Guida “Le Soste” 2018 94 i membri, 10 le new entry
È cominciata nel segno di Gualtiero Marchesi la presentazione dell’edizione 2018 della Guida “Le Soste” (edita da Mediavalue), tenutasi a Milano presso il Volvo Studio, in via Melchiorre Gioia
26 febbraio 2018 | 12:45
di Guido Gabaldi
Le new entry sono:
- Al Ferarut di Rivignano (Ud) - Alberto Tomizzo;
- Ca’ Vittoria di Tigliole d’Asti (At)- Massimiliano Musso;
- Cinque Enrico Bartolini & Le Soste, presso Fico Eataly World Bologna - Salvatore Amato;
- Dolce Stil Novo di Venaria Reale (To) - Alfredo Russo;
- Dolomieu di Madonna di Campiglio (Tn) - Enrico Croatti;
- Il Falconiere di Cortona (Ar) - Silvia Baracchi;
- Il Saraceno di Cavernago (Bg) - Roberto Proto;
- La Buca di Cesenatico (Fc) - Stefano Bartolini;
- Oseleta, Villa Cordevigo di Cavaion Veronese (Vr) - Giuseppe D’Aquino;
- Seta Milano - Antonio Guida.
Claudio Sadler
«Intendo dire - continua il presidente Sadler - che gli elementi fondativi dell’associazione non sono cambiati. Qualità, creatività e salubrità dei piatti sono ancora alla base della nostra ricerca, sempre declinata attraverso la migliore tradizione italiana: l’etnico e il fusion non sono ammessi. Anche quando valutiamo le richieste di associazione provenienti dall’estero, è sempre la cucina italiana ad essere al centro, anche perché a livello mondiale conquista terreno, anno dopo anno, di pari passo con i nostri meravigliosi prodotti tipici».
Mario Cucci
«Io direi che - tiene a precisare l’editore del volume, Mario Cucci - Le Soste è una rassegna, un’esposizione, più che una guida. Non è nostra intenzione, insomma, fare una classifica tra i nostri soci: si meritano tutti la visibilità che cerchiamo di dare alla loro arte, anche attraverso il nostro sito internet e i social network ad esso agganciati. Siamo arrivati a 94 membri e 300 pagine, per cui da quest’anno è stato inserito un indice alfabetico per facilitare la consultazione. Le richieste di associazione continuano ad arrivare, ma la selezione operata del consiglio direttivo è sempre molto rigorosa: si tratta, infatti, di rappresentare al meglio l’eccellenza della ristorazione italiana, una responsabilità non da poco».
Ma rendere omaggio al fondatore Gualtiero Marchesi e ai valori della tradizione italiana non vuol dire stare fermi: l’associazione guarda avanti, facendosi carico di soppesare le nuove tendenze senza rinunciare a nulla del patrimonio gastronomico e culturale messo da parte negli anni, affinché il futuro della nostra ristorazione sia all’altezza delle aspettative dei gourmet di tutto il mondo.
Per informazioni: www.lesoste.it
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Alberto Lupini