Frutta e verdura sempre consigliati Ma in Italia se ne acquista meno

L’Organizzazione mondiale della sanità consiglia consumi giornalieri da 400 grammi a testa, ma gli italiani nel 2019 hanno ridotto del 3% la spesa per due degli alimenti maggiormente salutari . Il dato arriva dopo 3 anni di aumento progressivo degli acquisti nel Belpaese. A diminuire le quantità nella dieta sono bambini e adolescenti

25 gennaio 2020 | 09:55
Meno frutta e verdura nel carrello della spesa degli italiani. Nel 2019 gli acquisti si sono fermati a circa a 8,5 miliardi di chili, in diminuzione del 3% rispetto all’anno precedente, con effetti sulla salute e sulla qualità della vita. È quanto emerge da una proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Cso in occasione del Vitamina Day organizzato nei mercati di Campagna Amica in occasione del picco dell’influenza.


La spesa è diminuita del 3%

Dopo tre anni di aumento progressivo degli acquisti si è verificato infatti un brusco calo che ha fatto scendere il consumo individuale sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana.
 
A provocare il calo è stato il -4% della frutta ed il -2% degli ortaggi nonostante il diffondersi di smoothies, frullati e centrifugati consumati al bar o a casa grazie alle nuove tecnologie. Un dato ancora più allarmante se si considera che a consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero, aumentando così i rischi legati all’obesità e alle malattie ad essa collegate.
 
A livello generale le mele restano il frutto più consumato, al secondo posto ci sono le arance, mentre tra gli ortaggi preferiti dagli italiani salgono sul podio nell’ordine le patate, i pomodori e le insalate/indivie.
 
In controtendenza rispetto al dato generale si registra un aumento degli acquisti direttamente dal produttore e nei mercati contadini, secondo un’analisi effettuata da Fondazione Campagna Amica nella rete di vendita diretta degli agricoltori, la più grande d’Europa. A spingere le vendite della frutta e della verdura locali è soprattutto la garanzia della stagionalità e della maggiore genuinità e freschezza del prodotto che dura di più e, conseguentemente, azzera gli sprechi, rispetto soprattutto a quello proveniente dall’estero, spesso anche di minore qualità.

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Alberto Lupini


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