L'estate in Croazia è troppo cara. E le spiagge del Veneto ringraziano

Con il recente ingresso del paese balcanico nell'area euro e il conseguente aumento dei prezzi, molti turisti hanno cambiato la meta per la propria vacanza estiva spostandosi sul litorale veneto-friuliano-giuliano

10 luglio 2023 | 11:44

Il recente ingresso della Croazia nell'area dell'euro, a partire dal 1° gennaio 2023, ha portato con sé un fenomeno simile a quanto accaduto in Italia vent'anni fa: un'equazione che si ripete, "mille lire uguale un euro". Questo cambiamento ha determinato un aumento generalizzato dei prezzi, suscitando un primo "rimbalzo" di turisti che stanno rivalutando il litorale veneto-friuliano-giuliano come destinazione prioritaria.

Secondo Giancarlo Reverenna, presidente di Fiavet (Federazione italiana agenzia viaggi) Veneto, la situazione sta cambiando rapidamente: «Prima del cambio, i prezzi in Croazia erano inferiori di circa il 15%, ma ora si sono livellati e la gente sta tornando a considerare e preferire le spiagge venete».

Veneto, il 90% delle spiagge ha mantenuto la bandiera blu per diversi anni

Infatti, i costi di trasporto hanno subito un aumento significativo del 30-40%, come afferma Reverenna. Non esiste più la situazione precedente in cui la Croazia poteva giocare la carta dei "bassi costi e mare bello". Nonostante le acque siano meno carine e limpide, il 90% delle spiagge venete ha mantenuto la bandiera blu per diversi anni. Anche se il turista che sceglie la Croazia evita spesso l'intermediazione dell'agenzia di viaggi, si sta già osservando una migrazione progressiva dei turisti verso il litorale italiano.

Schiavon (Federalberghi): «Le spiagge venete sono più adatte alle famiglie»

Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto, condivide questo concetto: «La destinazione Croazia è molto ambita sul mercato tedesco e austriaco. Tuttavia, possiamo offrire un rapporto qualità-prezzo superiore sul fronte dei servizi, a parità di costi. Il Veneto e la Croazia operano sullo stesso tipo di mercato e l'impennata dei costi nel nostro vicino ci aiuta notevolmente. Le nostre spiagge sono più adatte alle famiglie, mentre il pubblico che sceglie le coste croate cerca probabilmente il bel mare, pur sapendo che nella maggior parte dei casi troverà rocce e non sabbia. In definitiva, abbiamo imparato a trattenere gli italiani in casa e ora cerchiamo di non farli scappare di nuovo».

È evidente che l'aumento dei costi turistici in Croazia sta influenzando le decisioni dei viaggiatori, con un ritorno di interesse verso le splendide spiagge italiane. I prossimi anni potrebbero vedere un'evoluzione nei flussi turistici, con una preferenza crescente per il Veneto e il Friuli, soprattutto da parte dei visitatori provenienti da Germania e Austria.

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Alberto Lupini


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