L'inflazione rallenta in bar e ristoranti. Ma crescono i prezzi degli hotel
Lo riferisce l'Ufficio studi di Fipe-Confcommercio, che spiega come nel mese di ottobre ci sia stato un rallentamento generale dell'inflazione nel fuori casa, salvo che per il delivery e l'ospitalità alberghiera
Nel panorama dei consumi fuori casa, ottobre registra un rallentamento dell'inflazione, salvo che per il comparto del delivery e dell'ospitalità alberghiera. Secondo l'analisi condotta dall'Ufficio studi di Fipe-Confcommercio, i servizi di consegna a domicilio segnano un aumento del 7,6% rispetto all'anno precedente, mentre i prezzi degli hotel mantengono una crescita a doppia cifra. Nel dettaglio, nei ristoranti tradizionali si registra una riduzione dell'inflazione al +4,7% da un precedente +5,1%, mentre nei locali commerciali si osserva una lieve diminuzione al 4,9%. Ma, i prezzi delle camere d'albergo restano caldamente in crescita, con una variazione annuale del +12,2%.
Luciano Sbraga, responsabile dell'Ufficio studi di Fipe, ha spiegato che il meccanismo di aggiornamento dei prezzi è graduale, ragione per cui nel 2021 e nel 2022 è rimasto al di sotto dell'inflazione generale. Nell'ultimo anno, però, si è osservato un picco tra ottobre e novembre 2022 con un aumento dell'0,8% rispetto al mese precedente. Successivamente, si è verificato un rallentamento nei pubblici esercizi, con un incremento maggiore a gennaio 2023 (+0,5%) seguito da aumenti mensili più contenuti, salvo alcune eccezioni. A ottobre, il dato nazionale rilevato dall'Istat si attesta al +1,7% su base annua, con un aumento del 4% al bar, mentre i prodotti di pasticceria, gelateria e gli snack mostrano un aumento compreso tra il 4% e il 5%. Trend di aumento che poi si ripercuotono anche nei ristoranti tradizionali e nelle pizzerie, con rincari che oscillano tra il 4,3% e il 4,6% rispetto all'anno precedente.
Inflazione, perché sono aumentati i prezzi del delivery?
Il delivery, invece, evidenzia un aumento del +7,6%, dovuto principalmente all'adeguamento dei prezzi operato dalle piattaforme online. «Ora le piattaforme aumentano i prezzi a causa dell'aumento dei costi e del calo della domanda perché le persone preferiscono consumare fuori casa - ha concluso Sbraga - alla ricerca di una maggiore socialità e grazie al clima favorevole». Infine, nel settore della ristorazione collettiva, le mense scolastiche contribuiscono a contenere l'aumento dei prezzi con una variazione annuale dello 0,5%, mentre l'intero segmento registra un aumento del +1%.
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Alberto Lupini
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