Garavaglia alleato della ristorazione. Fipe: È preparato, ci fidiamo di lui
Il ministro del Turismo ha partecipato al consiglio direttivo della Federazione che è uscita dall'incontro soddisfatta per l'attenzione ricevuta. Calugi: «Accelerare sui vaccini per aprire presto»
24 marzo 2021 | 17:55
Un Ministro capace, attento, disponibile, premuroso, dedito alla causa. La Federazione italiana pubblici esercizi ha ospitato il ministro al Turismo, Massimo Garavaglia nel corso dell’ultimo consiglio direttivo e la sensazione che hanno avuto i vertici è stata assai positiva.
Era stato lo stesso presidente della Fipe, Lino Stoppani a volere fortemente Garavaglia presente così da permettergli di ascoltare il dramma nel quale stanno vivendo i pubblici esercizi a causa delle misure restrittive per il contenimento della pandemia e a dare risposte agli imprenditori.
I numeri della crisi
«Nel 2020 – ha spiegato Stoppani - le aziende del settore hanno perso circa il 38% del proprio fatturato. Sono stati bruciati oltre 35 miliardi di euro, 300mila posti di lavoro e 22mila aziende sono scomparse. Davanti a questi numeri i sostegni non possono essere sufficienti. L’unica ricetta è riaprire, in sicurezza ovviamente. Siamo pronti a confrontarci con il nuovo Cts e il ministero della Salute per un nuovo protocollo, più stringente e controlli rigorosi».
Calugi: Mostrata grande attenzione
Garavaglia ha dimostrato apertura su diversi fronti, non promesse pindariche, ma parole spese con misura e capaci di ridare speranza. «Ci ha fatto piacere che il Ministro abbia dato un’attenzione mai vista prima - ha detto il direttore generale della Fipe, Roberto Calugi - sia in termini proprio di tempo dedicato all’ascolto, che di pazienza nell’ascoltare le anime della federazione che hanno espresso le difficoltà del momento ma anche l’auspicio di una collaborazione importante con il nuovo Ministro».
Obiettivo: partecipare al Ministero
L’obiettivo massimo (e ormai storico) della Federazione è quello di poter entrare a pieno titolo nel ministero del Turismo così da poter portare ai vertici governativi le problematiche del settore e proporre soluzioni efficaci. «Al Ministro - ha detto Calugi - abbiamo chiesto 3 cose: poter dare il nostro contributo ed essere riconosciuti a pieno titolo nei programmi legati al turismo e in questo senso il Ministro ha dato un riscontro positivo garantendo l’inclusione della ristorazione e dell’intrattenimento. Secondo: progettare una ripartenza che abbia nella campagna vaccinale uno snodo cruciale. Terzo: Maggiori aiuti economici e agevolazioni, come la restituzione dei prestiti da spostare ai 15 anni (dai 6 attuali) e la revisione dei canoni d’affitto che sulle imprese del settore continuano a pesare eccessivamente».
Profilo preparato
Qualcuno al momento dell’elezione ha criticato la scelta di Garavaglia ritenendolo troppo lontano dal mondo del turismo e quindi non idoneo per ricoprire un ruolo così importante. Non la pensa così Calugi: «Ha dato risposte positive - ha detto - si è rivelato essere un profilo molto interessante che dà risposte di merito. Se poi devo giudicarlo dalla quantità di pagine di appunti che ha preso non posso che ritenermi fiducioso nel suo operato. Io non credo sia necessario venire dal mondo del turismo per presiedere quel dicastero, in più lui viene da un’amministrazione locale che lo favorirà nella gestione».
Inevitabile dare comunque uno sguardo al futuro che esuli dal rapporto - comunque doveroso - tra turismo e ristorazione.
Fiducia sulle aperture
«Tra la primavera e l’estate - ha spiegato Calugi - io penso che si possa tornare ad una normalità. Siamo più ottimisti dell’anno scorso, ma la ripresa non può che fondarsi su un’accelerazione del piano vaccinale, non c’è piano B, bisogna per forza andare in questa direzione. Occorre somministrare dosi agli anziani, alle persone più deboli e abbattere urgentemente la curva della mortalità».
Era stato lo stesso presidente della Fipe, Lino Stoppani a volere fortemente Garavaglia presente così da permettergli di ascoltare il dramma nel quale stanno vivendo i pubblici esercizi a causa delle misure restrittive per il contenimento della pandemia e a dare risposte agli imprenditori.
I numeri della crisi
«Nel 2020 – ha spiegato Stoppani - le aziende del settore hanno perso circa il 38% del proprio fatturato. Sono stati bruciati oltre 35 miliardi di euro, 300mila posti di lavoro e 22mila aziende sono scomparse. Davanti a questi numeri i sostegni non possono essere sufficienti. L’unica ricetta è riaprire, in sicurezza ovviamente. Siamo pronti a confrontarci con il nuovo Cts e il ministero della Salute per un nuovo protocollo, più stringente e controlli rigorosi».
Calugi: Mostrata grande attenzione
Garavaglia ha dimostrato apertura su diversi fronti, non promesse pindariche, ma parole spese con misura e capaci di ridare speranza. «Ci ha fatto piacere che il Ministro abbia dato un’attenzione mai vista prima - ha detto il direttore generale della Fipe, Roberto Calugi - sia in termini proprio di tempo dedicato all’ascolto, che di pazienza nell’ascoltare le anime della federazione che hanno espresso le difficoltà del momento ma anche l’auspicio di una collaborazione importante con il nuovo Ministro».
Obiettivo: partecipare al Ministero
L’obiettivo massimo (e ormai storico) della Federazione è quello di poter entrare a pieno titolo nel ministero del Turismo così da poter portare ai vertici governativi le problematiche del settore e proporre soluzioni efficaci. «Al Ministro - ha detto Calugi - abbiamo chiesto 3 cose: poter dare il nostro contributo ed essere riconosciuti a pieno titolo nei programmi legati al turismo e in questo senso il Ministro ha dato un riscontro positivo garantendo l’inclusione della ristorazione e dell’intrattenimento. Secondo: progettare una ripartenza che abbia nella campagna vaccinale uno snodo cruciale. Terzo: Maggiori aiuti economici e agevolazioni, come la restituzione dei prestiti da spostare ai 15 anni (dai 6 attuali) e la revisione dei canoni d’affitto che sulle imprese del settore continuano a pesare eccessivamente».
Profilo preparato
Qualcuno al momento dell’elezione ha criticato la scelta di Garavaglia ritenendolo troppo lontano dal mondo del turismo e quindi non idoneo per ricoprire un ruolo così importante. Non la pensa così Calugi: «Ha dato risposte positive - ha detto - si è rivelato essere un profilo molto interessante che dà risposte di merito. Se poi devo giudicarlo dalla quantità di pagine di appunti che ha preso non posso che ritenermi fiducioso nel suo operato. Io non credo sia necessario venire dal mondo del turismo per presiedere quel dicastero, in più lui viene da un’amministrazione locale che lo favorirà nella gestione».
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Fiducia sulle aperture
«Tra la primavera e l’estate - ha spiegato Calugi - io penso che si possa tornare ad una normalità. Siamo più ottimisti dell’anno scorso, ma la ripresa non può che fondarsi su un’accelerazione del piano vaccinale, non c’è piano B, bisogna per forza andare in questa direzione. Occorre somministrare dosi agli anziani, alle persone più deboli e abbattere urgentemente la curva della mortalità».
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Alberto Lupini
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