Grillo contro il filtro alle news online «Vogliono un tribunale dell’Inquisizione»
02 gennaio 2017 | 12:00
di Federico Biffignandi
Beppe Grillo
Lui, da tempo sostenitore dell’informazione libera sul web e nemico dichiarato della carta stampata oltre che del giornalismo “tradizionale”, prende spunto da un’intervista rilasciata al Financial Times dal presidente dell’Antitrust Giovanni Petruzzella e attacca: «La post-verità - si legge - è una definizione usata dai rosiconi che non sono entrati nel ventre della balena del web e quindi non riescono a interpretare i tempi. Parliamo di giornalisti le cui testate hanno avallato per anni bugie ed idiozie di ogni tipo. La post-verità semmai è quella costruita dai giornalisti. Chi vi ha aderito poi si è sorpreso per Grillo, per la Brexit, per la vittoria di Trump e per quella del no al referendum in Italia. Ci raccontano un mondo che non esiste più e chiamano post-verità quello reale».
Grillo poi condanna l’idea di Petruzzella di individuare un metodo per filtrare le notizie che compaiono in rete: «Vogliono fare un bel tribunale dell'Inquisizione - scrive - controllato dai partiti di governo, che decida cosa è vero e cosa è falso».
Dopo aver elencato le posizioni del neo premier Paolo Gentiloni, di Matteo Renzi e di Giorgio Napolitano tutti preoccupati per le notizie non controllate che circolano in rete, Grillo chiosa: «Ora che nessuno legge più i giornali e anche chi li legge non crede alle loro balle, i nuovi inquisitori vogliono un tribunale per controllare internet e condannare chi li sputtana. Sono colpevole, venite a prendermi. Questo blog non smetterà mai di scrivere e la rete non si fermerà con un tribunale. Bloccate un social? Ne fioriranno altri dieci che non riuscirete a controllare».
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