Il Garante della privacy resuscita l'app Immuni per il green pass

L'Autorità per la protezione dei dati personali ha indicato nell'app di tracciamento la soluzione per archiviare il certificato verde europeo. Esclusa l'app Io di PagoPA per criticità con le terze parti . Ma rimangono ancora alcuni nodi per cui servono norme ad hoc. Un esempio? L'utilizzo del green pass per entrare in discoteca

10 giugno 2021 | 16:35
Dopo la votazione favorevole del Parlamento europeo è arrivato anche il nullaosta del Garante della privacy italiano: il green pass procede spedito verso l’entrata in vigore attesa ufficialmente per l’1 luglio ma che potrebbe essere anticipata in via sperimentale in Italia dal 15 giugno. Per esibirlo, i cittadini italiani potranno utilizzare l’app Immuni considerata più sicura rispetto all’app Io di Pago PA. A decidere la preferenza per una piattaforma piuttosto che un’altra è stato proprio il Garante della privacy che ha dato parere favorevole sullo schema del decreto attuativo con cui attivare la piattaforma nazionale a sostegno del digital green certificate europeo.



Il Garante della privacy ha detto sì, ma restano alcuni punti da chiarire

Il nullaosta - che arriva giusto un giorno dopo quello europeo - rappresenta un’ottima notizia per due motivi: da un lato, l’introduzione del green pass aiuterà a sostenere la ripresa del settore turistico e non solo (dalle discoteche ai banchetti di matrimonio il documento diventa sempre più un lasciapassare); dall’altro, la decisione del Garante ammorbidisce una linea rigida che nelle scorse settimane aveva creato non poche difficoltà alla piena adozione del green pass. Basti pensare alla questione dei matrimoni per cui il Garante ha indicato nelle forze dell’ordine le uniche autorità a cui fosse concesso il controllo dei dati, mettendo così in difficoltà le aziende del catering peraltro già alle prese con numerose limitazioni e la definizione dei compiti del Covid manager.

Certo, rimangono ancora alcune tematiche da chiarire. In particolare:
  • la necessità di una norma ad hoc per stabilire le finalità per cui verrà richiesto ai cittadini di esibire il green pass (e il riferimento diretto è alla decisione sulle regole d'ingaggio per l'entrata in discoteca);
  • la necessità di una norma in cui si specifichi che le certificazioni verdi potranno essere rilasciate solo attraverso la piattaforma nazionale – Dcg e verificate esclusivamente attraverso l’app VerificaC19;
  • la necessità di istruire i soggetti deputati ai controlli nel caso in cui non siano le forze dell’ordine.



Come funziona il pass

Il certificato sarà rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali e sarà disponibile in formato digitale o cartaceo con un codice Qr. I certificati rilasciati ai cittadini europei saranno differenti a seconda di quale delle tre tipologie di "immunizzazione" si presenta. Un quadro comune dell'Unione europea renderà i certificati compatibili e verificabili in tutta l'Unione europea, oltre a prevenire frodi e falsificazioni. Il sistema si applicherà dal primo luglio 2021 e resterà in vigore per 12 mesi. I dati sanitari resteranno conservati e protetti nel Paese d’origine. Nel Qr code, leggibile automaticamente ai varchi di frontiera o degli aeroporti, sarà possibile leggere solo il codice identificativo della vaccinazione o del test negativo, oltre al nome e cognome del titolare del certificato e la sua data di nascita.



Green pass, non sarà un documento di viaggio

Il certificato non costituirà una condizione preliminare per la libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio. Durante i negoziati tra le istituzioni, inoltre, gli eurodeputati hanno ottenuto un accordo che stipula che gli Stati dell'Unione non potranno imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati - come quarantena, autoisolamento o test - "a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica". Si dovrà tenere conto delle prove scientifiche, "compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)".

Le misure dovranno essere notificate, se possibile, con 48 ore di anticipo agli altri Stati membri e alla Commissione, mentre il pubblico dovrà ricevere un preavviso di 24 ore. I Paesi dell'Ue sono incoraggiati a garantire che i test abbiano prezzi abbordabili e siano ampiamente disponibili. Su richiesta del Parlamento, la Commissione si è impegnata a mobilitare 100 milioni di euro dallo strumento per il sostegno di emergenza per consentire agli Stati membri di acquistare test per il rilascio di certificati di test digitali Covid dell'Ue.




Il pass lo rilasciano i centri vaccinali o il medico di base

Gli enti preposti al rilascio della certificazione verde dipendono dalla condizione in cui si trova il richiedente. Come si legge nel documento, per i vaccinati «la certificazione è rilasciata, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura sanitaria ovvero dall’esercente la professione sanitaria che effettua la vaccinazione». Diverso è per i guariti dal Covid, che devono richiedere la certificazione verde, sempre in formato cartaceo o digitale, presso la struttura dove «è avvenuto il ricovero del paziente affetto da Covid-19, oppure, per i pazienti non ricoverati, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta». Infine, a chi non è stato infettato, né vaccinato, non resta che poter dimostrare di essere negativo al tampone: l’attestazione viene rilasciata dalla farmacia o dal laboratorio privato in cui si effettua il test molecolare o antigenico.

Quanto dura la validità del certificato

La validità del certificato verde varia a seconda del grado di immunizzazione:
  • 9 mesi a partire dal 14° giorno dalla seconda dose di vaccino;
  • 6 mesi se si presenta una guarigione entro 180 giorni;
  • 48 ore se l'immunità è testimoniata dall'esito negativo del tampone.


Problemi di sicurezza per l'app Io

Nella stessa riunione in cui l'Autorità ha dato parere favorevole al green pass, con un distinto provvedimento in relazione a criticità di ordine generale sul funzionamento dell’app Io è stato ordinato in via d’urgenza alla società PagoPA di «bloccare provvisoriamente alcuni trattamenti di dati effettuati mediante la predetta app che prevedono l’interazione con i servizi di Google e Mixpanel, e che comportano quindi un trasferimento verso Paesi terzi di dati particolarmente delicati». Fra questi: transazioni cashback, strumenti di pagamento, bonus vacanze.

Il bollettino del 10 giugno

Sono 2.079 i nuovi casi di coronavirus in Italia. I decessi odierni sono 88. I tamponi totali sono stati 205.335 per un tasso di positività che rimane fisso all'1%.


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