Lavoratti 1938 & Gucci, l'uovo di Pasqua perfetto secondo Fazio e Bottura

A tenere a battesimo l'ultima creazione i padrini Fabio Fazio, da diciassette mesi titolare del laboratorio varazzino Lavoratti assieme all’amico e imprenditore Davide Petrini, e lo chef tristellato Massimo Bottura

22 febbraio 2024 | 17:53
di Guido Gabaldi

La Cupola Bistrot, all'interno del lussuoso Hotel Park Hyatt a Milano, ha le luci soffuse e gli arredi retró al posto giusto per la presentazione di un prodotto senza tempo: l'uovo di Pasqua, frutto della collaborazione tra la cioccolateria “Lavoratti 1938” e “Gucci Osteria”, ristorante stellato di Firenze.  Tengono a battesimo l'ultima creazione i padrini Fabio Fazio, da diciassette mesi titolare del laboratorio varazzino Lavoratti assieme all'amico e imprenditore Davide Petrini, e lo chef tristellato Massimo Bottura.

 

Un uovo di Pasqua frutto della cooperazione

La “creatura”  ha alle spalle l'inventiva dei maestri cioccolatieri di Lavoratti 1938 e dei due co-Executive Chef di Gucci Osteria, Karime Lopez e Takahiko Kondo: l'uovo di Pasqua si fregia del pregiato cioccolato fondente Ecuador monorigine al 60%, arricchito da limone delle Cinque Terre e rosmarino.  L'essenza agrumata del limone e la nota aromatica del rosmarino si fondono con il cioccolato Ecuador monorigine in un binomio di grande personalità. La sottile camicia di cioccolato avvolge uno strato di ripieno con limone delle Cinque Terre e rosmarino: a rendere più stuzzicante il tutto è la nota croccante della scorza di limone essiccata.  Esterno cioccolatoso e interno croccante, insomma. Come sorpresa, l'originalità del cioccolato nel cioccolato: i tartufotti al Mandarino Tardivo di Ciaculli, i caratteristici  Marzuddu che maturano a marzo. Nel pieno rispetto della naturalezza degli ingredienti, sono state essiccate la buccia e la polpa dei mandarini per ricreare il sapore del frutto in un tartufo.

Convivialità e professionalità al servizio dell'uovo di Pasqua

«È significativo - ha evidenziato lo chef Bottura - che una casa di moda importante come Gucci creda fermamente in un progetto come questo. Tutto nasce dall'idea di convivialità e amore per il bello che abbiamo in comune con Fazio, Petrini e Lavoratti.  Dall'idea che si rompa quest'uovo nel giorno della festa e ne venga fuori bellezza ed amicizia, necessarie a questo mondo oggi come non mai. Quando rompi un uovo è come quando guidi nella nebbia: non vedi niente e immagini tutto.  Poi è chiaro che serve anche l'esperienza: quando Fabio mi ha chiamato per propormi questa sua idea gli ho risposto di sì con entusiasmo,  a patto di mettere alla base del progetto l'ossessione per la qualità, cioè quello che distingue il consumatore italiano da tutti gli altri. Qualità delle materie prime e qualità dei procedimenti, proprio come accade nella grande cucina italiana, che altrimenti non avrebbe nessuna credibilità.  Il punto di partenza è comunque la materia prima, e qui io e Fabio abbiamo puntato forte sulla nostra identità, che è mediterranea: il limone e il rosmarino del nostro uovo hanno appunto questo significato identitario».

«Da parte mia sono onorato - ha aggiunto Fabio Fazio - di lavorare con due partner come Gucci e Bottura, che nei rispettivi campi rappresentano l'apice della professionalità. Questo ha come contrappeso la responsabilità di chi vuol collaborare ad un livello così alto: non ci si può permettere di sbagliare.  Per un piccolo laboratorio come Lavoratti è un vero e proprio salto di qualità, insomma.  Mi piace molto la parola ossessione usata da Massimo: io ad esempio ho l'ossessione per il dettaglio, quando si deve andare in onda e ci sono dei particolari che sono sfuggiti mi arrabbio. Se ci siamo assunti questa responsabilità e coinvolto dei partner così famosi deve andare tutto alla perfezione, solo così si può ideare qualcosa che si distingua nell'ambito del suo mercato di riferimento».

Un gran finale per un grande uovo di Pasqua

Alla fine della presentazione, il compito di rifinire in bocca la sensazione del cioccolato ecuadoregno stratificato al limone è toccato ad un cocktail, il “Giardino delle meraviglie”: una creazione di  Martina Bonci, bar manager di Gucci Giardino 25, recentemente insignita del titolo di miglior bartender d'Italia. Davvero una festa di sapori e profumi, in grado di evocare l'atmosfera incantata dei giardini mediterranei, con gin infuso al rosmarino, scorze di limone, rabarbaro e un tocco cremoso di  “fat wash” all'olio di cocco.

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Alberto Lupini


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