Lagoon Sunsets, il progetto che mostra Venezia da una nuova prospettiva
05 ottobre 2015 | 14:26
di Clara Mennella
Per ora è stato un evento-pilota, un numero zero proposto a un gruppo tecnico di giornalisti e addetti per una “prova su strada” meglio, sull’acqua, del progetto ideato e organizzato dall’Assessorato al Turismo del Comune di Jesolo in collaborazione con l’agenzia Phil Fresh, diretto da Daniele Marcassa e Mario Maffucci, che diventerà a breve un docu-film. In pratica un lento attraversamento della laguna per scoprire cosa di bello può offrire questo paesaggio, oltre alla magnificenza indiscussa della Serenissima.
Si parte da Lio Maggiore, l’ultimo tratto di terra ferma di Jesolo, la cittadina nota ai vacanzieri soprattutto dagli anni ’50, quando la sua bellezza diventò popolare rendendo affollatissime le sue spiagge e molto amata la sua pineta, un successo turistico che conta oggi 6/7 milioni di presenze l’anno. Navigando fra le barene, i tratti di terra che affiorano dall’acqua, si possono degustare a bordo piatti semplici e insoliti preparati con le erbe spontanee e accarezzare con lo sguardo le isole di Torcello e Burano insieme ad altre isolette minori, fino ad arrivare a Mazzorbo in tempo per l’appuntamento con il sole che tramonta che, anche in caso di pioggia, riesce ad offrire uno spettacolo di luci ed ombre, fra raggi e nuvole, diverso ogni sera.
E così è stato durante il viaggio sperimentale; pioggia a intermittenza che ha regalato al paesaggio un volto ancora più struggente, quasi una cartolina in bianco e nero sulla quale, ad un certo punto, è arrivata una pennellata dei colori dell’iride, con la comparsa di un arcobaleno fra i più intensi che si possano immaginare.
Così le note di Enrico Rava, indiscusso poeta del Jazz italiano ed europeo, sono state la colonna sonora ideale di questo spettacolo visivo di luci e ombre, di chiari e scuri, di grigio e di colore, come le carezze di Rava e i graffi sonori della chitarra di Stefano Diodati. E il Lagoon Sunsets è esploso, lasciando un ricordo indimenticabile unito alla consapevolezza che l’Italia è bella ma che può esserlo ancora di più, o almeno in maniera meno scontata, se proviamo a guardare le cose da un’altra prospettiva.
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Alberto Lupini