Ristoratori Toscana contro il ristori quater: «Fumo negli occhi, è una presa in giro»

Il presidente Pasquale Naccari attacca il governo per l'ennesima occasione persa di aiutare concretamente il settore. Allarme anche su 13ª e sui canoni d'affitto. Pronte mobilitazioni di protesta

30 novembre 2020 | 15:51
Altro giro, altra delusione. Anche i ristori quater pronti per Natale non soddisfano i ristoratori che tornano a dare battaglia per chiedere aiuti. E rispetto. Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana, ha detto che «così è stato approvato il nulla come temevamo, la disposizione non prevede misure concrete per la categoria dei ristoratori, ormai condannata a morte da questo governo. Il decreto prevede solo la proroga dei versamenti degli acconti delle imposte sui redditi per chi ha avuto perdite, nel primo settembre, pari al 66% e la sospensione dei versamenti tributari in scadenza a dicembre».

C'è però un problema: «Considerando che noi siamo stati chiusi e che non abbiamo battuto scontrini, quali Iva e contributi dovremmo versare? Insomma, tutto questo è un bluff per cercare di distrarre l’opinione pubblica e far credere di dare aiuti ingenti, in realtà come al solito arriva poco o nulla. Anzi, proprio nulla».


Ristoratori in allarme per il ristori quater

Una presa in giro, tra il nodo 13esime e quello degli affitti
Naccari poi ha rincarato ulteriormente la dose: «Questo ristori quater per noi è una presa di giro. Siamo stati lasciati fuori dal decreto e non sappiamo neanche quando e se potremo riaprire. Ma una cosa è certa: potremo riprendere a lavorare tra mesi e mesi».

In ballo c'è poi la questione delle 13esime: «Ma come facciamo a elargire premi se non lavoriamo e se non abbiamo aiuti economici?». Sempre caldo poi l'irrisolto nodo degli affitti. «Nessun passo avanti su questo fronte - scuote la testa Naccari - anzi, va sempre peggio perchè fioccano gli sfratti».

Sconti sul costo del lavoro? Fumo negli occhi
E gli sconti sul costo del lavoro? «Fumo negli occhi - ha specificato Naccari - bisogna abbattere il costo del lavoro per chi fa i miracoli per mantenere il proprio personale, non agevolare le multinazionali, le uniche che possono assumere. Dicembre per noi è da sempre stato il mese migliore. Ma quest’anno va completamente perso. Ci domandiamo come affrontare i costi fissi, rimasti invariati, se non incassiamo. Da questo decreto è chiara la volontà di far morire un intero settore. Ma noi non staremo a guardare».

I ristoratori non staranno a guardare, pronte mobilitazioni
«Siamo pronti a mobilitazioni imponenti - chiude - lo dobbiamo alle nostre famiglie, completamente dimenticate da questo governo, alle famiglie dei nostri dipendenti, che sono alla disperazione, e a tutta la categoria. Bene che i negozi possano riaprire per lo shopping. Ma per noi non ci saranno né acquisti né cenoni. Per noi la situazione resta tragica: dicembre è perso e ci aspetta solo il buio. Oltretutto, dopo le feste aspettiamoci una risalita dei contagi… Pertanto, è evidente che la nostra riapertura slitterà ancora».

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Alberto Lupini


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