Mascherine in pista e più controlli Le discoteche chiedono di riaprire

Il sindacato dei locali da ballo ha presentato al Governo alcune proposte per scongiurare la proroga dello stop all'attività di ballo, che scadrà il 7 settembre. Ma il via libera appare molto improbabile

05 settembre 2020 | 15:04
Anche tra i gestori stessi dei locali da ballo, sono in pochi a crederci: lunedì 7 settembre scadrà il divieto di ballare voluto dal Governo che di fatto ha costretto alla chiusura le discoteche italiane, ma le possibilità che non ci sia una proroga al provvedimento sono poche, se non addirittura inesistenti. Eppure il Silb, il sindacato dei locali da ballo, si è mosso per provare a scongiurare il prolungamento dello stop, che avrebbe ulteriori, inevitabili ripercussioni sulle 2.500 imprese del comparto che operano in Italia.

Mascherine sempre e distanziamento di un metro per riaprire le discoteche

E così a due giorni dalla scadenza dell’ordinanza firmata a Ferragosto dal ministro della Salute Roberto Speranza, ecco che arrivano le proposte. Dopo quelle raccolte da Italia a Tavola dal presidente del Silb dell’Emilia Romagna, Gianni Indino, che ha parlato della necessità di multare in modo salato chi non rispetta le regole e di istituire la figura degli “ausiliari delle mascherine”, per controllare che tutti la indossino nei locali, ecco quelle del Silb nazionale, messe nero su bianco e presentate al Governo: mascherine sempre, anche mentre si balla, sanzioni pesanti, garanzia di un ricambio d’aria più frequente, distanziamento di un metro ovunque e balli di coppia consentiti solo ai congiunti.



Tutto ciò, in aggiunta a quanto già previsto dalla legge, ovvero la misurazione della temperatura e il tracciamento del pubblico all’ingresso, rigidi controlli sul personale obbligato a indossare la mascherina durante tutte le ore di attività e l’obbligo di mettere a disposizione di tutti e in diversi punti del locale materiali igienizzanti, e con la possibilità di effettuare screening del pubblico anche all’uscita dei locali, magari in collaborazione con la Regione e il riconoscimento della responsabilità individuale dei clienti sul rispetto delle norme all’interno dei locali.

A parlare a nome dei gestori dei locali è Maurizio Pasca, presidente nazionale del Silb Fipe, che sottolinea il senso di responsabilità degli imprenditori di un settore che "non può essere indicato come la causa dell’impennata dei nuovi contagi".
«Da sempre la discoteca è un facile capro espiatorio - dice Pasca - ma vogliamo impegnarci in maniera propositiva per trovare delle soluzioni. Ecco perché facciamo alle Istituzioni competenti una proposta concreta per evitare di proseguire con uno stop che risulterebbe devastante. Quello che chiediamo è di poter lavorare, così come fanno tutti gli altri». Per Pasca resta indispensabile «un impegno forte da parte del Governo per garantirci il supporto adeguato per provare a superare una crisi senza precedenti». Le richieste sono contributi a fondo perduto, prestiti garantiti dallo Stato, credito d’imposta per locazioni commerciali e sgravi fiscali importanti.

La settimana prossima sarà cruciale per il mondo delle discoteche: per mercoledì 9 settembre, infatti, è fissata l’udienza del Tar del Lazio, che dovrà discutere nel merito del ricorso presentato dal sindacato dei locali da ballo sulla sospensione dell’attività di ballo: «Stiamo vivendo un momento drammatico - conclude Vincenzo Grasso, presidente del Silb di Palermo - tante aziende sono in ginocchio e faranno fatica a rialzarsi. Sette mesi di chiusura hanno creato danni ingenti ai gestori dei locali ma anche ai fornitori e ai tanti collaboratori. La strada di una riapertura in sicurezza dei locali da ballo, con regole certe e rigorose, non può che essere la giusta soluzione anche per contrastare il fenomeno già evidente delle feste abusive e degli assembramenti spontanei dove non è possibile garantire il rispetto delle regole per il contenimento del contagio».

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Alberto Lupini


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