L'Italia in giallo: non è liberi tutti! Feste abusive e folla ovunque

Il "giallo" non è però normalità e vanno evitati gli assembramenti per non fare schizzare di nuovo la curva dei contagi, mentre il tasso di positività supera ancora il 5%. Per molti ristoranti si apre a pranzo

31 gennaio 2021 | 18:38
Da lunedì mattina la gran parte d’Italia è 'giallo', con un allentamento dei divieti che alleggerisce il clima pesante respirato nelle ultime settimane a causa di un indice Rt elevato che finalmente si è abbassato. Complice anche una nuova interpretazione del Dpcm che ha eliminato la terza settimana di 'osservazione' per passare nella fascia di minor rigore, interpretazione sollecitata dai governatori pressati dalle categorie 'vittime' della stretta. Meno consolatoria la situazione della Sicilia e della Provincia autonoma di Bolzano che diventeranno arancioni, mentre Puglia, Sardegna e Umbria lo resteranno. E nonostante la Campania sarà gialla, Torre Annunziata si dichiara arancione.

Il ritorno in area gialla non significa però normalità. Vanno evitati assembramenti perchè c'è il rischio «assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili». Lo ha detto il coordinatore del Cts Agostino Mizzo sottolineando che è fondamentale ricordare cosa è successo la scorsa estate quando «molti si sono proiettati al ritorno alla normalità senza comprendere che il virus era, come oggi, attorno a noi». E questo allarme è stato registrato in molte città italiane anche se la domenica era ancora arancione…E così da Milano a Napoli c'è stata folla e si sono registrate feste abusive. Un clima forse indotto dalla sostanzxiale assenza della classe politica e del Governo che in questi giorni resta occupato solo nella ricerca di nuove intese...

E questo mentre i dati continuano ad essere ballerini. Nelle ultime 24 ore sono stati ad esempio 11.252 i nuovi casi di positivi, con 237 morti, a fronte di 213.364 tamponi effettuati, con un tasso di positività del 5,27% (+0,9% rispetto a sabato). Gli attualmente positivi sono 453.968, 9.384 in meno.

Su questi numeri il Ministro Speranza ricorda che «zona gialla non significa ‘scampato pericolo’.Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane». E in proposito ricordiamo che nelle regioni 'gialle' sarà consentito muoversi liberamente tra i comuni, ma sarà ancora vietato, fino al 15 febbraio e per tutti, spostarsi da una regione all'altra. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 che si può infrangere solo per "comprovate esigenze", motivi di lavoro, salute ed emergenze. L'autocertificazione è necessaria solo dopo le 22.

Nella zona gialla i bar resteranno aperti dalle 5 alle 18, dopo è vietato l'asporto dai locali senza cucina. Anche i ristoranti saranno aperti fino alle 18, dopo è permessa la consegna a domicilio e fino alle 22 è possibile comprare cibo da asporto. Sarà inoltre possibile visitare un museo o ammirare una mostra dal lunedì al venerdì, ma non nei festivi e comunque con ingressi contingentati.

Aperti nei giorni feriali i centri commerciali: di sabato e nei festivi farmacie, tabaccherie, edicole e alimentari situati al loro interno resteranno comunque aperti.

Nelle regioni situate in fascia arancione bar e ristoranti saranno invece chiusi: per i bar è consentito l'asporto fino alle 18 nei locali provvisti di cucina; per i ristoranti è permesso l'asporto e la consegna a casa. Gli spostamenti possono avvenire solo all'interno del proprio comune; si può uscire dal comune solo per motivi di salute, lavoro, necessità e urgenza. È infine consentito recarsi in due da parenti o amici dalle 5 alle 22.

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Alberto Lupini


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