Mercati in moto e green economy Le prospettive del mondo Horeca

A Beer&Food Attraction esperti e operatori del settore parlano della ristorazione come di una realtà sempre più in evoluzione, che, con tutti i pubblici esercizi, deve prestare attenzione al concetto di sostenibilità

17 febbraio 2020 | 12:05
Durante Beer&Food Attraction a Rimini, tante le tematiche di rilievo per il settore affrontate quotidianamente, in workshop e convegni. In particolare, due temi fondamentali per tutta la filiera Horeca hanno coinvolto interessati e operatori del settore. Da come i canali di mercati e i concetti di ristorazione siano sempre più entità che cambiano rapidamente nel tempo all'importanza della Green economy per tutta la filiera.


A Beer&Food Attraction si riflette sull'evoluzione del settore ristorazione

L’evoluzione dei canali di mercato e dei concetti di ristorazione
A Beer&Food Attraction (in corso fino a martedì al quartiere fieristico riminese di Ieg) si è parlato de “L’evoluzione dei canali di mercato e dei concetti di ristorazione”. Il convegno ha aperto la serie degli incontri organizzati al Food Attraction Lab (padiglione A4). Matteo Figura, direttore Foodservice Italia di Npd Group, ha mostrato come la struttura del mercato stia cambiando: lo dimostrano gli ultimi concetti di design avviati in diversi spazi e città come risposta alle aspettative e alle tendenze dei consumatori in termini di Food Experience.

«L'esperienza all’interno dei punti vendita si rivela uno dei fattori chiave che influenza la scelta dei consumatori. Le strutture in grado di soddisfare le aspettative dei consumatori riescono a incoraggiare l’aumento delle visit e incrementare il business. Perché per i consumatori di oggi, l'esperienza che si può vivere consumando fuori casa va oltre le scelte del cibo e delle bevande consumate». Dunque, «è un momento storico in cui il mercato del fuori casa si attesta come un mercato in veloce evoluzione. Siamo di fronte a forti cambiamenti e mutamenti, nei quali si inseriscono realtà che vanno analizzate e comprese. Occorre captare i trend che sono sempre più legati all’esperienza che il consumatore vuole vivere fuori casa». Su Beer&Food Attraction, Figura ha detto: «È una fiera importante perché offre l’opportunità di analizzare diverse tipologie di offerta, in questo caso di prodotti e di servizi, e di capire come possiamo rispondere ai bisogni emergenti. Ciò che noi osserviamo trova riscontro proprio nell’offerta che visitatori e operatori testano in questa manifestazione».


Green economy al centro dell’International horeca meeting

International Horeca Meeting, Italgrob punta sulla Green economy
“La filiera Horeca nell’era della Green economy” era il titolo di apertura del forum che, alla Fiera di Rimini di Ieg, ha aperto la 9ª edizione dell’International horeca meeting (Ihm) Italgrob, all’interno di Beer& Food Attraction. Il meeting ha riunito tutti gli operatori della filiera dell’out of home, dai produttori ai distributori.

Nel suo saluto introduttivo Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group, ha ricordato: «Il tema della sostenibilità ambientale e dell’approccio green per la filiera Horeca è ben centrato e pienamente compatibile con la natura di una manifestazione come Beer&Food Attraction, che mostra il settore del fuori casa nel modo più completo possibile. Tra Italian Exhibition Group e Italgrob è attiva una collaborazione di lunga data e di successo, che è resa salda dalla condivisione degli stessi valori e dalla volontà di rafforzare i contenuti comuni».

Vincenzo Caso, presidente Italgrob, ha continuato: «Incontrarsi è sempre motivo di piacere per noi che rappresentiamo una filiera composta da più di un milione di persone, che ogni giorno contribuiscono allo sviluppo socio-economico e al miglioramento della qualità della vita. Ci sono alcune nubi da affrontare con fermezza nell’epoca della Green economy: non bisogna soltanto essere positivi, ma consapevoli di giocare un ruolo determinante. È incoraggiante vedere oggi la filiera interamente rappresentata in questo convegno non soltanto utile, ma vitale per il presente e per il futuro».

A Fabio Fava, professore ordinario di Biotecnologie industriali ed ambientali presso l’Università di Bologna e presidente del comitato scientifico di Ecomondo, il compito di entrare nel vivo della discussione: «I temi connessi alla Green economy non ci devono spaventare. Anzi, il dibattito sull’economia circolare ci deve aiutare a comprendere meglio come utilizzare ed ottimizzare le risorse che abbiamo a disposizione. Il nostro pianeta è un’astronave con a bordo più di 7,5 miliardi di passeggeri, destinati ad aumentare esponenzialmente in futuro. Ciò significa che i volumi di rifiuti saranno sempre maggiori, non soltanto quelli solidi, ma anche quelli gassosi, già responsabili dei disagi climatici che stiamo vivendo. Nel futuro sarà doveroso utilizzare meno materie prime e ripensare i prodotti, che dovranno essere maggiormente compostabili, recuperabili, soprattutto puntando sempre più sulle simbiosi industriali e sulle aggregazioni di settore, affinché i rifiuti diventino gli ingredienti per nuovi articoli».

Luca Pellegrini, presidente TradeLab, ha consigliato gli operatori: «Per l’Horeca del futuro la vera sfida sta nel saper leggere ed interpretare l’economia circolare ad ogni passaggio di filiera. È doveroso reintrodurre i rifiuti nella logica circolare di progettazione, produzione, fabbricazione, distribuzione, consumo, uso e raccolta, evitando che fuoriescano dal sistema, così come adottare modelli integrati che portino alla collaborazione nei sistemi d’impresa. Serve collaborazione a monte e valle della filiera, affinché le logiche dei primi non abbiano implicazioni negative sulle strategie nei passaggi più vicini alla fase di consumo».

Lino Stoppani, presidente Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi, ha concluso: «Il focus sulla Green economy deve dare il giusto peso anche alle ricadute sociali ed economiche, sulle quali è necessario intervenire, dal momento che i pubblici esercizi si ritrovano ad essere soli a gestire questioni delicate e strategiche. Fipe è costantemente protagonista di colloqui con le istituzioni per cercare di risolvere i problemi legati alla gestione dei volumi dei rifiuti nei centri urbani, al vuoto a rendere, alle plastiche e allo spreco dello zucchero. Ma serve collaborazione di filiera». Il dibattito è poi proseguito con la parola alle aziende, che hanno illustrato i rispettivi progetti di sostenibilità.

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Alberto Lupini


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