L'Italia preda dei roghi estivi: in 40 anni persi 110mila ettari a stagione
Dal 15 giugno, i Vigili del Fuoco hanno già effettuato oltre 37mila interventi per spegnere incendi boschivi. A rischio, secondo Coldiretti e Confagricoltura c'è il 38% della superficie italiana
Dal 15 giugno, i Vigili del Fuoco hanno già effettuato oltre 37mila interventi per spegnere i roghi estivi; circa 16mila in più rispetto allo scorso anno. A riportare il dato è l’ultimo rapporto Ecomafie di Legambiente che accende i riflettori sui fatti di cronaca delle ultime settimane quando la Penisola è stata colpita da una raffica di incendi che hanno messo in difficoltà turismo e agricoltura.
Confagricoltura: «In 40 anni persi 110mila ettari di bosco all'anno»
«L’Italia, come purtroppo avviene ogni estate, continua ad andare a fuoco, distruggendo esemplari dall’inestimabile valore ecologico storico e collettivo. Negli ultimi quarant'anni abbiamo perso quasi 110.000 ettari all’anno», ha affermato Enrico Allasia, presidente della Federazione nazionale di prodotto delle risorse boschive di Confagricoltura. Un dato allarmante se si pensa che, nella stagione in corso, scoppia un incendio ogni 7 minuti.
«Il 10% delle zone colpite è quello designato per la conservazione della natura. La prevenzione ha tante facce. Oltre a continuare nell’opera di dissuasione e repressione degli incendi dolosi occorre puntare in maniera sempre più forte sulla gestione di questo nostro patrimonio di boschi e foreste, per valorizzarlo, proteggerlo, migliorando così la biodiversità e la resilienza del nostro polmone verde», ha aggiunto Allasia. Per riuscirsi è sempre più necessario mettere in pratica, oltre al contrasto delle attività dolose, anche un’attività che metta al primo posto la corretta progettazione e manutenzione della viabilità forestale e dei viali tagliafuoco, nonché dei soprassuoli arborei.
Il 60% dei roghi appiccati da piromani
Per quanto riguarda il contrasto dei piromani, il conto lo presenta Coldiretti: il 60% dei roghi è appiccato volontariamente. «Un costo drammatico che l’Italia è costretta ad affrontare perché manca l’opera di prevenzione, sorvegliano e soprattutto educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinante per la biodiversità e la stabilità idrogeologica del territorio», ha sottolineato l’associazione di categoria. A rischio il 38% della superficie totale nazionale coperta da foreste. Di queste, circa una su tre (il 32%) fa parte di aree protette che hanno consentito, negli ultimi 30 anni, una crescita del +27% arrivando a un totale di 11,4 milioni di ettari di bosco.
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Alberto Lupini
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