dalla Società, del ramo d’azienda operativo, così come identificato dal management e approvato nel CdA 16/12/21. A seguito di questo a maggio 2022 Visibilia aveva mutato oggetto sociale diventando holding.
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Alberto Lupini
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