L'agroalimentare italiano all'estero Polonia e Slovenia: Sì rifornimenti
È il sottosegretario alle Politiche agricole a dirlo: la Slovenia farà passare i tir dal confine e la Polonia continuerà a rifornirsi di prodotti made in Italy per la catena locale Zabka e per quella francese Carrefour
14 marzo 2020 | 15:50
L'Italia si è mossa veloce e impegnata perché l'export agroalimentare made in Italy (che, ricordiamolo, vale 45 miliardi di euro) fosse salvaguardato dalla quarantena del Belpaese e dalle insensate richieste di "certificazioni virus free" volute dall'estero. Dalle ultime ore arrivano i primi risultati positivi.
La Slovenia (che, ricordiamo, ha chiuso diversi varchi con l'Italia) ha garantito che i tir potranno tranquillamente varcare la frontiera per recarsi in altri Stati, a fronte naturalmente di un controllo della misurazione della febbre degli autotrasportatori. Rassicurazioni anche dalla Polonia, dove sia la catena locale di distribuzione Zabka che quella francese Carrefour hanno dichiarato che continueranno nell’approvvigionamento di prodotti enogastronomici dall’Italia.
«Nessun annullamento ordini dai supermercati in Polonia, pertanto – ha dichiarato il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate - sebbene la situazione inizi ad essere complicata anche negli altri Stati dove, a fronte dell’allargamento del contagio, saranno prese le medesime decisioni già attuate in Italia. Ringrazio il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e tutta la diplomazia italiana che stanno conducendo un lavoro egregio per tutelare le imprese agroalimentari del nostro Paese. In particolar modo, il mio più sentito ringraziamento va all’attenzione con cui si è mossa l’Ambasciata italiana a Varsavia, difendendoci su un mercato storicamente importante per i nostri prodotti».
«Purtroppo – prosegue il sottosegretario alle Politiche agricole – la chiusura di ristoranti e bar negli altri Paesi comporterà sicuramente un annullamento di ordini e un calo delle esportazioni agroalimentari. Pertanto, rinnovo l’invito ai consumatori italiani a premiare l’immane sforzo che la filiera agroalimentare nazionale sta portando avanti, assicurando a tutti noi il cibo sugli scaffali. Consumate prodotti freschi e di produzione locale facendo un po’ di attenzione in più all’etichetta. È un momento in cui siamo chiamati tutti ad essere solidali e ad avere maggiore sensibilità».
I tir che trasportano agroalimentare italiano possono varcare il confine con la Slovenia
La Slovenia (che, ricordiamo, ha chiuso diversi varchi con l'Italia) ha garantito che i tir potranno tranquillamente varcare la frontiera per recarsi in altri Stati, a fronte naturalmente di un controllo della misurazione della febbre degli autotrasportatori. Rassicurazioni anche dalla Polonia, dove sia la catena locale di distribuzione Zabka che quella francese Carrefour hanno dichiarato che continueranno nell’approvvigionamento di prodotti enogastronomici dall’Italia.
«Nessun annullamento ordini dai supermercati in Polonia, pertanto – ha dichiarato il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate - sebbene la situazione inizi ad essere complicata anche negli altri Stati dove, a fronte dell’allargamento del contagio, saranno prese le medesime decisioni già attuate in Italia. Ringrazio il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e tutta la diplomazia italiana che stanno conducendo un lavoro egregio per tutelare le imprese agroalimentari del nostro Paese. In particolar modo, il mio più sentito ringraziamento va all’attenzione con cui si è mossa l’Ambasciata italiana a Varsavia, difendendoci su un mercato storicamente importante per i nostri prodotti».
Giuseppe L'Abbate
«Purtroppo – prosegue il sottosegretario alle Politiche agricole – la chiusura di ristoranti e bar negli altri Paesi comporterà sicuramente un annullamento di ordini e un calo delle esportazioni agroalimentari. Pertanto, rinnovo l’invito ai consumatori italiani a premiare l’immane sforzo che la filiera agroalimentare nazionale sta portando avanti, assicurando a tutti noi il cibo sugli scaffali. Consumate prodotti freschi e di produzione locale facendo un po’ di attenzione in più all’etichetta. È un momento in cui siamo chiamati tutti ad essere solidali e ad avere maggiore sensibilità».
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Alberto Lupini
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