Martina: Serve un salto di qualità nel rapporto tra agricoltura e ristoranti

13 aprile 2015 | 12:28
«Il rapporto tra mondo agricolo e ristorazione può e deve essere sviluppato molto di più. È tempo di un salto di qualità, stiamo lavorando a questa sfida ed Expo ci aiuta a fare un passo in avanti». Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina (nelle foto sotto, al centro), in apertura del convegno “Dalla terra alla tavola - Lo stile italiano è Doc” ideato e organizzato da Italia a Tavola nell’ambito dell’evento “Premio Italia a Tavola”, lo scorso 11 aprile a Firenze, in collaborazione con Fipe e Confcommercio Firenze.


Nella foto, da sinistra: Anna Scafuri, Tiziano Tempestini, Ettore Prandini, Alberto Lupini, Maurizio Martina, Lino Stoppani, Aldo Cursano, Donatella Cinelli Colombini e Massimo Bottura

La sala conferenze dell’Hotel Baglioni - riporta l’agenzia Ansa - era gremita di grandi nomi della Cucina italiana, tra i quali Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri, Massimo Bottura dell’Osteria Francescana e Filippo La Mantia che ha appena aperto un suo ristorante a Milano. Uno degli aspetti più importanti della conferenza è stato l’incontro per la prima volta tra i vertici di Fipe e Coldiretti e il ministro delle Politiche agricole, che prima di quel momento non si erano mai neanche conosciuti.



«Quando si dice Italia patria della bellezza e del buon cibo - ha sottolineato Martina - si dice un valore inestimabile. Dobbiamo lavorare di più - e qui ci sono persone che più di me possono raccontare una esperienza enogastronomica unica al mondo. Attorno a questa esperienza si può costruire il futuro dell’Italia. La questione organizzativa è cruciale ma abbiamo cominciato a dare il segno su idee nuove a partire dalla formazione e dalla internazionalizzazione. Ed Expo è un acceleratore di processo».


Nella foto, da sinistra: Anna Scafuri, Tiziano Tempestini, Ettore Prandini, Alberto Lupini, Maurizio Martina, Lino Stoppani, Aldo Cursano, Donatella Cinelli Colombini e Massimo Bottura

«Spero che Expo sia uno choc positivo per il cervello degli italiani. E che faccia emergere la consapevolezza che l’enogastronomia è la nuova economia per l’Italia. La grandezza del titolo di Expo - ha detto Martina - va interpretata, e va capita; nessuno si azzardi a dire che Expo è una fiera che dura sei mesi. Abbiamo una Esposizione Universale, dopo quella di Shanghai e prima di quella di Dubai, che non sono luoghi banali nella geografia del pianeta. Ma noi abbiamo il tema più grande che contempla la fame, la sostenibilità, lo spreco alimentare, la questione educativa. E lo faremo nel cuore dell’Europa».


Nella foto, da sinistra: Maurizio Martina e Lino Stoppani

«Il problema non è dunque - per Martina - se il primo maggio tutti i padiglioni aprono alla stessa ora e se ci sarà un filo di polvere. Il tema vero è il cambio di passo, l’eredità. Lo ribadisco: siamo davanti a una nuova economia. L’Italia dei mille campanili ha visioni complicate ma spesso anche più originali. Tra le eredità di Expo io vedo anche il monito a non fermarsi sugli allori. Oggi l’Italia ha la leadership dei prodotti di qualità e dell’alta cucina ma non è detto che saremo sempre i primi. Rischiamo il sorpasso - ha ammonito il Ministro - da parte dei tantissimi Paesi che noi consideriamo emergenti e invece sono già emersi e sono talvolta avanti. Per questo spero che Expo sia uno choc positivo e ci dia la carica».

L’invito del ministro delle Politiche agricole a un salto di qualità nel rapporto tra mondo agricolo e ristorazione ha entusiasmato gli chef e gli operatori presenti alla tavola rotonda. «In un Paese dove finora i casari, i contadini, i produttori di Aceto Balsamico hanno lavorato come eroi - ha detto il cuoco modenese 3 stelle Michelin Massimo Bottura (nelle foto sopra, primo a destra) - si sta creando una sinergia incredibile con le istituzioni che finalmente ci ascoltano. C’è un dialogo attento che sta portando a cambiamenti epocali».


Nella foto, da sinistra: Alberto Lupini, Maurizio Martina, Lino Stoppani e Annie Feolde

Gli ha fatto eco la regina dell’alta cucina a Firenze, Annie Feolde dell'Enoteca Pinchiorri (nella foto qui sopra): «La sinergia con le istituzioni è necessaria e logica, ma finora quasi sconosciuta. Ora le istituzioni dovrebbero investire di più per collegarci al mondo agricolo e per facilitare la vita di impresa anche con leggi che facilitino chi vuole lavorare con la qualità. Basta pensare che non è ancora possibile, per stupide norme igieniche, comprare le uova buone perché per legge si dovrebbero comprare solo uova industriali».


Nella foto, da sinistra: Tiziano Tempestini, Ettore Prandini, Alberto Lupini, Maurizio Martina e Lino Stoppani

«Martina sfonda una porta aperta - ha commentato il presidente di Fipe, Lino Stoppani (nella foto qui sopra, primo a destra), nel ricordare che il punto di forza della ristorazione è «paradossalmente il nanismo delle imprese a conduzione familiare quando sanno esprimere un modello orientato alla convivialità e un legame col territorio declinato con la proposta di ricette locali e quindi di prodotti con una storia locale».

L’evento “Premio Italia a Tavola” è organizzato in collaborazione con Fipe (Federazione italiana dei pubblici esercizi), Confcommercio Firenze ed Ebtt (Ente bilaterale turismo toscano); l’iniziativa ha come main sponsor Consorzio Grana Padano, TrentodocConsorzio Vino Chianti e Consorzio Mozzarella di bufala campana Dop, e come partner le associazioni di cuochi Le Soste, Uir (Unione italiana ristoratori), Euro-Toques e Jre (Jeunes restaurateurs d'Europe), insieme ad Ais Toscana, IED Firenze, MoodArt e Crystal Couture.

Foto servizio e gallery: Riccardo Melillo e Giulio Ziletti

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Alberto Lupini


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