“La mia vita al burro”, non un ricettario ma l'autobiografia di Philippe Léveillé

07 settembre 2015 | 14:12


«Sto scrivendo cose che non ho mai raccontato a nessuno. Le sto scrivendo per qualcuno che non conosco, che non ho mai visto e che forse non vedrò mai. Mi commuovo a ogni riga, anche se cerco di non farmene accorgere. È bello, ma non è facile. Però è soprattutto bello». Si inaugura con l’autobiografia di Philippe Léveillé (nella foto), “La mia vita al burro”, Romanzi culinari, nuova collana enogastronomica Giunti: non manualistica o ricettari ma narrazione, racconto, storie di vita. Per un libro che si vuole appassionante come un romanzo d’avventura la biografia dello stellato chef bretone è infatti perfetta. Bello, simpatico e vivace, sorriso contagioso, accento francese, Philippe Léveillé è un gigante dalla vita rocambolesca.

Ha accettato di raccontarla per la prima volta - anche a se stesso - ripercorrendo tutte le tappe che lo hanno portato da Nantes a Concesio e Hong Kong, dal rito familiare della preparazione della galette bretonne alle stelle Michelin. L’infanzia in Bretagna, la decisione di diventare chef, la prestigiosa scuola alberghiera di Saumur e poi le irresistibili peregrinazioni culinarie in giro per il mondo: Léveillé ci porta in 3 continenti, a cucinare con lui in grandi alberghi e ristoranti, su yacht e barche a vela, in Somalia, Etiopia e Yemen per la Croce Rossa... Poi a Concesio, Brescia, dove ottiene la consacrazione delle 2 stelle Michelin come chef del "Miramonti l’altro" e infine a Hong Kong con il ristorante “L’altro”, premiato da una stella.

Lungo tutta la narrazione Léveillé si commuove come allora, si arrabbia come allora, si diverte come allora e il lettore incontra personaggi e luoghi incredibili. Comune denominatore fra passato e presente l’ingrediente centrale della sua vita e della sua cucina, quello in cui lui s'identifica completamente: il burro. Una scelta di cuore e palato difesa sul piano scientifico dal medico e nutrizionista Mauro Defendente Febbrari, amico ed estimatore di Léveillé, in un breve saggio a chiusura del libro. Ma proprio niente ricette? Poche, selezionatissime: in risonanza con la vicenda umana dell’autore ne appare una all’inizio di ogni capitolo, per introdurre il lettore al gusto delle nuove pagine.


Titolo: La mia vita al burro
Autore: Philippe Léveillé
Editore: Giunti
Pagine: 192
Prezzo: 16,00 €

© Riproduzione riservata


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Alberto Lupini


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