I ristoranti dei clan 13 arresti tra Roma e Napoli
L'ordinanza di custodia cautelare è scattata per estorsione, intestazione fittizia di beni, aggravati dal metodo mafioso, e esercizio abusivo del credito. Le indagini erano partite nel 2017
29 settembre 2020 | 09:27
Le mani dei clan camorristici sui ristoranti del centro di Roma. Dalle prime luci dell’alba tra le provincie di Roma e Napoli è incorso un'indagine dei carabinieri che stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 persone indagate, a vario titolo, per estorsione, intestazione fittizia di beni, aggravati dal metodo mafioso, e esercizio abusivo del credito.
Tra i destinatari dell'ordinanza anche Angelo e Luigi Moccia, ritenuti i capi dell'omonimo clan camorristico. Come riporta l’Ansa, dall'indagine sarebbero emersi diversi interessi economici del clan nella capitale e in particolare proprio sui ristoranti del centro. I carabinieri stanno anche eseguendo un sequestro di beni per 4 milioni.
Le indagini sono partite nel 2017 subito dopo la scarcerazione di Angelo Moccia: gli accertamenti avrebbero consentito di verificare che i clan gestivano attraverso dei prestanome diverse attività commerciali a Roma, riciclando i capitali illeciti in investimenti immobiliari e in macchine di lusso - sempre intestate ad altri soggetti - e estorcendo denaro con metodi mafiosi a chi non rispettava le regole. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip di Roma su richiesta della Dda.
La notizia conferma, purtroppo, una difficile situazione denunciata più volte anche da Italia a Tavola, tra ristoratori spacciatori e agromafie che generano un giro d'affari illecito nel mondo agroalimentare che vale quasi 25 miliardi di euro e coinvolge 5mila ristoranti.
Tra i destinatari dell'ordinanza anche Angelo e Luigi Moccia
Tra i destinatari dell'ordinanza anche Angelo e Luigi Moccia, ritenuti i capi dell'omonimo clan camorristico. Come riporta l’Ansa, dall'indagine sarebbero emersi diversi interessi economici del clan nella capitale e in particolare proprio sui ristoranti del centro. I carabinieri stanno anche eseguendo un sequestro di beni per 4 milioni.
Le indagini sono partite nel 2017 subito dopo la scarcerazione di Angelo Moccia: gli accertamenti avrebbero consentito di verificare che i clan gestivano attraverso dei prestanome diverse attività commerciali a Roma, riciclando i capitali illeciti in investimenti immobiliari e in macchine di lusso - sempre intestate ad altri soggetti - e estorcendo denaro con metodi mafiosi a chi non rispettava le regole. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip di Roma su richiesta della Dda.
La notizia conferma, purtroppo, una difficile situazione denunciata più volte anche da Italia a Tavola, tra ristoratori spacciatori e agromafie che generano un giro d'affari illecito nel mondo agroalimentare che vale quasi 25 miliardi di euro e coinvolge 5mila ristoranti.
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Alberto Lupini