Margherita, uovo sodo e maionese: a Pesaro la Rossini è la regina delle pizze

Nacque una settantina di anni fa per le colazioni dei pesaresi, in formato mini e senza mozzarella. Oggi la pizza “Rossini”, realizzata anche tonda da ristorante, è un simbolo della gastronomia locale

07 settembre 2023 | 10:44
di Alessandro Creta

Girando da Nord a Sud d’Italia, è forse difficile trovare una pizza più controversa e discussa di quella che preparano a Pesaro. La cosiddetta Rossini, nominata in onore del grande compositore lirico il quale, però, con questa preparazione non c’entra praticamente nulla. Se non la comune provenienza, in quanto il genio dietro la creazione di musiche come, per esempio, La Gazza Ladra, era di origine pesarese proprio come la pizza intitolata a lui. Ma chissà cosa ne penserebbe lo stesso Rossini, grande gourmand e buona forchetta, di una pizza margherita con uova sode e maionese.

Fatto sta, nella cittadina al nord delle Marche hanno voluto omaggiare il loro “figlio” proprio con una pizza tanto amata entro i confini locali quanto osteggiata (odiata?) nei paesi limitrofi (non andate a proporre a Fano, distante pochi chilometri, una cena a base di pizza Rossini). A Pesaro la Rossini è una vera istituzione, valida e buona a tutte le ore, dalla colazione fino a cena, aperitivo compreso e in alcuni casi anche spuntino notturno post discoteca. Ma cos’ha di speciale questa pizza realizzata, in tutta Italia, solamente e Pesaro?

A Pesaro è pizza Rossini mania. Storia ed evoluzione della pizza più amata in città

Proprio in questi giorni, in quel di Pesaro, la Rossini è al centro di un evento celebrativo. È stata servita solo ieri sera in occasione di una cena con ben 2024 commensali (per festeggiare la nomina della città a Capitale Italiana della cultura 2024), ma ogni giorno dai forni e dalle pizzerie pesaresi ne escono a centinaia. Difficile spiegare a un non pesarese il legame tra i cittadini e la pizza più rappresentativa del luogo, considerando oltretutto come non sia una creazione simbolo di originalità. Base margherita (anche se in origine la mozzarella non era prevista), uova sode e maionese: solo a leggerlo fa strano, ma se realizzata con ingredienti di qualità (la maionese non deve essere quella industriale) questa pizza ha il suo perché. 

In tanti, praticamente tutti in città, la amano come se fosse un’istituzione della gastronomia locale. In fondo oggi lo è pure, sebbene la Rossini è relativamente di “giovane” creazione, ideata (leggenda vuole) una settantina di anni fa da una pasticceria locale (la Montesi, che oggi non esiste più) per le colazioni dei pesaresi. Il pasticcere in questione, forse influenzato dalla sua precedente esperienza francese, decise di utilizzare due ingredienti molto in voga oltralpe (per l’appunto uova e “maio”, come la chiamano i pesaresi) come topping di una normale pizza rossa. Il margherita-twist sarebbe arrivato qualche tempo dopo.

La pizza Rossini diventa da mini a maxi. Non solo colazioni, regina anche al ristorante

In breve tempo però la pizza (originariamente in formato mini), pensata per la colazione (anche se alcune versioni parlano di aperitivo), conquistò praticamente tutti, al punto da esser richiesta anche per pranzi o cene, assumendo poi la grandezza di una pizza tradizionale, tonda da ristorante. E portando praticamente tutti i forni e le pizzerie della città a riproporla, tanto in formato pizzetta quanto in formato maxi.

Da qualche anno a questa parte si tiene anche un contest, ogni estate, per eleggere la migliore pizza Rossini della città, e ieri è stata celebrata in occasione della cena organizzata per omaggiare Pesaro Capitale della Cultura 2024. 

Pesaro Capitale della Cultura 2024 sceglie la pizza Rossini tra i suoi simboli

Come detto a Pesaro si è tenuta una maxi cena a base di Rossini per celebrare la nomina della città a Capitale italiana della cultura 2024. 

Alla festa non è mancato il sindaco Matteo Ricci, che sui social scrive entusiasta: «Eccola! La 2024esima pizza Rossini della maxi tavolata in viale della Repubblica è arrivata a destinazione! Una serata unica, come la nostra pizza. Siamo orgogliosi di questa manifestazione, molto partecipata e con un’organizzazione perfetta! Brindiamo insieme al 2024, l’anno che ci vedrà protagonisti in Italia e nel mondo come Capitale italiana della cultura, un’occasione storica, che dobbiamo vivere al massimo! Buona serata a tutti! Viva la pizza rossini, viva #Pesaro2024»

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Alberto Lupini


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