Hotel, ristoranti e matrimoni Vaccino e test rapido per la ripresa
Le associazioni di categoria della ristorazione e del turismo chiedono di includere gli operatori del settore fra i primi da vaccinare. Obiettivo: salvare la stagione 2021 e rilanciare le aziende colpite dalle sarrate
01 febbraio 2021 | 11:36
Il mondo del turismo, compatto, chiede di partire dalle vaccinazioni per salvare la prossima stagione. Dopo il flop del periodo natalizio che, con gli impianti di rialita chiusi e gli spostamenti impediti, ha colpito tutte le località di vacanza, le sigle associative sbattono sul tavolo un programma di rilancio chiaro.
Il messaggio è semplice: dare priorità alle categorie impegnate nel settore turistico così da tutelare operatori e clienti. A ribadirlo sono state le associazione di categoria con un’istanza unitaria firmata il 26 gennaio da Federalberghi, Fipe, Faita e Fiavet (per Confcommercio), Assocamping, Assohotel, Assoviaggi, Fiba e Fiepet (associate Confesercenti) con il supporto dei sindacati.
Priorità per ripartire
La richiesta è dettata da ragioni pratiche: «Il turismo e la ristorazione vivono di contatto con le persone, con le cose, con il cibo», ha affermato Salvatore Sanghez, direttore di Confesercenti Puglia al Nuovo Quotidiano di Puglia. Certo, nessuna volontà di saltare la fila. Consci della necessità di mettere in sicurezza per primi gli operatori della sanità e le categorie più fragili della popolazioni, albergatori e ristoranti vogliono iniziare a programmare per tornare a lavorare. E il vaccino sembra l’unico strumento a disposizione.
Dopo un anno di chiusura de facto, nonostante nessun Dpcm abbia mai impedito l’attività ricettiva, hotel e alberghi chiede di non farsi trovare impreparati: «Chiediamo di accelerare e accorciare i tempi per evitare che alla crisi economica si aggiunga una crisi di nervi e relativa perdita di lucidità. Il rischio è quello di perdere l’intera filiera. Il senso della proposta è portare all’attenzione del Governo questa questione e una possibile soluzione», ha sottolineato Francesco De Carlo, presidente regionale Asshotel.
In vacanza per sposarsi
Ad attendere un’evoluzione in questo senso è il settore dei matrimoni. In Puglia, per esempio, la filiera del wedding ha registrato un calo di fatturato del -90%. Crollo verticale da cui è difficile rialzarsi senza una spinta. Per questo le aziende della regione hanno chiesto un incontro con le istituzioni locali al fine di delineare un protocollo condiviso che faccia da volano per il ritorno dei futuri sposi sul territorio.
Per questo, la filiera condivide la proposta del presidente di Assoeventi, Michele Boccardi, già discussa e condivisa con il Mef e con la Protezione civile, che prevede la possibilità di applicare anche al matrimonio la soluzione dei tamponi rapidi, già sperimentata in altri ambienti come quello dello spettacolo e dei trasporti aerei. In questi giorni si studieranno tutte le soluzioni per contemperare le esigenze specifiche di un evento come il matrimonio e quelle di sicurezza per la salute.
Obiettivo, salvare la stagione 2021 dallo spauracchio dei rinvii precoci, ossia quelli che vengono effettuati a 60 giorni dal fatidico evento e che non richiedono di far riferimento a nessuna causa di forza maggiore.
Vaccini il prima possibile: questo il messaggio del turismo alle istituzioni
Il messaggio è semplice: dare priorità alle categorie impegnate nel settore turistico così da tutelare operatori e clienti. A ribadirlo sono state le associazione di categoria con un’istanza unitaria firmata il 26 gennaio da Federalberghi, Fipe, Faita e Fiavet (per Confcommercio), Assocamping, Assohotel, Assoviaggi, Fiba e Fiepet (associate Confesercenti) con il supporto dei sindacati.
Priorità per ripartire
La richiesta è dettata da ragioni pratiche: «Il turismo e la ristorazione vivono di contatto con le persone, con le cose, con il cibo», ha affermato Salvatore Sanghez, direttore di Confesercenti Puglia al Nuovo Quotidiano di Puglia. Certo, nessuna volontà di saltare la fila. Consci della necessità di mettere in sicurezza per primi gli operatori della sanità e le categorie più fragili della popolazioni, albergatori e ristoranti vogliono iniziare a programmare per tornare a lavorare. E il vaccino sembra l’unico strumento a disposizione.
Dopo un anno di chiusura de facto, nonostante nessun Dpcm abbia mai impedito l’attività ricettiva, hotel e alberghi chiede di non farsi trovare impreparati: «Chiediamo di accelerare e accorciare i tempi per evitare che alla crisi economica si aggiunga una crisi di nervi e relativa perdita di lucidità. Il rischio è quello di perdere l’intera filiera. Il senso della proposta è portare all’attenzione del Governo questa questione e una possibile soluzione», ha sottolineato Francesco De Carlo, presidente regionale Asshotel.
In vacanza per sposarsi
Ad attendere un’evoluzione in questo senso è il settore dei matrimoni. In Puglia, per esempio, la filiera del wedding ha registrato un calo di fatturato del -90%. Crollo verticale da cui è difficile rialzarsi senza una spinta. Per questo le aziende della regione hanno chiesto un incontro con le istituzioni locali al fine di delineare un protocollo condiviso che faccia da volano per il ritorno dei futuri sposi sul territorio.
Per questo, la filiera condivide la proposta del presidente di Assoeventi, Michele Boccardi, già discussa e condivisa con il Mef e con la Protezione civile, che prevede la possibilità di applicare anche al matrimonio la soluzione dei tamponi rapidi, già sperimentata in altri ambienti come quello dello spettacolo e dei trasporti aerei. In questi giorni si studieranno tutte le soluzioni per contemperare le esigenze specifiche di un evento come il matrimonio e quelle di sicurezza per la salute.
Obiettivo, salvare la stagione 2021 dallo spauracchio dei rinvii precoci, ossia quelli che vengono effettuati a 60 giorni dal fatidico evento e che non richiedono di far riferimento a nessuna causa di forza maggiore.
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Alberto Lupini
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