Il governo vieta ai liceali di fare gli apprendisti in hotel e ristoranti

A stabilirlo il ministero del Lavoro. Una decisione che si aggiunge a quella che impedisce ai minori di essere impiegati come bagnini e che si ripercuoterà sulla prossima stagione estiva, in un comparto dove già manca personale

22 febbraio 2024 | 14:12

Gli studenti del liceo non potranno fare gli apprendisti nel comparto del turismo. Infatti, il ministero del Lavoro ha stabilito che gli alunni non possono fare lavori diversi da quelli che il proprio percorso scolastico indica. Ad esempio, un liceale o uno studente di meccatronica non può fare il barista o il cameriere sfruttando il contratto da apprendistato, una tipologia contrattuale riservata a chi ha scelto quel percorso di studio. In sostanza, i ragazzi e le ragazze tra i 16 e i 18 anni che speravano di fare un'esperienza lavorativa al bar, negli alberghi o nei ristoranti in estate dovranno riporre le loro aspettative.

Una scelta che sicuramente si ripercuoterà sulla prossima stagione estiva, in un comparto dove già manca moltissimo personale. «Questa decisione è molto limitante per il comparto alberghiero e in generale per tutto il settore turistico - commenta a Il Resto del Carlino il presidente di Federalberghi Rimini, Patrizia Rinaldis. Da anni ripetiamo che vanno trovate le motivazioni per portare i giovani a fare un'esperienza nel nostro comparto e così facendo al contrario li allontaniamo».

Stop anche ai bagnini minorenni, ora sarà ancora più difficile trovare personale

Una decisione, quella di vietare agli studenti di non poter svolgere lavori diversi da quelli che il proprio percorso scolastico indica, che si aggiunge al recente decreto legge che impedisce ai minori di essere impiegati come bagnini. Una serie di provvedimenti, dunque, che avrà un impatto significativo sul turismo italiano. Il regolamento per i bagnini di salvataggio, che alza l'età minima per l'accesso ai corsi di formazione da 16 a 18 anni, unito a quello dei liceali, renderà infatti ancora più difficile trovare personale qualificato da impiegare in estate.

«Assumere un under 18, per un'azienda, era diventato un problema sia sotto il profilo della responsabilità del datore nei suoi confronti sia da un punto di vista di giorni liberi (chi lavora sabato e domenica, cioè nei giorni di maggiore affluenza, ha diritto a due giorni liberi invece di uno) - aveva commentato Daniele Avvento, presidente del Sindacato italiano balneari (Sib) di Confcommercio Grosseto, qualche giorno fa - ma i ragazzi prima erano il salvagente delle imprese: ora ci hanno tolto anche questa possibilità».

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Alberto Lupini


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