Lavoro al femminile: accoglienza e ristorazione sempre più rosa?

Qualcosa nel mondo delle donne che fanno impresa sta cambiando. Nella mappa dell'occupazione e dell'imprenditoria femminile, anche storie di successo e solidarietà, tanto in cucina quanto in vigna . Il comparto accoglienza e ristorazione vede una crescita delle occupate ed è il terzo per numero di imprese femminili, anche se nel 2023 sono calate

07 marzo 2024 | 17:53

Accoglienza e ristorazione hanno un accento rosa. Così sembrerebbe dalla lettura dei dati dell'Osservatorio per l'imprenditorialità femminile di Unioncamere, realizzato con il supporto di SiCamera e Centro studi Tagliacarne. Quello delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, infatti, è il terzo comparto in Italia per numero di imprese femminili attive a dicembre 2023. Ma il quadro è ovviamente maggiormente complesso.

Il quadro dell'occupazione femminile negli alloggi e nella ristorazione

Sono 133.348 le attività femminili nel comparto dei servizi di alloggio e ristorazione: solo nel commercio (331.272) e nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (196.759) se ne trovano di più, anche se rispetto alla fine del 2022 se ne sono perse 471 con un calo dello 0,4%.

In ripresa, però, il numero di occupate: nel comparto turistico, infatti, si è registrato un balzo del 9,7% in più su base annua (dati diffusi dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro), superando i livelli pre-pandemici (2019) rispetto a cui sono cresciute del 2,6%.

Vino e cucina al femminile: alcune storie di successo

La Fattoria delle Torri, uno dei ristoranti storici della città di Modica (Rg) avviato nel 1985 da Giuseppe Barone, papà di Francesca e Carla, sorelle che, da diversi anni, hanno raccolto il testimone dal padre e preso le redini dell'attività, che nel tempo si è trasferita a Modica bassa. Oltre alla presenza nelle guide di settore più importanti, Fattoria delle Torri ha conquistato il Premio "Top di domani 2023" di Touring Club e, grazie al grande lavoro di Francesca in cucina e di Carla in sala, il ristorante è stato inserito nella classifica dei migliori ristoranti di cucina d'autore di 50 Top Italy, posizionandosi al 35° posto. Francesca Barone ha anche conquistato il premio "Giovane chef dell'anno 2023" di 50 Top Italy.

Il ristorante ragusano sarà teatro, sabato 16 marzo 2024 alle ore 20.30, del nono appuntamento itinerante con “Calici di Vita”, evento itinerante promosso dalle “Donne del Vino Sicilia”. Parte del ricavato della cena del 16 marzo, che è aperta al pubblico, e l'intero incasso dell'asta solidale delle bottiglie di vini donate dalle donne del vino, che si svolgerà alla fine della cena, andranno in favore dell'associazione Ipso Facto che offre servizi e attività dedicati alle donne, anche attraverso lo sportello antiviolenza.

Nel comparto enologico sono però sempre di più le donne che arrivano ad occupare anche un ruolo da protagoniste. Una prova su tutte la corsa per la poltrona da presidente del Consorzio tutela Oltrepò Pavese che vede proprio tre signore del vino tra i favoriti.

Ad Appiano Gentile (Co), arriva invece una storia di tenacia femminile. Da Anna, che dopo la morte del marito Italo Tarantola ha mandato avanti l'attività che da bottega di alimentari è divenuto un ristorante e accudito cinque figli piccoli da sola, fino alle figlie Amalia e Mara oggi in prima linea al ristorante Tarantola il cui chef patron è il fratello Vittorio. Dal design del layout agli accostamenti culinari, Amalia ne cura ogni aspetto, mentre Mara è la custode dell'accoglienza, una maestra nell'arte di creare un'atmosfera familiare e coinvolgente. Accanto a loro anche Maria Rosa, moglie di Vittorio, e si occupa del negozio di pasticceria dal 1991.

Lavoro femminile, la Camera di Commercio di Roma premia le donne

La Camera di Commercio di Roma ha annunciato le vincitrici dell’edizione 2023 del bando “Idea Innovativa”. Si tratta di un’iniziativa camerale per diffondere la cultura imprenditoriale femminile e favorirne la crescita, a sostegno di progetti d’impresa innovativi tesi a valorizzare il tessuto economico e sociale del territorio e supportare Queste le vincitrici: "Il Girasole srl, con il progetto “La scuola di tutti i bambini”; Cooperativa sociale a responsabilità limitata Spazio Libero Onlus, con il progetto “Roma è Donna”; Nonna Nerina srl con il progetto “Nonna on air”; Mad Pumpkins srl start-up innovativa, con il progetto “Movierooms - Cinema Management” e Belonina srl, con il progetto “Firma digitale delle bottiglie per la verifica di originalità dei vini”.

Non solo alloggi e ristorazione: la mappa del lavoro femminile

Sono 1 milione e 325mila le imprese femminili registrate in Italia, il 22,2% del totale del tessuto produttivo nazionale, ma le imprese guidate da donne sono diminuite di 11mila unità (-0,9%), con un calo consistente soprattutto nel settore agricolo (-6mila imprese), nella manifattura (-2mila) e nel commercio (-8.700). Sono invece oltre 2mila in più le imprese femminili che si occupano di attività professionali, scientifiche e tecniche, settore a prevalente partecipazione maschile, in cui le donne però stanno progressivamente ampliando il proprio impegno. Il tasso di femminilizzazione di queste aziende (dato dal rapporto tra imprese femminili e totale delle imprese) nel 2023 sfiora il 20% dal 19,7% del 2022.

In sensibile crescita anche l'impegno delle donne nelle aziende che di occupano di attività immobiliari (+1.200), di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+1.000), di attività finanziarie e assicurative (+550). Le imprese femminili continuano a crescere inoltre in ambiti in cui la loro partecipazione è già abbastanza consolidata: l'istruzione, la sanità e le attività artistiche, sportive e di intrattenimento (quasi 700 unità in più nel complesso), e nelle altre attività dei servizi, comprendente i servizi per la cura delle persone (quasi 2mila in più).

Posto che la quota maggioritaria di occupazione femminile si concentra nei servizi (8,3 milioni su quasi 10 milioni di occupate), le dinamiche di crescita più rilevanti si sono registrate nel settore industriale, che ha visto aumentare dell'8,1% il numero di lavoratrici. Un contributo importante è arrivato anche per le donne dalla crescita del settore edile, che ha avuto un ruolo centrale nella ripresa occupazionale: le lavoratrici del comparto sono aumentate del 34,7% tra il 2019 e il 2023. Risulta in ripresa anche il commercio (+1,4% rispetto al 2019) mentre presentano ancora un saldo negativo il comparto finanziario e assicurativo, la pubblica amministrazione e i servizi personali e legati alle attività artistico ricreative.

Le caratteristiche dell'occupazione femminile

La fotografia scattata da Unioncamere mostra che l'universo femminile dell'impresa ha caratteristiche specifiche. Intanto è un po' più giovane rispetto alle altre imprese: il 10,6% delle aziende femminili è guidato da imprenditrici under 35 (contro il 7,9% delle attività non femminili).

Ampiamente diffuso nel Mezzogiorno (circa 500mila le aziende guidate da donne nelle regioni del Sud, quasi il 37% del totale), è contraddistinto inoltre da imprese di piccola dimensione (il 96,3% si concentra nella classe di 0-9 addetti, mentre le imprese non femminili di questa taglia sono il 94,1%), ha una produttività inferiore del 60% rispetto a quella delle aziende non femminili ed ha ha un tasso di sopravvivenza inferiore: a tre anni dalla nascita, risulta chiuso il 18% delle imprese guidate da donne, a fronte del 14,7% delle altre imprese, mentre a 5 anni, la probabilità di sopravvivenza per una impresa femminile è del 72,1% contro il 77% delle imprese non femminili.  

Qualcosa nel mondo delle donne che fanno impresa però sta cambiando. Cresce infatti la propensione delle imprenditrici a far ricorso a modelli aziendali più strutturati (le società di capitale femminili sono aumentate dell'1,7% nel 2023, arrivando a rappresentare il 26% del totale delle aziende guidate da donne).

I dati recentemente divulgati dall'Istat, relativi a gennaio 2024, indicano che il numero delle occupate supera i 10 milioni, il tasso di occupazione fa un ulteriore balzo in avanti, arrivando a quota 53%, mentre quello di disoccupazione scende all'8,2%. La crescita occupazionale ha riguardato principalmente le fasce d'età più adulte, in particolare le 55-64enni, mentre si registra invece una diminuzione importante dei livelli occupazionali nelle fasce d'età centrali.

Giornata della Donna, i commenti di Fipe e Confcommercio

Per Anna Lapini, presidente nazionale del Gruppo terziario donna Confcommercio, «la parità di genere è un obiettivo che deve essere raggiunto nell'interesse di tutti e da tutti insieme è giusto perseguirlo». «Il ruolo  delle imprese femminili e delle imprese del terziario - ha concluso - è quello di contribuire alla crescita dell'occupazione femminile, e quindi allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese, ma anche di incentivare l'autonomia economica delle donne - che non mi stancherò mai di ripeterlo è il primo argine contro la violenza di genere. Per questo celebriamo il #ilnostro8marzo con lo slogan "Ogni impresa femminile è un passo avanti verso l'uguaglianza».

«Celebrare la Giornata internazionale della Donna - commenta Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo donne imprenditrici di FIPE-Confcommercio - vuol dire onorare e riconoscere il ruolo attivo che le donne ricoprono come propulsore della società e del mondo produttivo. Ad oggi, il settore della ristorazione conta oltre 600mila donne attive e 96mila imprese a conduzione femminile, pari all’8% delle imprese femminili nel terziario, sul totale di 1 milione e 242 mila in Italia. Come FIPE ci impegniamo ogni giorno a sostenere l’empowerment femminile attraverso iniziative e progetti condivisi come SicurezzaVera, in collaborazione con la Polizia di Stato, molteplici percorsi di formazione, coaching e workshop specifici per sviluppare e rafforzare la cultura d’impresa al femminile. Programmi e attività che stanno portando ottimi risultati nella diffusione delle tematiche afferenti alla cultura di genere».

«Per sviluppare ulteriormente l'imprenditoria femminile - conclude Picca Bianchi -, è necessario lavorare sulla costruzione di una cultura di genere condivisa, mirata a creare consapevolezza e sensibilizzare rispetto agli ostacoli e alle complicazioni che ancora oggi una donna trova nel percorso che la porta a fare impresa. Auspico che si arrivi all’adozione di una visione paritaria e di uguaglianza tra donne e uomini. Si può e si deve fare di più».

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Alberto Lupini


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