È innanzitutto una battaglia culturale, quella che Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi ha deciso di combattere contro lo
spreco alimentare. E lo ha fatto attraverso alcune iniziative che hanno coinvolto tanti degli oltre 110mila ristoratori italiani, che in questo modo si sono trasformati anche in formidabili educatori sul territorio.
Il progetto ha evitato che tanti pasti finissero nell'immondizia
Una di queste è il
Progetto Rimpiattino, realizzato insieme a Comieco, che ha ricevuto al Ministero dell’Ambiente nell'ambito della 7° edizione del premio Vivere a Spreco Zero. «Grazie a questo progetto - ha detto
Rodolfo Citterio, consigliere di Fipe - siamo riusciti a evitare che la quantità di cibo di circa 15mila pasti ordinati e non consumati venisse gettata tra i rifiuti, come purtroppo accade troppo spesso. Le cosiddette doggy bag, molto diffuse specie nei paesi anglosassoni, finora hanno faticato a prendere piede in Italia, ma grazie a questa iniziativa speriamo di aver messo in moto un processo virtuoso. Essere stati premiati da un'eccellenza quale è l'associazione Last Minute Market, la prima a sollevare in Italia il problema dello spreco alimentare, è per noi motivo di grande orgoglio e ci spinge a diffondere in maniera sempre più capillare il Rimpiattino”.
Le doggy bag distribuite in 875 ristoranti
Il progetto Rimpiattino è stato ritenuto il migliore nella categoria “Imprese”. Un progetto cui la Fipe ha cominciato a lavorare in seguito all'entrata in vigore della legge 166, la prima sullo spreco alimentare, che ha visto come prima firmataria Maria Chiara Gadda e che è divenuto realtà nel corso del 2019, prima a Firenze e poi nel resto d'Italia.
Rodolfo Citterio
«Gli ultimi dati testimoniano che non sono i ristoranti il luogo in cui si spreca la maggior quantità di cibo - sottolinea Citterio -, ma questo non significa che anche i ristoratori non debbano dare il loro contributo. Nel corso dell'anno abbiamo distribuito 35mila rimpiattini in 875 ristoranti di 22 città e la risposta dei clienti è stata straordinaria. A questo progetto si accompagna il manifesto per una cucina a spreco zero e un lavoro per rendere sempre più sostenibile la ristorazione italiana, che è un'eccellenza che tutto il mondo ci invidia. Ora anche di più».
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Alberto Lupini