Matrimoni dal 15 giugno, perché? Ancora troppe ombre sui protocolli
Il presidente dell'Associazione nazionale banqueting e catering, Paolo Capurro interviene sulle modalità con cui si potranno tornare a organizzare eventi privati. Fari puntati sul Covid manager e il green pass
20 maggio 2021 | 18:10
Gli eventi privati come le feste di matrimonio potranno riprendere a partire dal prossimo 15 giugno, dopo 15 mesi di stop grazie alla decisione presa dall'ultima cabina di regia sulle riaperture. Una nota positiva, che però ancora non convince fino in fondo gli addetti ai lavori che si interrogano sul perchè delle regole stabilite dall’Esecutivo. Come quella del green pass per poter partecipare alle feste. Perchè attendere ancora un mese se tutti gli invitati già oggi potrebbero avere le stesse credenziali? Chi è vaccinato oggi ha la stessa condizione di chi sarà vaccinato il 15 giugno e un tampone negativo oggi vale tanto quanto uno il 15 giugno.
Green pass e Covid manager, Capurro: «Ancora tanti dubbi»
«Avere finalmente una data certa per organizzarci e ripartire è certamente un primo passo - dichiara Paolo Capurro, presidente di Anbc, Associazione Nazionale Banqueting e Catering, federata a Fipe-Confcommercio - purtroppo però sono ancora tanti i dubbi sulla reale efficacia delle indicazioni ricevute. Una domanda su tutte: perché il nostro è l’unico settore che per riprendere a lavorare ha bisogno del green pass (a dire il vero l'ipotesi calda è che venga introdotto anche per le discoteche quando potranno riaprire, ndr.)? Ma soprattutto, se green pass sarà, perché dobbiamo aspettare ancora un altro mese dopo che siamo fermi da più di un anno? Non riusciamo a capire quale sia il criterio che ha condotto a queste decisioni. Per non parlare poi delle voci su un contingentamento del numero massimo di ospiti non parametrato allo spazio a disposizione, o dell’introduzione del cosiddetto “Covid Manager”, una figura di cui si sa poco o nulla. Chi dovrebbe formarla? Di quali responsabilità civili e penali si dovrebbe far carico? Chi sosterrà i costi che necessariamente comporterebbe questa introduzione? Insomma, c’è bisogno di maggiore chiarezza e di prendere decisioni coinvolgendo chi conosce le dinamiche di questo settore».
Come si ottiene il green pass
Ricordiamo che il green pass è il certificato che viene rilasciato a chi si è sottoposto al vaccino, a chi ha un test negativo effettuato tra le 48 e le 72 ore precedenti all'evento o a chi possiede un certificato di guarigione da Covid avvenuta entro i 6 mesi. Lo strumento avrà un peso specifico notevole soprattutto per i viaggi, ma la spinta dell'Horeca è per introdurlo anche per l'ingresso nei locali soprattutto in vista di un autunno con un potenziale ritorno delle restrizioni.
Bruciato un mese caldissimo per le cerimonie
«Dunque - conclude Capurro - le prospettive di riapertura hanno più ombre che luci e necessitano di numerosi correttivi. Per esempio, ci sarà bisogno di dare la possibilità di vaccinarsi a chi si sposa per evitare che una faticosa organizzazione, come quella che si prospetta, vada in fumo, magari poche ore prima della cerimonia. Un ragionamento va fatto anche sulla situazione economica delle nostre imprese che, purtroppo, rimane disastrosa. C’è una data certa per la ripresa, si, ma si parla di dover aspettare ancora un mese. E non è poco se consideriamo che si tratta proprio del mese di “altissima stagione” e che siamo fermi per Decreto da 15 mesi. Servono indennizzi per tenerci in vita. Le nostre aziende e i nostri imprenditori lo meritano, anche per il grande senso civico e di responsabilità dimostrato mantenendo posizioni ferme, nel rispetto della legalità e nella lotta all’abusivismo. Speriamo che i nostri dubbi vengano fugati al più presto e che si possa portare i correttivi necessari per favorire una vera ripresa delle attività!».
Green pass e Covid manager, Capurro: «Ancora tanti dubbi»
«Avere finalmente una data certa per organizzarci e ripartire è certamente un primo passo - dichiara Paolo Capurro, presidente di Anbc, Associazione Nazionale Banqueting e Catering, federata a Fipe-Confcommercio - purtroppo però sono ancora tanti i dubbi sulla reale efficacia delle indicazioni ricevute. Una domanda su tutte: perché il nostro è l’unico settore che per riprendere a lavorare ha bisogno del green pass (a dire il vero l'ipotesi calda è che venga introdotto anche per le discoteche quando potranno riaprire, ndr.)? Ma soprattutto, se green pass sarà, perché dobbiamo aspettare ancora un altro mese dopo che siamo fermi da più di un anno? Non riusciamo a capire quale sia il criterio che ha condotto a queste decisioni. Per non parlare poi delle voci su un contingentamento del numero massimo di ospiti non parametrato allo spazio a disposizione, o dell’introduzione del cosiddetto “Covid Manager”, una figura di cui si sa poco o nulla. Chi dovrebbe formarla? Di quali responsabilità civili e penali si dovrebbe far carico? Chi sosterrà i costi che necessariamente comporterebbe questa introduzione? Insomma, c’è bisogno di maggiore chiarezza e di prendere decisioni coinvolgendo chi conosce le dinamiche di questo settore».Come si ottiene il green pass
Ricordiamo che il green pass è il certificato che viene rilasciato a chi si è sottoposto al vaccino, a chi ha un test negativo effettuato tra le 48 e le 72 ore precedenti all'evento o a chi possiede un certificato di guarigione da Covid avvenuta entro i 6 mesi. Lo strumento avrà un peso specifico notevole soprattutto per i viaggi, ma la spinta dell'Horeca è per introdurlo anche per l'ingresso nei locali soprattutto in vista di un autunno con un potenziale ritorno delle restrizioni.Bruciato un mese caldissimo per le cerimonie
«Dunque - conclude Capurro - le prospettive di riapertura hanno più ombre che luci e necessitano di numerosi correttivi. Per esempio, ci sarà bisogno di dare la possibilità di vaccinarsi a chi si sposa per evitare che una faticosa organizzazione, come quella che si prospetta, vada in fumo, magari poche ore prima della cerimonia. Un ragionamento va fatto anche sulla situazione economica delle nostre imprese che, purtroppo, rimane disastrosa. C’è una data certa per la ripresa, si, ma si parla di dover aspettare ancora un mese. E non è poco se consideriamo che si tratta proprio del mese di “altissima stagione” e che siamo fermi per Decreto da 15 mesi. Servono indennizzi per tenerci in vita. Le nostre aziende e i nostri imprenditori lo meritano, anche per il grande senso civico e di responsabilità dimostrato mantenendo posizioni ferme, nel rispetto della legalità e nella lotta all’abusivismo. Speriamo che i nostri dubbi vengano fugati al più presto e che si possa portare i correttivi necessari per favorire una vera ripresa delle attività!».© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini
Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy
| Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024