L’Italia sempre più arancione e i ristoranti cominciano a sperare

Tornano in arancione la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia, il Piemonte e la Toscana. Molte aree hanno numeri da fascia gialla e questo consente di ipotizzare la riapertura dei ristoranti

09 aprile 2021 | 08:57
IN AGGIORNAMENTO

Nuovo venerdì, nuovo cambio di colori. Dal monitoraggio di oggi solo Campania, Valle d’Aosta, Puglia e un po' a sorpresa la Sardegna rimangano in zona rossa, la fascia di rischio più alta. Tutte le altre scendono nella zona arancione dove riaprono negozi, parrucchieri, centri estetici e gli spostamenti sono liberi all’interno del Comune.

Tornano, dunque, in arancione la Lombardia, ma anche l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia. In arancione anche Piemonte e Toscana, in apprensione fino all'ultimo per via dei dati sulla pressione ospedaliera.

Il bollettino del giorno intanto parla di 18.938 nuovi casi di coronavirus in Italia. I decessi odierni sono 718 (ieri sono stati +487), per un totale di 113.579 vittime da febbraio 2020. I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 362.973, ovvero 811 in più rispetto a ieri quando erano stati 362.162. Mentre il tasso di positività è 5,2% (l’approssimazione di 5,217%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti, più di 5 sono risultati positivi; ieri era 4,7%.

Spiraglio per i ristoranti

La buona notizia legata ai colori delle regioni, in particolar modo per i ristoranti, è che, in realtà molte aree hanno numeri da fascia gialla. Il che consente di ipotizzare la riapertura di tali attività a pranzo ma con un orario ridotto che potrebbe terminare alle 15 o alle 16 dopo il 20 di aprile, al massimo a fine mese. Tale ipotesi sarà sottoposta agli esperti del Comitato tecnico scientifico. Si pensa anche di rinnovare l’esenzione dalla tassa per chi ha spazi all’aperto. Da questa ipotesi potrebbero essere esclusi, almeno nella prima fase, i bar.


Anche cinema e teatri sperano

Possibile la ripresa, con regole strette, anche per cinema e teatri, musei e mostre. I protocolli sono già stati predisposti e il via libera del Cts è arrivato a fine febbraio, quando era stato previsto il via libera per il 27 marzo.

Cosa succede in quelle Regioni già arancioni

Tra le regioni che sono già in fascia arancione da una settimana - Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia, Veneto - alcune hanno dati da fascia gialla.

Il decreto appena entrato in vigore prevede restrizioni fino al 30 aprile, ma il pressing dei governatori del centrodestra, della Lega e soprattutto delle associazioni di categoria potrebbe aprire qualche spiraglio e portare a una rivalutazione già dopo il 20 aprile. In questo caso si dovrà comunque tenere conto del numero di persone che sono state vaccinate e le Regioni che - pur avendo le scorte - dimostreranno di non essere in regola con il piano, non potranno beneficiare delle eventuali riaperture. Una penalizzazione che potrebbe non riguardare l’Umbria, forse anche il Molise, che dopo mesi di restrizioni e zone rosse adesso vede la fascia bianca, anche se non in tempi brevissimi.

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Alberto Lupini


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