Grilli in polvere nel piatto? Più della metà degli italiani dice di “no”

L'Unione Europea ha dato il suo via libera alla commercializzazione dei grilli in polvere. La Coldiretti in un comunicato: «Il 54% degli italiani è contrario agli insetti a tavola»

05 gennaio 2023 | 15:30

L'Unione Europea ha autorizzato l'immissione sul mercato dell'Acheta domesticus, vale a dire il grillo domestico, in polvere parzialmente sgrassata. Una decisione che, come riportato in un comunicato della Coldiretti, non è stata particolarmente apprezzata dal popolo italiano. Nel comunicato dell'associazione che rappresenta ed assiste l'agricoltura si legge come il «54% degli italiani sia proprio contrario agli insetti a tavola», «il 24% indifferente» e solo «il 16% favorevole».

Alberto Brivio: «Così si rischia di stravolgere la dieta mediterranea»

«Di questo passo – sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio – si rischia di stravolgere per sempre lo stile alimentare della dieta mediterranea e il sistema produttivo italiano basato sulla qualità e su tradizioni millenarie. Una corretta alimentazione non può  prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati e a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea».

 

Perché è stata approvata l'immissione sul mercato?

La commercializzazione di insetti a scopo alimentare, scrive la Coldiretti, è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui «novel food» che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi. L’ultima richiesta è stata fatta dalla società vietnamita Cricket One Co. Ltd riguardo l'uso della polvere parzialmente sgrassata ottenuta da Acheta domesticus (grillo domestico) intero nel pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione in generale.

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Alberto Lupini


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