La tanto attesa risposta del
Cts alle linee guida proposte dalle Regioni per l'apertura degli impianti sciistici è arrivata ed è stata positiva. Gli esperti hanno dato il via libera per le stazioni
sciistiche si trovano nelle regioni in zona gialla, mentre quelle in zona arancione dovranno restare chiuse. Una precisazione importante questa dal momento che le
Regioni avevano chiesto un'apertura al 50% anche degli impianti in zona
arancione.
Via libera allo sci
Bicchiere mezzo pienoMa viste le premesse e visto il timore che si andasse troppo avanti con la
stagione per poter riaprire il bicchiere va visto comunque mezzo pieno. Uno slancio per gli impianti, naturalmente, ma anche per tutto
l'indotto generato dallo sci, con gli alberghi in primis a sorridere e poi i rifugi e poi i
bar e i
ristoranti che rischiavano di saltare a piè pari tutta la solitamente ricca stagione invernale.
Certo, le
perdite non saranno risanate (
gli addetti hanno chiesto 4-5 miliardi di euro dai Ristori), ma c'è spazio per limitare i danni a patto che la situazione epidemiologica andrà in costante miglioramento. I
colori delle regioni possono cambiare di settimana in settimana e il rischio di non potersi muovere è sempre dietro l'angolo. Resta anche da capire come i
gestori degli impianti si adatteranno a questa situazione di instabilità: converrà a tutti aprire con il rischio di dover chiudere da un giorno all'altro per le ordinanze del
Governo?
Regole precise per la sicurezzaLa speranza è che un pizzico di
coraggio convinca i gestori a lanciarsi e gli appassionati a inforcare gli "assi" per calcare i manti bianchi di
Alpi,
Dolomiti e
Appennini. Ovviamente, nel massimo rispetto delle
regole stilate dalle stesse Regioni per ottenere l'ok del Cts.
Per contingentare le presenze, avevano detto le Regioni “è necessario limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, che tenga conto non solo delle quote giornaliere ma anche di quelle settimanali e stagionali. In tutte le realtà in cui il controllo degli
skipass o delle altre tipologie di titoli di accesso, non possa essere svolta con modalità contact-less, dovranno essere adottate misure idonee ad evitare assembramenti e ridurre le occasioni di contatto, soprattutto nei prevedibili momenti di maggiore afflusso e comunque nel corso dell’intera
giornata”.
Le biglietterieI passeggeri “dovranno indossare
mascherina chirurgica. Andranno adottate soluzioni organizzative al fine di ridurre code e assembramenti alle
biglietterie, quali ad esempio: prevendita/prenotazione on-line o tramite altre soluzioni digitali (es. applicazioni per smartphone), collaborazioni con strutture ricettive del territorio per acquisto/consegna dei titoli. Sia in fase di prevendita/
prenotazione, sia di vendita in biglietteria, è necessario informare gli utenti delle buone norme di condotta e corretta prassi igienica per limitare il più possibile comportamenti inadeguati”.
Le seggioviePer le seggiovie “la portata massima al
100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’
utilizzabilità. La portata è ridotta al 50% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento”.
Le cabinoviePer le cabinovie “riduzione al 50% della capienza massima del veicolo ed uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in
strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’
utilizzabilità”.
Le funiviePer le
funivie “riduzione al
50% della capienza massima del veicolo, sia nella fase di salita che di discesa, con uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità”.
Congiunti a distanzaDeve essere sempre “assicurato il
distanziamento interpersonale di 1 metro in tutte le fasi precedenti il trasporto. Il distanziamento si applica anche a nuclei
familiari, conviventi e congiunti, ad eccezione dei soggetti che necessitano di accompagnamento (es. bambini al di sotto di 1,25 m di altezza, nel caso delle seggiovie) o di assistenza (es. utenti non vedenti)”. Obblighi per i gestori degli impianti di
risalita “che dovranno garantire l’organizzazione e la gestione dei flussi e delle code, l’applicazione di misure (anche visive) per il mantenimento del distanziamento interpersonale e l’introduzione, nei punti strategici (parcheggi, casse, tornelli, aree di servizio, stazioni di partenza, intermedie e di arrivo) di strumenti di comunicazione idonei ad informare tutti gli utenti in merito alle regole ed ai protocolli vigenti per la limitazione del rischio di contagio”.
Bar e ristorantiTra le maggiori preoccupazioni che avevano convinto il
Governo a dire di no alla riapertura c’è la gestione dei flussi nei
rifugi. Il numero massimo di persone che possono essere presenti contemporaneamente all’interno dei locali “è definito dalla singola struttura sulla base delle regole sul distanziamento definite nel protocollo ristorazione”. Ma quando viene “raggiunto il numero massimo predefinito di clienti nel locale, dovrà essere interdetto l’accesso ad altre persone”. Per questo “si suggerisce di prevedere sistemi di
prenotazione volti ad evitare che ci siano assembramenti in orari di massimo afflusso. È opportuno prediligere la consumazione di alimenti e bevande all’aperto, inclusa l’ordinazione e la consegna del cibo da asporto, anche adottando strutture provvisorie. L’après ski è consentito solo con posti a sedere nel rispetto delle regole già definite nei
protocolli sulla ristorazione e pubblici esercizi. Si suggerisce di prevedere dei sistemi di informazione a valle che comunichino ai turisti che nelle strutture in quota potrà non essere assicurata l’accoglienza laddove sia stata raggiunta la massima capienza dei
locali”.
Nella stessa riunione intanto il Cts ha anche approvato il protocollo presentato dalla
Rai per il festival di
Sanremo che prevede lo svolgimento dell’evento senza spettatori.