Food&Wine esempio virtuoso di unità di tutta la filiera agroalimentare
La manifestazione fiorentina dei giorni scorsi è l’esempio concreto di come produttori, ristoratori, cuochi e sommelier possono collaborare e integrarsi per fare squadra e promuovere il Made in Italy a tavola
03 dicembre 2018 | 17:55
di Alberto Lupini
Se il nostro resta un Paese che vive costantemente nella divisione e nel distinguo fra amici e nemici, con l’amplificazione che il web oggi assicura ad ogni campagna “contro” qualcosa o qualcuno, qualcosa di positivo sta però avvenendo almeno a livello di componenti importanti di quella che veniva definita la società civile.
A fare cadere steccati che un tempo sembravano invalicabili, è in particolare il mondo dell’agroalimentare che sta tentando in qualche modo di supplire alle carenze di una politica che continua ad ondeggiare fra ostilità preconcette, luoghi comuni e parole d’ordine che mirano solo a denigrare gli avversari (governo od opposizione poco importa). Di fronte alle sfide sempre più forti sui mercati internazionali, e alla necessità di rafforzare un sistema che non può più permettersi di vivere come “separati in casa”, consorzi, aziende e associazioni stanno progressivamente abbandonando contrapposizioni o atteggiamenti di differenziazione che hanno fatto il loro tempo. Certo non siamo ancora alla nascita di iniziative nazionali come la francese Sopexa per vendere i nostri prodotti in tutto il mondo, ma ci sono molte novità che potrebbero favorire anche questa evoluzione. A partire da un reale interesse da parte delle istituzioni.
Ci sono due esempi positivi da segnalare. Uno riguarda i consorzi di tutela e promozione che per dare più valore alla qualità e al territorio che stanno alla base delle singole denominazioni (dai formaggi al vino) si muoveranno d’ora in avanti in modo più unitario tenendo conto di tutte le filiere.
E se i prodotti potranno essere meglio rappresentati, in Italia e nel mondo, c’è anche chi si sta impegnando per farlo in modo coordinato, superando le divisioni di categoria esistenti fino a poco tempo fa. È il caso della collaborazione in Toscana fra produttori, ristoratori, cuochi e sommelier (di fatto Coldiretti, Fipe-Confcommercio, Fic e Ais). Il momento pubblico è la manifestazione fiorentina dei giorni scorsi Food&Wine in Progress, ma alla base c’è una stretta integrazione tutti i giorni nelle diverse realtà della filiera.
Un modello a cui da sempre Italia a Tavola guarda con interesse e a cui spinge con convinzione e che ora, grazie a un reale cambio di mentalità, può diventare in breve tempo patrimonio di tutto il Paese. Un’opportunità da non perdere e su cui invitiamo ad investire con decisione anche le istituzioni, ministero delle Politiche agricole e Turismo e Regioni in primis.
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Alberto Lupini