Milano-Cortina 2026, oggi si dedice Un'occasione per il Sistema Italia
Oggi a Losanna, il Comitato olimpico internazionale decide chi tra Italia e Svezia ospiterà i Giochi olimpici invernali 2026. Per il Belpaese l’occasione di rilanciare la propria immagine . La nostra candidatura prevede il coinvolgimento di Milano, Cortina, Valtellina e Val di Fiemme
23 giugno 2019 | 09:31
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di Federico Biffignandi

Luca Zaia (governatore del Veneto), Beppe Sala (sindaco di Milano), Giovanni Malagò (presidente del Coni), Gianpietro Ghedina (sindaco di Cortina) e Attilio Fontana (governatore della Lombardia)
Da qui in avanti è stato un susseguirsi di iniziative promozionali che sono andate a braccetto. Le singole località hanno promosso ognuna le proprie “chicche” ma senza dimenticare che esse devono servire al bene del movimento intero, che amiamo chiamare Sistema Italia. Milano ha messo in campo l’efficienza, la storia di alcune strutture sportive, la fama di pilastro economico, modaiolo, del food italiano ed europeo. Cortina ha messo in campo lo charme, le bellezze delle sue montagne Patrimonio dell’umanità, la storia legata agli sport invernali (Cortina ha ospitato le Olimpiadi Invernali nel 1956) e anche lo stato d’avanzamento delle strutture visto che nel 2021 ospiterà anche i mondiali di sci alpino.

Il logo ufficiale di Milano-Cortina 2026
San Siro, dove ci sarà l'eventuale cerimonia di inagurazione
Una veduta lungimirante che segue le nuove tendenze in materia di organizzazione di eventi sportivi moderni: non più una sola località e non necessariamente un sito che sia un’icona degli sport invernali, ma un’insieme di località più o meno vicine che uniscano le forze per dar vita ad un’Olimpiade “itinerante”. Basti pensare agli Europei di calcio che nel 2020 si svolgeranno in tutta Europa o ai Grandi giri del ciclismo che partono con una certa frequenza fuori dai confini nazionali. Insomma, l’Italia si è dimostrata almeno in sede di organizzazione all’avanguardia. Se il Cio dovesse premiarci avremmo un’occasione d’oro per innescare su tutto il territorio quei concetti di collaborazione, di squadra, di unità, di condivisione tanto attesi ormai da tempo tanto nel turismo quanto nella ristorazione e - ancor di più - nell’unione tra questi due settori.Perché va da sé che sotto la voce Olimpiadi ci stanno numerose occasioni per tutti. Infrastrutture migliori, strutture ricettive con la possibilità di mettersi in mostra, una ristorazione italiana che potrebbe mostrare una volta di più il suo valore e poi la capacità di comunicare, di promuoversi, di collaborare che segnerebbe - ci teniamo a ripeterlo - una cesura con il passato. Una nuova immagine dell’Italia può dipendere dalle Olimpiadi in programma tra 7 anni.
L'Olimpia delle Tofane, la pista principale di Cortina
Visto che fino ad ora è stato fatto tutto bene, in caso di esito positivo (sono ammessi tutti gli scongiuri del caso) l’Italia avrebbe anche l’onere e l’occasione di dimostrarsi cresciuta sotto il punto di vista dell’efficienza e della legalità. Un evento simile coinvolgerebbe un numero altissimo di enti, istituzioni, operatori, imprese e - inutile negarlo - gli scandali sono sempre dietro l’angolo (basta vedere cosa successo a Roma con la questione del nuovo stadio). In ultimo, il dopo Olimpiadi. Si sa che le strutture, una volta finito l’evento, sono a rischio abbandono. Con Torino 2006 (ultima volta che la fiaccola si è accesa in Italia) non è andata benissimo, ma sembra che l’organizzazione Milano-Cortina abbia pensato a qualcosa di sostenibile, ribadendo che buona parte degli impianti sono già presenti. Sarebbe vietato sbagliare, sarebbe - giusto per rimanere in tema - un vero match point per il futuro del nostro Paese. Oggi finalmente si decide.Per informazioni: www.milanocortina2026.coni.it
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