Lo sci bresciano deluso: gli indennizzi non bastano, a questo punto
Dalla Val Camonica all'Adamello cresce l'irritazione delle imprese. Tutto il mondo della montagna, per l'ennesima volta si sente preso in giro. Saranno rimborsati gli skipass e gli abbonamenti
17 febbraio 2021 | 19:16
di Renato Andreolassi
Vista panoramica dal Presena
Indennizzi solo un sollievo
Non consolano nemmeno gli aiuti previsti dal neo ministro Garavaglia. «Gli indennizzi (non i ristori) - ha detto Faustinelli - per i danni causati dal Governo con l'ordinanza del ministro Speranza, annunciati dal neo ministro Garavaglia quando arriveranno e se arriveranno, rappresentano solo un sollievo nel mezzo di una bufera».
Il Maniva chiude
Dal Tonale-Presena alle montagne della Valle Sabbia e Val Trompia, sempre nel bresciano, il commento non è diverso, anzi. Al passo del Maniva, Stefano Lucchini, titolare con la famiglia degli omonimi impianti ha già deciso: «Aprire a marzo non ha senso. Noi, dopo aver speso 800mila euro per ripartire nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, abbiamo deciso di stoppare definitivamente l'attività. Inutile insistere dopo cinque non stop, apri non apri, ne riparleremo la prossima stagione invernale a fine 2021. Teniamo aperti bar e punto di ristoro solo per ciaspolatori, appassionati di sci alpinismo ed escursionisti. Insomma gli sport alternativi pur avendo in quota 2 metri di neve fresca».
Sia Adamello Ski che Maniva Ski, le due società che gestiscono complessivamente oltre 200 chilometri di piste, rimborseranno totalmente, a tutti coloro che li hanno acquistati on line, biglietti e abbonamenti .
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