Incendi in Sardegna, c'è la mano dell'uomo. Aziende in fiamme e persone evacuate

Dalle campagne ai boschi, dalle aziende agricole agli agrumeti: vasti territori ridotti in cenere e danni ancora da quantificare. Le fiamme sono state causate dall'uomo e poi alimentate dal vento di maestrale

07 agosto 2023 | 11:06

Ieri, domenica 6 agosto, la Sardegna, così come la Sicilia qualche giorno fa, è stata colpita da un'ondata di incendi, con quaranta roghi divampati in poche ore. Dalle campagne ai boschi, dalle aziende agricole agli agrumeti, vasti territori sono stati ridotti in cenere, causando danni ancora da quantificare. Le fiamme, causate dall'uomo (episodi di natura dolosa) e alimentate dal vento di maestrale, hanno preso di mira diversi centri dell'isola, provocando una vera e propria devastazione. Infatti, circa 600 persone sono state evacuate a Posada (Nuoro), tra Monte Longu e San Giovanni nella costa nord orientale dell'isola. Poi, nella corsa sud-orientale, il territorio è stato attaccato da un enorme incendio che ha raso al suolo la zona di Feraxi, distruggendo quattro aziende agricole e le preziose scorte di foraggio destinate ai mesi successivi.

Le località di Porto Corallo a Villaputzu e San Priamo, insieme alla caratteristica borgata di San Vito, non sono state risparmiate. Qui, agrumeti e una fattoria, meta di numerose scolaresche, sono stati completamente distrutti. Gli sforzi per stimare i danni partiranno una volta completato il censimento delle superfici e degli alberi colpiti dalle fiamme. Anche nelle zone di Posada e Siniscola, nel nord-est dell'isola, decine di ettari di vegetazione e aree coltivate sono stati divorati dal fuoco. Più di seicento persone sono state evacuate per precauzione e sette mezzi operativi, compresi quelli provenienti dalla penisola, sono stati mobilitati per spegnere gli incendi con l'aiuto di squadre a terra.

Incendi in Sardegna: danni anche nel sud dell'isola

Anche il sud della Sardegna ha subito danni significativi, con il ristorante di San Giovanni Suergiu evacuato a causa della vicinanza a un grosso incendio che ha distrutto foraggio, vegetazione e altre colture. Le fiamme hanno seminato il panico anche a Costa Rei e nella zona umida protetta di Molentargius. Inoltre, a Sadali, una persona è stata colta da malore mentre cercava di spegnere il fuoco. Le reazioni alle devastanti conseguenze degli incendi non si sono fatte attendere. Il sindaco di Muravera, Salvatore Piu, ha annunciato l'intenzione di proclamare lo stato di calamità e ha dichiarato che il comune presenterà un esposto alla Procura della Repubblica contro ignoti. Tuttavia, al momento non ci sono certezze sulla natura dei roghi.

La mano dell'uomo dietro agli incendi scoppiati in Sardegna

E, secondo gli ultimi aggiornamenti, dietro gli scoppi di questi incendi c'è la mano dell'uomo. La natura dolosa, infatti, riferisce l'Ansa, è stata accertata dagli agenti della Forestale per alcuni roghi divampati nel sud dell'Isola e a Gairo, nel nuorese: sono stati trovati degli inneschi che testimoniano l'azione volontaria da parte, finora, di ignoti. Per questo, presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha ordinato al Corpo forestale regionale di intensificare gli sforzi per individuare e portare alla giustizia i responsabili. La situazione ha spinto il governatore a richiedere alla Protezione civile nazionale il potenziamento della flotta aerea antincendio e l'attivazione del meccanismo di protezione civile europea. Nel frattempo, il Governo ha annunciato l'intenzione di inasprire le pene per coloro che saranno ritenuti responsabili di causare gli incendi, e la Regione Sardegna prevede di costituirsi parte civile nei processi contro i presunti incendiari.

Incendi in Sardegna, Coldiretti: «Importante l’azione di prevenzione e di attenzione»

Sulla questione è intervenuta anche la Coldiretti, che ha sottolineato come «ci vorranno anni prima che le piante da frutto distrutte possano tornare a produrre con danni ambientali ed economici per le aziende. La Coldiretti è impegnata in un'azione di monitoraggio e di sostegno alle aziende colpite ma è anche importante l’azione di prevenzione e di attenzione. Nella lotta agli incendi è determinante la velocità di azione e sono proprio gli agricoltori sul territorio che costituiscono una rete naturale e diffusa di sorveglianza, senza la quale il conto delle devastazioni sarebbe molto più pesante, ma che li espone anche a gravi rischi, specie in una situazione dove la siccità e le alte temperature favoriscono l’espandersi rapido delle fiamme».

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Alberto Lupini


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