Lisozima, proteina anti infezioni Grana Padano risponde alla Lega
Un funzionario del Mipaaf ha chiesto del lisozima al Consorzio per uso privato. Sul caso è stata montata un'inchiesta giornalistica che ha provocato un'interrogazione del senatore Gian Marco Centinaio
05 marzo 2020 | 12:47

di Gabriele Ancona

Il lisozima è utilizzato durante la lavorazione del formaggio
«La risposta è molto semplice – dichiarano fonti consortili – Nessuna richiesta ufficiale, tanto per cominciare. Un funzionario del ministero ci ha chiesto, in via privata, per telefono, se per caso eravamo in grado di reperire un po’ di lisozima per donarlo a famigliari, amici e colleghi. Non abbiamo fatto altro, visto che siamo in emergenza Coronavirus e che il lisozima è una proteina naturale e che può essere utile contro le infezioni, che richiedere ai nostri associati chi ne avesse scorte molto abbondanti. Ce ne hanno consegnati due chilogrammi che abbiamo regalato alla persona che ne ha fatto richiesta».
Per maggiore chiarezza, il lisozima è una proteina naturale dell’uovo che da 25 anni è parte integrante della filiera di produzione del Grana Padano per evitare lo sviluppo di fermentazioni anomale. In ambito clinico, utilizzato in dosi marcate, 1,5 grammi al giorno sciolto in un bicchier d’acqua per una settimana, è un antivirale che si usa per combattere l’herpes zoster e simplex. Per fugare ogni dubbio: per raggiungere la dose consigliata nella terapia antivirale occorrerebbe mangiare circa 7 chili di Grana Padano al giorno: impossibile.
Generosità e buona fede, i concetti a monte di questo affair. «Ci è stata chiesta una cortesia - si puntualizza dal Consorzio – e grazie all’abnegazione e alla disponibilità del nostri caseifici abbiamo potuto rispondere. Un regalo, nulla di più, in via privata». Stop.
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