Giornata mondiale dell'acqua: entro il 2050 il 51% della popolazione sarà a rischio idrico
Obiettivo principale del 2023 è combattere l'accelerazione del cambiamento climatico per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria. Allo stato attuale 785 milioni di persone non dispongono di acqua potabile
Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 prevista all'interno delle direttive dell'Agenda 21, risultato della conferenza di Rio. Il tema di quest'anno è il legame tra acqua e cambiamenti climatici. L'obiettivo della giornata è sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull'importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico. Gli Stati sono invitati a dedicare la giornata, ciascuno secondo le proprie caratteristiche nazionali, ad implementare attività concrete come la promozione della coscienza pubblica attraverso la pubblicazione e la diffusione di documentari, l’organizzazione di conferenze, tavole rotonde e seminari relativi alla conservazione e allo sviluppo delle risorse idrologiche.
I numeri dell'emergenza
La Giornata mondiale dell'acqua intende focalizzare l'attenzione sull'importanza dell'acqua dolce e supportare la gestione sostenibile delle scarse risorse, affrontando la crisi idrica globale. Anche l'UNESCO, l’Agenzia delle Nazioni Unite, è in prima linea su questo fronte tramite il World Water Assessment Programme e UN-Water, è forte e presente. Il nuovo Rapporto sullo Sviluppo delle Risorse Idriche Mondiali sarà lanciato proprio il 22 marzo, per fornire ai decisori politici gli strumenti per formulare e implementare politiche idrologiche sostenibili. Obiettivo principale della Giornata mondiale dell'acqua 2023 è l'accelerazione del cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria. I dati sull’acqua a livello mondiale fanno davvero riflettere: allo stato attuale 785 milioni di persone non dispongono di acqua potabile e 2 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi igienici di base. Lo sfruttamento selvaggio delle fonti di acqua da parte dell'uomo può portare a un vero e proprio disastro: si ritiene che entro il 2050 il 51% della popolazione e il 46% del PIL globale saranno a rischio idrico. Quest’anno il tema chiama, all’ordine del giorno, è relativo all’impatto degli effetti del cambiamento climatico sulle risorse idriche. Questi cambiamenti, lo dicono gli esperti e il mondo agricolo, continuano ad intensificarsi e ormai devono considerarsi ricorrenze ordinarie.
Siccità e caldo anomalo
Anche in questi giorni si fanno i conti con una siccità anomala ed un cambio climatico anomalo: iI caldo anomalo e la prolungata assenza di precipitazioni fa notare Coldiretti manda la natura in tilt con i ciliegi già in fiore e le prime fave pronte per la raccolta, mesi prima dell’appuntamento del primo maggio, nelle campagne dove per la siccità sono a rischio le semine primaverili. È quanto emerge dal monitoraggio delle Coldiretti sugli effetti del vasto campo di alta pressione destinato a durare per giorni con alte temperature senza precipitazioni. Le coltivazioni ingannate dal clima sono in anticipo con gli ortaggi in maturazione precoce e le piante da frutto che iniziano a fiorire fuori stagione con il rischio che il probabile ritorno del freddo e del gelo distrugga poi i raccolti. Con il caldo si estende l’allarme siccità dopo un 2022 che ha registrato il 30% di pioggia in meno, l’assenza nel 2023 di precipitazioni significative con una temperatura a gennaio superiore di 0,96 gradi rispetto alla media storica lungo la Penisola, secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr.
L’anomalia è più evidente al nord dove lo scorso anno sono cadute il 40% di precipitazioni in meno e la temperatura a gennaio 2023 è risultata di ben 1,41 gradi superiore alla media. Alla vigilia delle semine il fiume Po è a secco e al Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate, secondo l’ultima rilevazione della Coldiretti. Lo stato di magra del più grande fiume italiano è rappresentativo delle difficoltà in cui si trovano tutti gli altri corsi d’acqua del settentrione con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 39% del lago di Garda al 39% di quello Maggiore fino ad appena al 21% di quello di Como ma si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico. Il quadro è aggravato dai dati sui prelievi: l’Italia è il Paese europeo che presenta il maggior prelievo di acqua potabile (dato in crescente incremento negli ultimi decenni, con una recente leggera flessione) con 419 litri/giorno per abitante (2018-2019) corrispondenti a consumi di 237 litri/giorno per abitante, dati i tassi di perdite medie prossime al 40%, ma oltre il 50% proprio nelle aree soggette a siccità e scarsità idrica. Secondo stime di Utilitalia, gli investimenti necessari solo per contrastare i fenomeni di siccità sono pari a 50 euro per abitante l’anno per un periodo di 4 anni, attraverso invasi e serbatoi, nuovi approvvigionamenti, riutilizzo delle acque reflue, riduzione delle dispersioni e interconnessioni tra acquedotti, sistemi di dissalazione (tenendo sotto controllo possibili rischi ambientali e consumi energetici).
Danni e costi
I costi di questa situazione così complicata? A fare delle stime è sempre Coldiretti: la situazione è peggiore di quella dello scorso anno quando si è registrato una perdita di almeno 6 miliardi di euro nei raccolti per la siccità. Quest’anno verranno coltivati in Italia quasi 8mila ettari di riso in meno per un totale di appena 211mila ettari, ai minimi da trenta anni, secondo sulla base delle previsioni di semina. E preoccupano anche le semine di mais necessario per garantire l’alimentazione del bestiame per la produzione del latte dal quale nascono i grandi formaggi, dopo gli sconvolgimenti che ci sono state sul commercio internazionale a seguito della guerra in Ucraina. Dal bacino del Po dipende 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio della Pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale. Dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dai grandi formaggi come Parmigiano reggiano e il Grana Padano ai salumi più prestigiosi come il prosciutto di Parma o il Culatello di Zibello fino alla frutta e alla verdura la produzione della food valley rappresenta la punta di diamante del Made in Italy alimentare in Italia e nel mondo.
Piccole regole preziose
A questo punto la prima regola è non sprecare acqua. Anche nelle piccole cose quotidiane. Enea (l'agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha redatto una guida per contrastare lo spreco di acqua, in tempo di emergenza idrica con la peggiore siccità degli ultimi 10 anni. Secondo i dati dell’Agenzia nelle abitazioni l'energia necessaria per produrre acqua calda rappresenta circa il 25% dell'energia totale utilizzata mentre il consumo medio di acqua a uso civile (residenziale e terziario) rappresenta circa il 20% dei consumi totali, con una dotazione idrica pro capite (al netto delle perdite) di circa 200 litri per abitante al giorno.
Ecco una ventina di consigli di Enea per ridurre gli sprechi:
- Mantenere efficiente l'impianto idrico e verificare la presenza di perdite occulte
- Chiudere bene il rubinetto per evitare che l'acqua scorra inutilmente
- Raccogliere l'acqua fredda non utilizzata quando si attende di ricevere quella calda
- Stesso consiglio in cucina, per le operazioni di preparazione degli alimenti o il lavaggio della verdura usare le bacinelle anziché l'acqua corrente
- Riutilizzare l'acqua di cottura della pasta o del lavaggio delle verdure per sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie o per annaffiare (quando non è salata)
- Utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico
- Preferire rubinetti con sensori o con rompigetto aerato che riducono il flusso dell'acqua e hanno maggiore efficacia di lavaggio
- Installare sciacquoni a doppio tasto per risparmiare anche 100 litri al giorno
- Preferire la doccia alla vasca da bagno
- Chiudere l'impianto centrale in caso di periodi prolungati di mancato utilizzo (ad esempio, quando si parte per le vacanze)
- Installare sistemi di raccolta per l'acqua piovana per usi non potabili (lavaggio toilette, lavaggio auto) e per innaffiare
- Utilizzare per l'irrigazione sistemi temporizzati, a goccia o in subirrigazione
- Evitare di lavare l'auto con acqua potabile
- Coprire la superficie delle piscine con teli per evitare l'evaporazione
- Recuperare l'acqua di condensa dei condizionatori o dell'asciugatrice, per usi domestici
- Diversificare l'uso dell'acqua a seconda della sua qualità (potabile, piovana, grigia, nera)
- Utilizzare tecnologie per il riutilizzo delle acque grigie, cioè delle acque generate dalle operazioni di igiene personale
- In giardino, attorno alle piante, effettuare un'adeguata pacciamatura per mantenere il più possibile l'acqua nel terreno
- Installare coperture vegetali sui tetti e giardini pensili
- Nelle superfici esterne agli edifici utilizzare pavimentazioni drenanti.
E a livello più ampio, come per esempio in agricoltura? Secondo Coldiretti di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%. Coldiretti insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati ha pronte una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita.
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Alberto Lupini