Flos Olei 2023, con 5 oli l’Italia domina la Hall of Fame

Sono i produttori italiani e spagnoli a primeggiare anche quest’anno: invariata la lista degli otto oli da 100/100 della Hall of Fame. All'Italia nove dei venti premi The Best. In Umbria il miglior olio extravergine dell’anno

07 dicembre 2022 | 12:39

Presentata Flos Olei 2023, quattordicesima edizione dell’unica guida mondiale dedicata all’olio extravergine di oliva, curata da Marco Oreggia e Laura Marinelli. L’Italia, con 5 oli, domina la Hall of Fame insieme alla Spagna (3) e si assicura nove dei venti premi The Best. L’istriana Mate l’azienda dell’anno mentre in Umbria, a Frantoio Giovanni Batta, il miglior olio extravergine dell’anno.


Nella guida 500 migliori aziende olivicole

Il volume, quest’anno realizzato in tre versioni in duplice lingua (italiano-inglese, italiano-cinese e, importante novità, italiano-spagnolo), propone le 500 migliori aziende olivicole del mondo provenienti da ben 56 Paesi. E la new entry di quest’anno è l’Eritrea dove l’olivicoltura è ancora a uno stato embrionale ma potrebbe svilupparsi se i recenti esperimenti messi in campo porteranno i risultati sperati. È proprio questa molteplicità di Paesi rappresentati nella guida che conferma la mission di Flos Olei: quella di allargare lo sguardo sul panorama olivicolo mondiale che si dimostra sempre più ricco di nuovi player e di territori in grado di proporre alta qualità.


«Siamo estremamente orgogliosi - dichiara Marco Oreggia, editore della guida Flos Olei - di continuare a rappresentare un punto di riferimento per i produttori di tutto il mondo. E ancora di più, anche grazie allo sforzo di proporre per la prima volta Flos Olei in lingua spagnola, di essere un tramite tra chi produce e chi distribuisce e consuma. Siamo stati i primi ad ampliare i confini dell’extravergine, pur senza dimenticare il ruolo cardine che continuano ad avere Italia e Spagna».


Italia e Spagna in testa

In effetti sono i produttori italiani e spagnoli a primeggiare anche quest’anno nella guida Flos Olei. Resta invariata la lista degli otto oli da 100/100 della Hall of Fame: cinque le aziende nostrane rappresentate da Azienda Agricola Comincioli (Lombardia), Frantoio Bonamini (Veneto), Frantoio Franci (Toscana), Azienda Agraria Viola (Umbria) e Americo Quattrociocchi (Lazio), e tre le iberiche con protagoniste Casas de Hualdo (Castilla-La Mancha), Castillo de Canena e Aceites Finca la Torre (Andalucía). All’Italia sono stati poi assegnati nove dei venti riconoscimenti The Best, tra i quali anche l’ambitissimo Migliore Olio extravergine di oliva dell’anno che ha visto trionfare il Frantoio Giovanni Batta (Umbria).


Gli altri undici premi sono così distribuiti: cinque alla Spagna e uno a Francia, Croazia, Grecia, Sudafrica, Brasile e Cile. Proprio a una realtà croata è stato assegnato il prestigioso riconoscimento di Azienda dell’Anno: si tratta dell’azienda Mate che porta nella guida Flos Olei 2023 il suo miglior prodotto, il Timbro Istriano. Mentre l’Azienda Green è francese: La Magnanerie, incoronata per le scelte improntate alla sostenibilità ambientale. Sono infine quattro gli Special Award, destinati a chi l’olio non lo produce ma lo promuove e lo diffonde. Alla Pizzeria Salvo (Italia) va il premio Il Ristorante dell’Anno; a Hippie House (Danimarca) quello di Importatore dell’Anno; a Cécile Le Gaillard (Francia) il riconoscimento di Giornalista dell’Anno. A chiudere, la Comunità di Sant’Egidio (Italia) è insignita del Premio Speciale Cristina Tiliacos, una dedica che sottolinea la connotazione di pace e inclusione profondamente connessa con una pianta e un frutto così preziosi.


Tra conferme e novità

«Una classifica che conta diverse conferme ma anche interessanti novità - concludono i curatori Marco Oreggia e Laura Marinelli - a dimostrazione della dinamicità dell’intero comparto. Per noi di Flos Olei è fondamentale essere sempre al passo con i tempi, spesso anticipando le tendenze e indicando il percorso ai neofiti del settore. Sempre più vogliamo rappresentare un’opportunità di confronto e di dialogo tra gli stakeholder del comparto a livello mondiale, e tutto questo non sarebbe possibile senza il nostro team che comprende oltre cento collaboratori, tra cui cinquanta professionisti internazionali con cui intratteniamo costanti rapporti e ben quattro interpreti-traduttori che ci sostengono per le tre versioni bilingue. È grazie al lavoro che tutti noi svolgiamo, dai produttori ai divulgatori, che il comparto olivicolo sta guadagnando sempre più notorietà, ma il percorso è ancora lungo. Puntiamo, per il futuro, a un’ulteriore sensibilizzazione da parte della politica nei confronti del nostro mondo, in particolare per quanto riguarda la ancora troppo carente legislazione che lo disciplina e la necessità di un potenziamento delle norme antifrode».

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Alberto Lupini


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