In un libro tutti i segreti della Riviera del Conero

In Marche Viaggiando, La Riviera del Conero e i Colli dell’Infinito di Andrea Bevilacqua ci sono 18 destinazioni che vengono visitate attraverso le antichità, i musei, le chiese, le curiosità popolari

24 luglio 2023 | 10:22
di Carla Latini

Marche Viaggiando, La Riviera del Conero e i Colli dell’Infinito, è il secondo libro di Andrea Bevilacqua per Giaconi Editore. Il 21 luglio alla Tenuta Moroder, la prima presentazione ufficiale con il maestro sommelier Gualberto Compagnucci, lo chef Elis Marchetti, l’editore Simone Giaconi, la dottoressa Anna Maria Ciccarelli, presidente degli albergatori della Riviera del Conero e il vicesindaco di Ancona Giovanni Zinni.

È pomeriggio e il tempo minaccia temporale. La suggestiva terrazza delle cantine Moroder guarda la valle, le vigne e la foschia che accompagna il meteo. Per questa ragione le persone arrivano un po’ per volta e lentamente riempiono la sala. Lo speaker Luca Pesaro di radioserena.net che accompagna da sempre gli incontri del giornalista con il pubblico, fa una breve introduzione. Marche Viaggiando è complementare al precedente Conero in Pillole, stesso editore, di cui vi abbiamo già scritto lo scorso anno.

Quanta magia intorno al Monte Conero

«La Riviera del Conero, che in questa guida si apre alla vostra conoscenza, è di fatto una realtà multiforme, in continua evoluzione, dotata di un interessante passato. E se vi dicessimo che non si limita solo a bellissime spiagge bagnate dalle cristalline acque dell’Adriatico? Questo magnifico “lembo di terra” prende il nome dal Monte Conero, chiamato così dai greci a causa della grande presenza di Corbezzoli (Kòmaros). Gli stessi greci siracusani di stirpe dorica che fondarono Ankon, l’odierna Ancona, attorno al 387 a.C. Questo peculiare promontorio, alto appena 572 m s.l.m., è di fatto uno dei più importanti promontori dell’Adriatico, dopo quello del Gargano in Puglia. Nonostante l’altezza ricordi più quella dei colli, il Conero mantiene la nomea di monte grazie ad un aspetto unico (sia per chi lo ammira da terra che per chi viene rapito dalla sua immagine in mare), alla presenza di sentieri e strapiombi tipici delle montagne e alla serie di attività che è possibile praticare, dall’arrampicata all’escursionismo. La sua posizione lo rende ancor più particolare».

Monte Conero dove regna il Montepulciano

E a proposito del Monte Conero, la collina più a Est dell’Appennino, il maestro dei sommelier Gualberto Compagnucci inizia dalla Preistoria e ci illustra, come solo lui sa fare, i motivi storici e geologici che fanno di questo territorio un luogo unico dove il Montepulciano si esprime come in nessuna parte del mondo tanto da essere il Rosso Conero, Doc, Docg. “il vì roscio del monte” come lo chiamavano gli anconetani dopo la guerra. Vigne allevate da poche famiglie con passione e competenza. Tanto da diventare uno dei vini rossi più celebri d’Italia.

Il Conero in 18 destinazioni da non perdere

Nel libro ci sono 18 destinazioni (16 comuni e due frazioni) che vengono visitate attraverso le antichità, i musei, le chiese, le curiosità popolari e i personaggi che soggiornarono più volte. Ci sono tutte le attività sportive sul mare e in terra ferma che i turisti possono praticare, dal golf al surf, dall’ippica alla canoa. Bevilacqua riscrive le ricette tradizionali e tipiche del territorio, i prodotti che lo rendono importante per mezzo delle mani dei suoi artigiani. L’autore ricorda senza nostalgia ma con lo sguardo rivolto al futuro pescando nel passato.

Il Conero e la sua cucina tipica

Lo chef Elis Marchetti che conduce il ristorante all’interno del Conero Golf Club di Sirolo, porta avanti la cucina marchigiana e i suoi protagonisti, leggi prodotti, in ogni manifestazione o banchetto che lo vede attore principale. Dai paccasassi ai moscioli, dal miele alla birra, dallo stoccafisso allo zafferano. L’oro prezioso delle Marche sta progredendo sui campi di agricoltori che credono in questo progetto. E che Elis sostiene da molti anni. «Dopo non pochi scontri tra Istituzioni nazionali, Partiti politici ed associazioni, il 17 marzo 1987, venne finalmente approvata la legge che istituiva il Parco Regionale del Conero. Il Consorzio di Comuni, Province ed Associazioni vide però la luce nel 1991, quando si tenne il primo Consiglio Direttivo. Sempre attorno agli anni ‘60 del Novecento, si iniziò a parlare della “Riviera del Conero”, attraverso l’omonima Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo, il cui scopo constava nella promozione turistica dei quattro Comuni rientranti nell’area del Conero, un’esperienza chiaramente ispirata al successo della non lontana Riviera Romagnola. Tale idea, entrata in breve tempo a far parte delle mete turistiche più interessanti dell’Adriatico, attorno agli anni Duemila, portò alcuni Comuni limitrofi (ben dodici) ad unirsi alle realtà di Ancona, Numana, Sirolo e Camerano e formare un’associazione più ampia. Così, grazie all’entrata di: Agugliano, Castelfidardo, Filottrano, Loreto, Montefano, Offagna, Osimo, Polverigi, Potenza Picena, Recanati, Santa Maria Nuova e Porto Recanati, nacque l’Associazione della Riviera del Conero e dei Colli dell’Infinito».

Conero destinazione turistica e naturale unica

Il vicesindaco di Ancona, Giovanni Zinni, si riaggancia alle parole profonde del Maestro Compagnucci e parla della bellezza indiscussa di questo territorio magico, della storia che si respira in ogni mattone e in ogni passo che si fa camminando nel centro storico di Ancona (luoghi che l’autore del libro ripropone parlando anche di Casanova e dei suoi viaggi ‘amorosi’). E conferma l’impegno politico di continuo rilancio del turismo e del progresso economico della Riviera, grazie anche all’unione fra i sindaci per un bene comune sempre in crescita.

«Tale idea, entrata in breve tempo a far parte delle mete turistiche più interessanti dell’Adriatico, attorno agli anni Duemila, portò alcuni Comuni limitrofi (ben dodici) ad unirsi alle realtà di Ancona, Numana, Sirolo e Camerano e formare un’associazione più ampia. Così, grazie all’entrata di: Agugliano, Castelfidardo, Filottrano, Loreto, Montefano, Offagna, Osimo, Polverigi, Potenza Picena, Recanati, Santa Maria Nuova e Porto Recanati, nacque l’Associazione della Riviera del Conero e dei Colli dell’Infinito. Il neonato distretto turistico ricevette nel 2016 il riconoscimento ufficiale da parte del Ministero dei Beni Culturali. La Regione Marche però, conscia delle incredibili caratteristiche di queste terre, nel 2018 propose di riconoscere la Riviera del Conero come Patrimonio dell’Umanità».

La dottoressa Anna Maria Ciccarelli, presidente degli albergatori della Riviera e consigliera dell’Ente Parco del Conero, ringrazia Bevilacqua per l’impegno e la voglia di continuare a sostenere questi luoghi che portano dentro il respiro di chi li ha vissuti. Sottolinea l’importanza dei personaggi celebri e non che hanno costruito mattone dopo mattone posti speciali e senza tempo. Ricorda i cavatori quelli che con il loro lavoro quotidiano permisero la costruzione del Duomo di Ancona. Ed è solo un esempio.

«Tale idea, entrata in breve tempo a far parte delle mete turistiche più interessanti dell’Adriatico, attorno agli anni Duemila, portò alcuni Comuni limitrofi (ben dodici) ad unirsi alle realtà di Ancona, Numana, Sirolo e Camerano e formare un’associazione più ampia. Così, grazie all’entrata di: Agugliano, Castelfidardo, Filottrano, Loreto, Montefano, Offagna, Osimo, Polverigi, Potenza Picena, Recanati, Santa Maria Nuova e Porto Recanati, nacque l’Associazione della Riviera del Conero e dei Colli dell’Infinito. Il neonato distretto turistico, ricevette nel 2016 il riconoscimento ufficiale da parte del Ministero dei Beni Culturali. La Regione Marche però, conscia delle incredibili caratteristiche di queste terre, nel 2018 propose di riconoscere la Riviera del Conero come Patrimonio dell’Umanità. Oggi, questo incredibile territorio rappresenta il biglietto da visita della Regione Marche, la seconda Regione più bella del mondo secondo la Guida Best in Travel 2020 di Lonely Planet, la casa di una delle spiagge più belle d’Italia secondo il quotidiano britannico The Guardian e la sede del più importante Santuario Mariano del Pianeta. Tutto questo, accompagnato da curiosità, tradizioni, specialità enogastronomiche e molto altro».

L’editore Simone Giaconi alla domanda di Pesaro: «Un titolo come Marche Viaggiando sembra presagire altri libri tipo Riviera delle Palme, Monti Sibillini ecc…» Sorride e annuisce. Un editore che dedica il suo lavoro solo ed esclusivamente alle Marche è meritevole e coraggioso. Come coraggioso è Andrea Bevilacqua che non molla la sua missione. Anconetano doc che ama la sua città, il suo Monte e il suo mare.

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024