Manovra 2024, tutto quello che c'è da sapere per il mondo dell'Horeca

Dal miglioramento del welfare aziendale al taglio del cuneo fiscale, passando per la rivalutazione delle pensioni in base all'inflazione e le assunzioni a tempo determinato: la manovra economica del governo Meloni

26 ottobre 2023 | 15:44

Il Consiglio dei Ministri ha varato una serie di provvedimenti importanti nell'ambito della manovra economica per il 2024. Queste disposizioni hanno l'obiettivo di migliorare il welfare aziendale e di ridurre le aliquote Irpef, ma anche rivalutare il sistema delle pensioni e di introdurre una maxi deduzione fiscale per le assunzioni a tempo determinat. Ecco, di seguito, una panoramica delle misure più significative che riguardano anche il mondo dell'Horeca.

Manovra 2024, tutto quello che c'è da sapere per il mondo dell'Horeca

1. Taglio al cuneo fiscale

La manovra del 2024 pone l'accento sulla conferma del taglio al cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, che coinvolge oltre 14 milioni di lavoratori dipendenti, secondo i dati dell'Inps. Questa misura è stata precedentemente introdotta nel 2022 dal Governo Draghi ed è stata ulteriormente potenziata con tre successivi interventi. È anche la misura più costosa, con un costo stimato di circa 10 miliardi di euro. L'attuale versione del taglio al cuneo prevede una riduzione del 7% dei contributi a carico dei lavoratori (che rappresentano circa il 9% della retribuzione imponibile) per chi guadagna fino a 25.000 euro lordi all'anno, e del 6% per coloro che guadagnano tra 25.000 e 35.000 euro lordi.

Questa versione rafforzata del taglio al cuneo è stata introdotta con il decreto Lavoro (Dl 48/2023) ed è in vigore a partire dal 1° luglio scorso, ma scadrebbe alla fine del 2023. Entrambe queste misure saranno legate all'accorpamento delle prime due aliquote dell'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF), entrambe prorogate solo per il 2024.

2. Si rafforza il welfare aziendale

Nella manovra si punta anche a rafforzare il welfare aziendale, con l'obiettivo di aumentare i salari e la competitività delle aziende. Il ministro Calderone ha lasciato intendere che alcune iniziative, come la sanità integrativa e la long term care, saranno maggiormente supportate rispetto ad altre. La tassazione al 5% per i premi di produttività rimane confermata per somme fino a 3.000 euro (sebbene l'idea di aumentarla a 6.000 euro, sostenuta da una larga parte della maggioranza, sembri perdere terreno) e per i lavoratori con un reddito fino a 80.000 euro.

3. Occupazione e maxi deduzione fiscale

Sul fronte dell'occupazione, i precedenti incentivi per giovani e donne dovrebbero cessare di essere rinnovati. Invece, viene introdotta una maxi deduzione fiscale per le assunzioni a tempo indeterminato, con una super deduzione del 120% per queste assunzioni, che sale al 130% per chi assume mamme, giovani under 30, persone con invalidità ed ex percettori del Reddito di Cittadinanza.

4. Confermata la "Carta dedicata a te"

La Carta dedicata a te, una carta di pagamento prepagata con un contributo "una tantum" di 382,50 euro, viene confermata e sarà destinata all'acquisto di beni alimentari di prima necessità.

5. Riduzione delle aliquote dell'Irpef

Le aliquote dell'Irpef verranno ridotte da quattro a tre, accorpando i primi due scaglioni. Ciò comporterà l'applicazione di un'aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro (anziché fino a 15.000 come attualmente). Questa modifica avrà l'effetto di aumentare il reddito netto dei lavoratori dipendenti fino a 1.298 euro all'anno (per un reddito lordo annuo di 27.500 euro) e aumenterà la no tax area a 8.500 euro per i dipendenti.

6. Rivalutazione delle pensioni

Infine, si prevede una rivalutazione delle pensioni in base all'inflazione, al 100% per le pensioni fino a quattro volte il minimo, al 90% per quelle comprese tra 4 e 5 volte il minimo, e con una percentuale decrescente all'aumentare dell'importo della pensione.

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Alberto Lupini


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