Sacca di Goro, con i cuochi parte la riscossa contro il granchio blu

Per tentare di arginare il grave problema e far diventare il vorace crostaceo un risorsa serve un'alleanza tra istituzioni, università e imprese della pesca. Poi grazie agli chef può diventare cibo di alta cucina

13 novembre 2023 | 12:46
di Tiziano Argazzi

Il granchio blu o granchio reale è un crostaceo vorace, una specie alloctona invasiva, che arriva dalle rive statunitensi dell'Atlantico e del Golfo del Messico, e sta mettendo a serio rischio l'ecosistema marino e l'economia di varie regioni italiane. A dispetto del suo nome scientifico, “Callinectes sapidus” cioè “bella nuotatrice saporita”, ha invaso i fondali della costa Adriatica, in particolare quella prospiciente a Friuli, Veneto ed Emilia Romagna, ed in mancanza di antagonisti naturali stermina pesci, vongole veraci, cozze e altri molluschi.

Il granchio blu invade la Sacca di Goro: a rischio un comparto di eccellenza

La situazione è particolarmente grave a Goro, comune di 4mila anime in provincia di Ferrara, noto per avere dato i natali a Milva e per le vongole, da sempre l'oro grigio di questo territorio. Infatti l'ampia insenatura a forma di mezzaluna di duemila ettari prospiciente al porto di Goro, è il luogo dove le vongole veraci, riescono a crescere e svilupparsi in modo ideale. Nel grande specchio d'acqua, noto come Sacca di Goro, vengono annualmente raccolte oltre 16mila tonnellate di vongole, che corrispondono al 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea. I vari allevamenti vedono impegnate, tra Goro e Comacchio, decine di cooperative ed oltre 1700 pescatori con un giro d'affari annuo che sfiora i 100 milioni di euro che oggi rischia di azzerarsi.

Il granchio blu invade la Sacca di Goro: la compromissione della biodiversità e gravi danni sociali

Infatti tale eccellenza è messa a dura prova dalla devastazione prodotta dal granchio blu che divora ogni tipo di pesce che arriva a tiro delle sue chele. Tale “presenza” è altamente dannosa anche per la peculiarità di tale ecosistema ricompreso nel Parco del Delta del Po, riconosciuto dall'Unesco “Riserva della Biosfera” per la importante biodiversità ed al rapporto equilibrato tra uomo ed ambiente. La drammatica situazione è stata  approfondita a Goro (Fe) nelle sale del Ristorante La Marinara, in una giornata di studio alla presenza del presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dell'assessore regionale all'Agricoltura Alessio Mammi, dei primi cittadini di Goro e Comacchio, Maria Marika Bugnoli e Pierluigi Negri, delle associazioni di categoria e del professor Giuseppe Castaldelli del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Prevenzione dell'Università di Ferrara che dovrebbe monitorare l'avanzata del predatore vestito di blu e studiare le modalità per contrastarne la diffusione.

«Bisogna mantenere alta l'attenzione sul tema emergenza granchio blu che sta generando danni gravissimi agli allevamenti di vongole con ripercussioni pesantissime in ambito economico e sociale - è stato il commento unanime di sindaci, associazioni di categoria ed operatori. È fondamentale lavorare su istanze comuni per salvaguardare questo comparto, primo in Italia ed il secondo in Europa, ed il lavoro di chi vive della pesca e dei settori ad essa collegati». «A fine anno migliaia di pescatori rimarranno senza lavoro - ha rimarcato Massimo Genari direttore generale del Copego, il Consorzio dei Pescatori di Goro - in quanto stanno raccogliendo le ultime vongole rimaste e poi non potranno seminare il novellame che verrebbe immediatamente divorato dal granchio killer. In tal modo è a rischio la produzione 2024 con ricadute pesantissime sulla vita di centinaia di imprese e sul reddito delle famiglie di lavoratori e pescatori occupati nell'acquacoltura gorese e comacchiese».

Il granchio blu invade la Sacca di Goro, Bonaccini: «Servono aiuti e nuove idee per fronteggiarla»

«Questa è una grande emergenza nazionale - sono le parole del presidente della regione Stefano Bonaccini - che per essere affrontata con possibilità di successo ha bisogno di una alleanza strategica tra impresa, università, istituzioni e governo che deve anche immediatamente dichiarare lo stato di calamità per un settore, come abbiamo più volte ribadito, gravemente colpito dalla proliferazione di questo crostaceo. Quindi da un lato sono indispensabili aiuti e ristori - ha proseguito il presidente Bonaccini - e dall'altro interventi strutturali per difendere gli allevamenti e salvare le vongole che rimane la nostra priorità. Come giunta regionale abbiamo stanziato un milione di euro di ristori per le imprese produttrici di vongole che abbiano subìto perdite economiche. Tutti però debbono fare la propria parte e nessuno può pensare di approfittare della proverbiale pazienza e della voglia di lavorare degli emiliani e dei romagnoli».

Granchio blu in cucina: buono e versatile

Poi la parola è passata agli chef stellati che hanno deliziato i presenti con una selezione di piatti a base di granchio blu, studiati per rendere il “Callinectes sapidus” una prelibatezza gastronomica. Nella cucina del Ristorante Marinara personaggi del calibro di Gianfranco e Paola Vissani, Fulvio Pierangelini,  Philippe Léveillé, Valentino Mercattili, Salvatore Tassa e Filippo Venturi (miglior pizzaiolo emergente 2023 per il Gambero Rosso), hanno preparato un piacevole ventaglio di piatti - dalla pizza al risotto, dalla zuppa al gelato - dove l'ingrediente principale era il granchio blu, in un matrimonio di sapori con alcuni dei 44 prodotti Dop e Igp dell'Emilia-Romagna e le eccellenze ittiche dell'Adriatico.

«Una straordinaria brigata di cucina, unita per aiutare i tanti pescatori della zona - ha commentato Igles Corelli lo chef ferrarese di lungo corso che ha coordinato la parte culinaria dell'evento - e capace di trasformare una criticità in opportunità. Infatti il granchio blu è particolarmente versatile in cucina ed utilizzabile dall'antipasto al dolce e questo potrebbe essere il modo migliore per trasformare una enorme criticità in opportunità per la soddisfazione di tutti». Le ricette dei piatti proposti saranno presto disponibili sul sito dell'Assessorato regionale all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna, in una pagina dedicata. Inoltre andranno a comporre un ricettario, realizzato anche in versione cartacea, con una serie di utili consigli per trattare il granchio blu, da distribuire a fiere ed eventi turistici e nei canali della ristorazione regionale ed in quelli Horeca. Il tutto con l'obiettivo di promuovere commercializzazione e consumo domestico di tale crostaceo alloctono che sta mettendo in serio pericolo l'ecosistema marino e le attività ittiche locali ma che in cucina è in grado di entusiasmare anche i palati più esigenti.

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Credits  -  Policy  -  PARTNER  -  EURO-TOQUES | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024