Maxi tavola da 400 persone per la festa del Centro agroalimentare Roma
Per celebrare e ricordare i 20 anni trascorsi dal trasferimento del Car da Roma a Guidonia e i relativi successi è stata organizzata una spettacolare cena con numeri da guinness. Presente il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida
È stata una grande festa con centinaia di partecipanti quella organizzata sabato 29 ottobre dal presidente del Car-Centro agroalimentare Roma Valter Gianmaria e dal direttore generale Fabio Massimo Pallottini per celebrare e ricordare i 20 anni trascorsi dal trasferimento del Car da Roma a Guidonia. Venti anni caratterizzati da un successo economico per le oltre 400 aziende presenti, pari a un aumento del 20% del volume di affari per gli imprenditori e i commercianti che operano nel centro del mercato dell’ortofrutticolo e del mercato dell’ittico più grande e importante d’Italia.
Lollobrigida: L’agricoltura italiana al centro
Of course, all’importante appuntamento non potevano mancare le presenze politiche. Alla conferenza stampa hanno preso parte il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e forestale Francesco Lollobrigida, il quale, alla mia domanda su Cosa ha pensato di fare concretamente il suo ministero per l’agricoltura italiana, ha risposto: «Intanto mettere al centro del dibattito l’agricoltura, una materia che interessa tutti e non solo coloro che sono direttamente coinvolti perché l’agricoltura è lavoro, è produzione ma è anche consumo. Chi conosce il mondo agricolo solo come produttore o solo come consumatore a volte non si spiega il perché dei prezzi così alti. Allora, bisogna intervenire con una filiera che parta dal produttore, arrivi al consumatore e analizzi quelle che sono le criticità per poi poterle affrontare serenamente, come stiamo provando a fare, ma con la consapevolezza e la coscienza di avere a che fare con un asset strategico per una nazione come la nostra». Speriamo solo che ciò che ci ha dichiarato non rimanga un sogno nel cassetto.
Una tavola da 400 invitati
Terminata la kermesse politico-informativa sul successo del Centro come hub, polo di riferimento europeo (3° mercato agroalimentare in Europa) per la sostenibilità e l’innovazione tecnologica e infrastrutture, gli imprenditori presenti si sono spostati nell’enorme padiglione adiacente, dove era stata allestita una tavola per accogliere i 400 invitati. Alla vista del posto si è elevato un wow generale per lo spettacolo che si è presentato ai nostri occhi: il padiglione ha una imponente copertura alta 15 metri dal pavimento con una volta metallica color verde, permeabile alla luce. Per accogliere i 400 invitati c’era una tavola immensa, lunga 370 metri, elegantemente apparecchiata con una mise en place che ricorda quella dei grandi ristoranti: 6400 piatti, 1600 forchette, 1200 coltelli, 400 cucchiai che, se messi in fila, avrebbero coperto una distanza di 2 km e 400 metri; 400 bottiglie di vino tra bianco e rosso, 1200 bicchieri, 400 sedie, 1 chilometro di stoffa di cotone bianca per coprire elegantemente il tavolo.
Cinque portate per cinque cuochi del Lazio
Ci sono voluti cinque grandi cuochi del Lazio per comporre un menu di cinque portate. Questi sono i numeri da Guinnes dei primati che la nostra alta competenza nel settore della ristorazione ci permette di realizzare.
Il via al servizio lo dà un’orchestra posta su un palco che reinterpreta motivi storici d’altri tempi. I 50 camerieri che escono con le portate dalle cucine improvvisate sembrano un balletto che si muove con i pattini per la velocità e l’eleganza. Il primo piatto ad arrivare in tavola è un antipasto caldo con Calamaretti scottati e dadolada di melanzane, a funghetto su crema di datterini gialli: super gustoso, realizzato dall’esuberante Massimo Riccioli, lo chef patron del ristorante la Rosetta al Pantheon, storico locale specializzato per menu a base di pesce.
Dopo 15 minuti arriva la proposta di Iside De Cesare, la chef patron del ristorante La Parolina a Trevignano (Vt), con la Minestra di lenticchie della Tuscia, con castagne e pasta soffiata: un gioco con la tradizione per elevarlo a piatto gourmet; mentre Mauro Secondi, lo chef del ristorante Panificio Secondi a Roma, ripropone la Lasagna al broccolo romanesco, pecorino e guanciale amatriciano. Piatto “spolpato” da tutti ma - per il critico - troppa besciamella e sostanza che non lo promuove a pieni voti. Per il secondo, Fabio Campoli, di Azioni Gastronomiche (Roma), ha pensato al pesce con la Spigola al fior di sale e miele millefiori dei castelli romani con purea di patate e zucca e “salsa verde” alla menta. Anche qui, si è voluto eccedere un po’ troppo con la costruzione del piatto che ha coperto il gusto dell’ottimo branzino: peccato. Si chiude con la torta alla crema e frutta fresca.
Plauso alla sala
Il consuntivo di tutta la festa è altamente positivo per l’organizzazione e i tempi giusti per i passaggi di esecuzione. Un applauso va al servizio di “sala”: elegante e, senza paura di esagerare, impeccabile nel gestire una tavola di tali dimensioni, impresa che avrebbe fatto tremare i polsi a tutti, anche ai grandi professionisti del settore.
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Alberto Lupini