Grandine e maltempo in Veneto: devastate le colline del Prosecco

In particolare, la grandinata più intensa ha colpito le aree dei comuni di Montebelluna, Cornuda, Crocetta del Montello e Pederobba. Zone, com'è noto, famose per le coltivazioni viticole del Prosecco

20 luglio 2023 | 12:49

Dopo Trentino e Friuli, anche il Veneto è stato colpito dal maltempo con la grandine che ha ricoperto il suolo per oltre 10 centimetri. Grandine vento che ha causato una quarantina di feriti; ha danneggiato case e distrutto le coltivazioni. In particolare, la grandinata più intensa ha colpito le aree dei comuni di Montebelluna, Cornuda, Crocetta del Montello e Pederobba. Zone, com'è noto, famose per le coltivazioni viticole del Prosecco. Nelle immagini che i residenti hanno postato sui social, si vedono chicchi di ghiaccio grandi come palle da tennis. Alcune coltivazioni, così come serre e orti, appaiono danneggiate e «per il momento non è possibile fare una stima complessiva dei danni. Bisognerà attendere qualche giorno: solo dopo i sopralluoghi da parte dei tecnici avremo un ordine di grandezza» fa sapere Cia-Agricoltori italiani di Padova. Tanto che per il governatore del Veneto, Luca Zaia, potrebbe estendere lo stato di emergenza.

Grandine in Veneto: Zaia ha firmato lo stato di emergenza

Ma che cosa è successo? Come detto, raffiche di chicchi di ghiaccio grandi come palline hanno colpito ieri, 19 luglio, la zona nordorientale della regione, con gravi danni a case e coltivazioni dell’Alta Marca Trevigiana. La tregua è durata poco meno di 24 ore, poi la nuova ondata di maltempo è tornata a colpire il territorio veneto, già martoriato da una tromba d’aria sulle Dolomiti. Questa volta, l’epicentro della grandinata è stato registrato nel Trevigiano, tra Montebelluna e Pederobba, ma numerose segnalazioni sono arrivate anche dalle province di Padova, Venezia, Rovigo e la zona est di Vicenza.

Zaia ha firmato subito lo stato di emergenza regionale per il Bellunese, ma le misure previste dal decreto porrebbero essere estese alla provincia di Treviso.

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Alberto Lupini


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